La storia di Diawara: “Non conosceva la colazione, gli comprammo tutto”

Massimo Andreatini, direttore sportivo del San Marino, che ha scoperto Amadou Diawara, attuale centrocampista del Bologna, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24.com. Ecco le sue dichiarazioni: “Avevamo amicizie in comune. Me l’ha proposto un agente che mi disse che c’era un giovane proveniente dalla Guinea che aveva grandi potenzialità. Prendemmo il ragazzo in prova e rimanemmo stupiti dalla sua fisicità e dal modo in cui trattava la palla. Da lì decidemmo di tesserarlo a marzo di due anni fa. Per averlo nel San Marino avemmo qualche problema perché era un ragazzino che proveniva dall’estero. Siamo riusciti ad averlo ufficialmente molto tempo dopo. Ha esordito contro l’Ascoli e mi impressionò per la capacità che ebbe subito nell’inserirsi nella gara e nel prendere il gioco in mano. Non è roba da tutti, soprattutto per un 1997. Lui giocava play basso, ma per la sua fisicità potrebbe fare anche la mezzala. Come caratteristiche mi ricorda molto Yaya Tourè. Volevo addirittura mettergli una clausola per tutelarci in chiave futura, ma non fu possibile”.

Storia

“Quando venne dalla Guinea su da noi, non sapeva una parola d’italiano. Aveva solo una busta della spesa con gli effetti personali, una sola maglietta e un solo jeans. Il nostro staff l’ha accolto benissimo mandandolo subito a scuola e facendogli fare dei corsi accelerati d’italiano. Un giorno mi chiamò il suo agente dicendomi che Amadou non aveva ricambi per vestirsi. Gli diedi tute e giacche del San Marino. Da noi percepiva un rimborso di 300 euro e ricordo che spese il primo stipendio per comprarsi tre scarpe da tennis, una roba nuova per lui. Poi venne in sede a dirmi dopo un giorno che aveva finito tutto e noi lo aiutammo anche in quella circostanza. Alimentazione? Direi che è stata fondamentale. Scoprimmo che lui non conosceva la colazione, non l’aveva mai fatta. Io gli feci la spesa per una settimana di cibo tipico per fare colazione. A quei tempi Amadou condivideva una stanza con altri due ragazzi nella nostra foresteria. Bene, passai due giorni dopo e già si era mangiato tutto”.

Bologna

“Il Bologna ha creduto subito su di lui. Per Amadou fu un sogno perché passò da 300 euro mensili a prendere 18mila euro all’anno, una cifra enorme. Nonostante tutto è sempre stato riconoscente e non si è mai dimenticato di chi l’ha cresciuto e lanciato. Ancora oggi ci viene a trovare. Gli dico sempre di rimanere umile perché nel calcio basta poco per cadere o prendere strade sbagliate. Sono sicuro che se Giuntoli porta Amadou in azzurro, De Laurentiis gli stringerà la mano perché avrebbe fatto un colpo straordinario. Con Cristiano ho avuto rapporti professionali. E’ il miglior diesse in circolazione. Una garanzia sui giovani di prospettiva”.

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