Violata
…e quest’anno è toccato alla Fiorentina. La protagonista in negativo della stagione che va concludendosi, assieme a non poche altre squadre in verità. Ma il recente episodio che ha visti coinvolti il da sempre pacato Delio Rossi ed il talentino serbo Adem Ljajic’ è esemplificativo di come la squadra dei Della Valle abbia sofferto una situazione che è probabilmente nata lontano nel tempo, databile forse alla stagione post-Champions quando alcuni problemi piccoli e grandi stavano sorgendo diventando poi ingombranti. Ora, chi vi scrive non conosce la realtà toscana al pari di personaggi illustri come David Guetta o la Signora in Viola ma può essere portato a pensare su certi avvenimenti, ad esempio il distacco da personaggi che nello spogliatoio tutti sapevano essere figure di riferimento come Dainelli e Frey. Quest’anno più delle scorse stagioni sembra essere mancato il leader, che Montolivo è stato a tratti in passato e che in questo 2011/2012 non sarebbe mai potuto essere per via del contratto e del tira e molla abbastanza lungo sul (non)rinnovo, capace solo di arrecare malumore alla Fiesole e a chi la Fiorentina ce l’ha nel cuore. Casi simili sono quelli di Vargas, di Gilardino, volendo ci metto anche Boruc che di recente ha dichiarato di sognare un ritorno al Celtic…i primi due da tempo non davano più il contributo che ha caratterizzato i loro primi giorni in maglia viola. La punta è andata via, forse mezza regalata al Genoa, il peruviano chissà che fine farà. E la lista degli uomini che non hanno fatto granché è lunga, vuoi per un motivo vuoi per un altro. Gamberini non è sembrato eccezionale, cosi come i vari De Silvestri e Camporese, del tutto spariti dalla scena…eppure in certi momenti affidarsi ai giovani sembrerebbe la scelta migliore. Hanno deluso pure Cassani, Lazzari ed Amauri, trovatisi in una nuova realtà e quindi parzialmente giustificati, mentre dispiace che a gente come Kroldrup e Marchionni non sia stato chiesto di sudare, il danese in particolare ha sempre manifestato amore per la città. Altri uomini come Behrami, Jovetic e Natali ci hanno forse messo più impegno, ma in situazioni simili è difficile fare bene, quando la piazza ad ogni campionato viene puntualmente contestata e la proprietà non riesce a venirne a capo. Adesso è andato via il ds Corvino, il ciclo si è definitivamente chiuso e casi specchio della assoluta mancanza di tranquillità come quelli di Cerci, Kharja e Ljajić non devono assolutamente ripetersi, troppi sono stati gli episodi spiacevoli che il tifo viola ha pagato più di tutti, si è rischiato di fare la fine della Sampdoria dell’anno scorso quando Garrone ed i suoi hanno vissuto la seconda parte di campionato da bluaccerchiati. Per il futuro (l’ennesimo) si fanno i nomi di Oriali e Fassone per la dirigenza e di Pioli e Zeman per la panchina, i personaggi giusti da cui ripartire ma la rifondazione deve avvenire con metodo. Adesso è giunto per i Della Valle il tempo di agire, dovrebbero sapere che una squadra forte porta benefici a tutti ed i problemi, quando ci sono, possono essere affrontati con maggiore serenità. Non dipende dalla proprietà ad esempio il pasticciaccio relativo al progetto della Cittadella Viola con tanto di nuovo stadio, quello è il solito casino burocratico che è caratteristico del nostro italico paese…allora si concentrino per metter su una compagine che incarni lo spirito dei tifosi. E’ la migliore occasione per ripartire dopo un anno in cui la Fiorentina di viola ha avuto soltanto i lividi.