Joey Barton, la carriera del The Real Bad Boy
Sono tanti i calciatori battezzati dalla stampa come teste calde. Mario Balotelli è stato rinominato così anche quando giocava in Inghilterra, nonostante quella patria abbia dato i natali a Gazza Gascoigne, George Best, Eric Cantona (gente che voleva bene più al pallone che a se stessi), senza contare gli episodi più recenti che hanno visto spesso parecchi nomi illustri e non del calcio britannico rendersi protagonista di risse da bar, scazzottate sentimentali, stupri e cose del genere…Steven Gerrard per esempio qualche anno fa è stato per una mezza dozzina di ore al fresco per aver menato le mani in un pub, mentre svariati sono i casi di violenza carnale.
E come dimenticare la fuga in mutande di Joe Cole dall’appartamento della sua amante, John Terry che fa bum bum con la moglie del compagno di squadra Wayne Bridge, Ashley Cole che cornifica la sua splendida moglie facendosi scoprire da un sms e Ryan Giggs che per anni andava a letto con la moglie del fratello. Mentre a proposito di violenza carnale si ricorda Marlon King, ora al Birmingham, continuamente contestato dalle associazioni femministe d’Inghilterra, oltre ad episodi che hanno coinvolto con preoccupante periodicità drappelli di giocatori durante i loro ritiri in albergo. E poi c’è stato il recente episodio di Italia – Irlanda agli Europei 2012 con Andrews che ha tentato di dare un calcio a Prandelli. Respect. Ma se proprio dobbiamo eleggere il più cattivo di tutti dentro e fuori dal campo non abbiamo alcun dubbio: è Joey Barton, detto “Battery Boy”. Ecco la sua storia…
Le disavventure di Joey Barton
Partiamo da un avvenimento recente: Barton, con al braccio la fascia da capitano della sua attuale squadra, il Queens Park Rangers, nell’ultima giornata di campionato appena concluso contro il Manchester City si è beccato 12 turni di squalifica per aver aggredito con una manata Carlos Tevez. Non contento ha rifilato una testata a Vincent Kompany ed un altro colpo ben assestato a Sergio Aguero a terra in attesa di assistenza medica. All’uscita dal campo il coraggioso (ci vuole coraggio ad avvicinarglisi) Micah Richards lo ha accompagnato fino agli spogliatoi riuscendo a tenerlo fuori dalla portata di Balotelli, col quale c’era stato un acceso diverbio. Tutto questo per dire come non si tratti di un giocatore normale…di una persona normale. La sua carriera comincia proprio con il Manchester City, che crede in lui nonostante il fisico gracile che gli aveva causato il no al tesseramento da parte dell’Everton. E fuori dal prato verde Joey vive una situazione non felice, dovuta a cattive compagnie ed alla assenza della figura materna, sarà la nonna a crescerlo assieme al papà.
L’inizio della leggenda: il primo cartellino rosso
Nel 2004 arriva il suo primo cartellino rosso in carriera, dovuto ad un litigio con l’arbitro nella sfida di FA Cup contro il Tottenham. Alla festa di Natale del club poi di punto in bianco spegne un sigaro nell’occhio di un ragazzo delle giovanili del City come conseguenza di uno scherzo ai suoi danni che non aveva affatto gradito. Qualche mese dopo, a maggio 2005, Barton investe un uomo nel bel mezzo di Liverpool. Vista la sua passione per gli alcolici appare scontato dire che non era sobrio. Da qui in poi è una vera e propria escalation: nel 2007 passa una settimana in una clinica riabilitativa, la Sporting Change Clinic, un istituto nato con lo scopo di aiutare atleti dai forti limiti caratteriali. Dalla rehab Barton pare esserne uscito con ancora più violenza in corpo, infatti passano pochissimi giorni e le suona al compagno di squadra Ousmane Dabo, vecchia conoscenza del calcio italiano, fino a causargli un distacco parziale della retina. Centomila sterline di multa e sospensione fino a fine stagione non sono sufficienti a placare gli animi del giovane ribelle.
Il Newcastle e il carcere
La sua storia con il City finisce con questo episodio, ed al Newcastle le cose non migliorano. Estate 2007, i Magpies hanno bisogno di un uomo di personalità e che ispiri grinta. Ma scelta peggiore la squadra del nord dell’Inghilterra non la poteva fare. A dicembre dello stesso anno il giocatore… anche se finora di pallone non abbiamo avuto modo di parlare…assieme al fratello e ad un cugino pestano a sangue due giovani di Liverpool, causando loro numerose ferite ed escoriazioni che verranno punite con 77 giorni di carcere.
Nel frattempo il Newcastle si pente di aver speso per lui la bellezza di 8 milioni di euro. Dopo quattro anni costellati da episodi che col calcio non centrano nulla, lo scarica. Ma Joey non ha problemi ad accasarsi subito in un’altra squadra di Premier League. Nel Qpr colleziona ancora parecchi gialli e sorprendentemente solo 4 rossi. Tutti però hanno comportato lunghe squalifiche. Ma Barton è capace di violenze non solo fisiche, anche verbali. Come quando al Daily Mirror dopo la Coppa del Mondo 2010 criticò fortemente la nazionale inglese, eliminata malamente dalla Germania. Sparò a zero su tutti, dai giocatori ai dirigenti, non lesinando cattiverie a nessuno.