Prima di parlare Mpenza
Émile Lokonda Mpenza (Bruxelles, 4 luglio 1978) dovrebbe essere un nome più o meno conosciuto tra gli appassionati di calcio. La fama dell’attaccante belga di origini congolesi acquisì risonanza internazionale agli Europei del 2000, che il Belgio organizzò assieme alla vicina Olanda. In precedenza aveva disputato anche i Mondiali di Francia ’98, ed in entrambe le occasioni vestì la maglia dei Diavoli Rossi assieme al fratello più anziano Mbo, il quale ha avuto una carriera simile, cominciata tra grandi aspettative e finita nel più assoluto anonimato. Quest’ultimo non gioca più dal 2008 (0 presenze e 0 gol coi greci del Larissa)…Emile invece è svincolato dopo aver dato gli ultimi calci della carriera in Azerbaijan, e non è detto che continui a giocare. In compenso, bei capelli…
Standard elevati Emile Mpenza comincia a giocare nelle giovanili del Kortrijk, per poi approdare in prima squadra nel 1995; dopo una stagione passa al Mouscron compie il grande salto quando lo acquista lo Standard Liegi, una delle più titolate squadre del Belgio, e con lui c’era anche il fratello Mbo. Fino a quel momento il minutaggio del bravo Emile era stato molto alto, con 110 presenze e 37 gol nei primi cinque anni di professionismo. Anno 2000, arriva l’irrinunciabile chiamata dello Schalke 04, che allora godeva di una fama un pò più rinomata di adesso. Coi tedeschi vince una Coppa di Germania alla sua prima stagione coi Knappen (Minatori), e sarà l’unico trofeo vinto in carriera. Per tre anni resta in Renania fino a quando non fa ritorno allo Standard nel 2003. In Germania deve essersi trovato molto bene Mpenza vistoo che nel 2004 ci ritorna, accettando la chiamata dell’Amburgo: difatti la società anseatica gli offre un ingaggio niente male: 2,5 milioni di euro all’anno, come rinunciare. Ma lì al Nord Emile resta tutto sommato poco visto che a gennaio 2006 dirà “si” ai qatarioti dell’Al-Rayyan. Fino a quel punto andava tutto bene, tutto normale: nell’esperienza con lo Schalke il suo score recita un bel 79 presenze e 28 gol, nell’anno del ritorno allo Standard 28 partite giocate e 21 reti e con l’Amburgo 56 match e 11 gol. In Medio Oriente Emile gioca poco ma mantiene la notevole media di quasi un gol a partita, con 19 caps e 9 palloni messi in porta.
Mpenza un pò Fece molto scalpore questo suo voler svernare in Qatar, tanto che il giocatore fu preso da una sorta di furore agonistico che lo convinse a fare ritorno nel calcio che conta, e quindi a quasi 30 anni riesce a strappare un contratto al Manchester City, tornato tra mille proclami in Premier League con alla guida il discusso leader thailandese Thaksin Shinawatra, uno con alle spalle tanti soldi non tanto puliti e parecchi impicci politici i quali gli hanno impedito di metter piede nel suo paese natale, tanto che nel 2010 è diventato cittadino del Montenegro…questi suoi problemi costrinsero il discusso magnate asiatico a mollare il Manchester City dopo un solo anno, ed il club inglese, finito in mano agli sceicchi, è diventato quello che è oggi. Tornando a Mpenza, è evidente che si trova in una inevitabile parabola discendente se è vero che, forte (si fa per dire) delle sue 25 presenze in campionato coi Citizens, quasi tutte dalla panchina, con 5 gol segnati, finisce l’anno dopo al Plymouth Argyle, in Championship. In maglia Pilgrims resta per un anno e, complice il livello tecnico senza dubbio inferiore, segna 12 reti in 29 presenze.
Emile infortuni Gli stop fisici si fanno sentire con sempre più frequenza…tra l’altro anche in gioventù i continui infortuni lo hanno sempre rallentato specialmente con la nazionale del Belgio, alla quale ha dovuto dire di no per ben 40 volte! E’ per questo che la sua partecipazione ai tornei internazionali si è fermata ad Euro 2000. Dopo il Plymouth Mpenza accetta l’offerta del Sion, l’attuale squadra di Gattuso, dove trova la sua dimensione ideale: 32 presenze e 21 gol, ma evidentemente la Svizzera non è stimolante per lui, e quindi dall’estate 2010 fino a giugno 2012 si trasferisce in Azerbaijan, forse per battere il record di presenza nei campionati meno competitivi del mondo. Dopo 51 partite giocate e 16 gol messi a segno il buon Emile è stato messo alla porta dal Neftchi Baku (euroavversario dell’Inter nell’attuale Europa League nella fase a gironi), ed oggi si ritrova senza contratto, ma è di certo in attesa di una chiamata. Frattanto nel 2002 ha trovato il tempo per recitare la parte di se stesso nel film belga “Hop”. Ma allora perché in campo giocava seconda punta e non regista?
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