Sceicco – Roma, ci sarà il lieto fine?
“Smentisco qualsiasi comunicazione fatta a mio nome sul presidente Pallotta, su UniCredit, sulla società e sulla squadra. La persona che ha parlato non è il mio portavoce e non condivido nulla di quanto è stato detto”. Questa la smentita rilasciata dallo Sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi, in trattativa con la società del presidente della Roma James Pallotta per assumere il ruolo di partner nel club giallorosso.
Lo Sceicco ha così voluto prendere le distanze dal giornalista Gigi Moncalvo, che ieri aveva parlato della trattativa con la Roma e delle presunte difficoltà incontrate nell’ultimo periodo. «Non ci saranno ulteriori comunicazioni – ha quindi aggiunto al Qaddumi – Adesso voglio lavorare in tranquillità e al momento opportuno sarà fatto il necessario».
«Spero che ora si fermino tutte queste chiacchiere che stanno facendo male a me, alla mia famiglia e alla Roma» ha concluso lo Sceicco
SPECULAZIONE? – Sta succedendo un po’ di tutto attorno a questo fantomatico accordo preliminare. Sono scesi in campo anche la Procura di Roma e la Guardia di Finanza visto l’andamento del titolo ROMA in Borsa, che dopo aver guadagnato il 9,7% venerdì, lunedì ha perso il 5,2%. Speculazione? La Consob intanto dovrà redigere una relazione e la dirigenza ha precisato che la trattativa non ha previsto formali garanzie e che a prescindere dall’accordo James Pallotta manterrà la gestione della società come previsto dai patti parasociali. Quindi qualsiasi sia la proposta o l’offerta, lo sceicco potrebbe occupare, al massimo, la poltrona di vicepresidente e fonti vicine parlano di un coinvolgimento dell’ex Juventus Michele Padovano nello staff operativo.
UNICREDIT NON CI STA – L’UniCredit (che vige dall’alto) però non è entusiasta e ha espresso attraverso il vice CEO, Paolo Fiorentino il proprio scetticismo. Anche perché in caso di ingressi in società, la banca potrebbe chiedere i rientri delle esposizioni finora effettuate e che comunque vivono di “vita propria” attraverso una linea di credito, che ha sì degli interessi ma che fanno parte di un accordo importante che non mette pressione alla dirigenza capitolina. Insomma il mistero si infittisce considerando che la Roma sta verificando pian piano il curriculum dello sceicco e non riesce ancora ad individuare la disponibilità e gli investimenti delle società in suo possesso. Questa lunga ed intricata avrà un lieto fine? Toccherà aspettare il 14 marzo per saperlo.