Ad Andrea Fortunato

Ad Andrea Fortunato

andrea fortunato

Oggi ricorre il diciannovesimo anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato, giovane difensore della Juventus spentosi troppo presto per una terribile leucemia. E’ trascorso tanto tempo, nel calcio si può parlare di un bel pò di epoche fa, ma il suo ricordo resta vivo nei cuori di tutti gli juventini e non solo. Chiunque ha avuto la possibilità di conoscere Andrea lo descrive come un uomo generoso, entusiasta del suo lavoro, leale e sincero, un uomo che ha dato tutto alla maglia bianconera e a quella della Nazionale fino a quando ha potuto.

PREVENZIONE – Il suo ricordo indelebile ha permesso a tantissime Istituzioni sportive di interrogarsi su come poter apportare il proprio contributo in tema di lotta alla leucemia, con numerose azioni a riguardo. Da sottolineare in questo senso l’importante iniziativa promossa dall’Associazione Sportiva Onlus “Fioravante Polito” del cosiddetto passaporto ematico, un metodo che permetterebbe di poter tracciare nel tempo i parametri del sangue di un atleta, con l’intento di prevenire eventuali problemi di natura fisica. Un encomio speciale deve, a tal riguardo, essere fatto al Napoli, prima squadra di Serie A ad aver adottato il passaporto ematico “Andrea Fortunato” .

IL RICORDO DELLA JUVE – Ed in occasione del 19° anniversario della morte del calciatore, la Juventus ha voluto ricordare Andrea con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, intitolata Andrea sempre con noi”, e riportata per intero di seguito:

“Un ragazzo gentile ed educato, un giocatore di sicuro talento e di limpida correttezza. Un sorriso dolce, spento 18 anni fa da un destino vigliacco. Il 25 aprile 1995 Andrea Fortunato, a neanche 24 anni, ci lasciava, sconfitto dalla leucemia. Quel suo sorriso però è rimasto scolpito nella nostra memoria, perché non lo ha mai abbandonato, fino all’ultimo giorno, ed è un insegnamento per tutti. È come se, con quel sorriso, Andrea avesse voluto insegnarci ad affrontare la vita, anche le sue battaglie più dure, con la sua serenità. È come se avesse voluto ricordarci che le sfide si possono anche perdere, ma che mai, neanche per un attimo, ci si deve sentire sconfitti. Grazie Andrea. Il tuo esempio sarà sempre con noi”.