Iniziare e finire con una caduta è molto strano, rimescola le carte, toglie avversari dalla pista e fa saltare programmi a tutti quanti.
Terza curva, Luco-Poggio Secco, Bautista fa un destra sinistra in piega, si rialza, e riprende la sua traiettoria, ma trova Valentino Rossi. Lui cade, il Dottore cerca disperatamente di rimanere in piedi, ma il lungo è inevitabile e le barriere non sono lontanissime, entrambi a terra, Rossi anche un pò dolorante, e gara finita.
Eppure siamo appena partiti, nemmeno 300 metri, la gara già perde due protagonisti.
Inizia però anche il monologo di Lorenzo. Scatta, si prende la testa della gara e detta il ritmo. Le due Honda si tengono in scia ma, al 12esimo giro, il pilota Yamaha da la scossa e comincia a prendere un vantaggio che manterrà inalterato fino alla fine, conducendo in solitaria una gara che appariva complicata sulla carta, ma che Jorge ha risolto con facilità.
Le due Honda seguono e danno spettacolo, 19 giri tiratissimi, Pedrosa non molla l’osso, ma alla Casanova Savelli, Marquez lo infila in frenata e prende subito vantaggio, sembra decisamente su di giri, anzi, fuori giri, tanto che a due giri dal termine, si stende, perde l’anteriore in appoggio ad un curvone e la moto lo tira fuori pista. Talento puro, ma troppo “borderline”, rischia sempre, ed oggi il suo rischio non ha pagato, ma ha scontato il prezzo del biglietto a Pedrosa, che si accomoda sul secondo gradino del podio, amareggiato dalla prestazione scadente, ma di certo consapevole di essere stato molto fortunato.
Regolare come un orologio svizzero, pur non avendo per nulla i connotati elvetici, è stato Cal Crutchlow. Privato, anche se con molto appoggio dalla casa madre, sta portando a casa risultati sempre di pregio, spesso davanti a molti ufficiali, ci chiediamo se il suo posto in Yamaha sia quello ora occupato da Rossi. Fatto sta che si piazza terzo, mette punti a referto e impressiona tutti.
Ai piedi del podio un altro “privato”, Bradl, sulla Honda LCR, tiene testa al gruppone Ducati e dimostra che anche la classe operaia va in paradiso.
Dalla quinta alla settima posizione è tutto rosso Ducati. Dovizioso, Hayden e Pirro monopolizzano le posizioni di rincalzo. Il Dovi lotta a lungo con Bradl e nell’ultimo giro gli sta praticamente incollato, ma non basta, la bandiera cala troppo presto e spegne le sue mire di conquista. Hayden, da onesto lavoratore del Kentuky, prende un sesto posto, che fa rima con sufficienza, e non scontenta nessuno.
Sorpresa delle sorprese, Pirro, si piazza settimo. Il collaudatore Ducati, ma freschissimo pilota, viaggia con il laboratorio Ducati e mostra prestazioni interessanti. Non potendo discutere sul manico di Pirro, che per inciso ci sta, possiamo discutere sulla bontà dei progetti Ducati. Forse in quel di Borgo qualcosa si sta muovendo. Staremo a vedere.
Immediatamente dietro a Pirro troviamo il nostro amato Espargaro. Guida una CRT ma si piazza sempre vicino alle MotoGp. Bravo lui e brava la squdra. E grande lavoro di Aprilia che li supporta in maniera più o meno palese.
Chiudono la top ten Smith, che sembra davvero inadatto a fare da spalla a Crutchlow, e Hector Barbera, sempre su CRT.
Il nostro caro Iannone si piazza tredicesimo. Forse dovrebbe smetterla di fare il giullare e cominciare a girare un altro po’ il polso, che male non fa.
Da questa tappa del Mugello ne esce di certo rinfrancato Lorenzo che riduce a 12 pt il suo ritardo da Pedrosa. Ne escono soddisfatte le Ducati, la strada intrapresa è quella giusta, e ne esce incazzato, come sempre d’altronde, Crutchlow, che sa di meritare un ufficiale e aspetta solo una chiamata. Voci di corridoio dicono che se non sarà Yamaha, sarà una di una scuderia con le moto colorate di rosso, Rosso Panigale, per la precisione.
1. Jorge Lorenzo ESP – Yamaha Factory Racing 41m 39.733s
2. Dani Pedrosa ESP – Repsol Honda Team 41m 45.133s
3. Cal Crutchlow GBR – Monster Yamaha Tech 3 41m 46.145s
4. Stefan Bradl GER LCR – Honda MotoGP 41m 59.054s
5. Andrea Dovizioso ITA – Ducati Team 41m 59.273s
6. Nicky Hayden USA – Ducati Team 42m 6.054s
7. Michele Pirro ITA – Ducati Test Team 42m 17.877s
8. Aleix Espargaro ESP – Power Electronics Aspar 42m 19.535s
9. Bradley Smith GBR – Monster Yamaha Tech 3 42m 19.976s
11. Randy De Puniet FRA – Power Electronics Aspar 42m 28.213s
12. Danilo Petrucci ITA – Came IodaRacing Project 42m 53.441s
13. Andrea Iannone ITA – Energy T.I. Pramac Racing 42m 54.334s
14. Colin Edwards USA – NGM Forward Racing 43m 0.982s
15. Karel Abraham CZE – Cardion AB Motoracing 43m 5.471s
16. Yonny Hernandez – COL Paul Bird Motorsport 43m 7.072s
17. Michael Laverty GBR – Paul Bird Motorsport 43m 7.491s
18. Bryan Staring AUS – Go&Fun Honda Gresini 43m 24.157s
19. Lukas Pesek CZE – Came IodaRacing Project 43m 24.960s