Il Liverpool vara la blacklist degli insulti
A Liverpool per la nuova stagione calcistica è stata varata la black list degli insulti. Una lista di parole inaccettabili che non si potranno pronunciare sia dentro che fuori il campo di calcio.
La decisione del Liverpool è la risposta alle pesanti critiche piovute dopo il caso che ha coinvolto Luis Suarez, attaccante uruguaiano condannato per insulti razzisti nei confronti di Patrice Evra (dicembre 2011).
In quell’occasione i Reds si schierarono con il giocatore e durissime furono le polemiche in Inghilterra e in campo internazionale, con associazioni come The consortium of Liverpool black e l’Anti racism organisations che accusarono apertamente il club di aver avallato un atteggiamento discriminatorio.
Ora per sradicare totalmente ogni tipo di discriminazione la società ha deciso di introdurre questa lista divisa in apposite categorie: sesso, religione, razza, genere e disabilità. I Reds già dall’agosto scorso hanno cominciato una lenta e faticosa campagna di riabilitazione su queste tematiche, lavorando attivamente con organizzazioni impegnate nella lotta alle discriminazioni come Kick it out, Show racism the red card e Anthony Walker foundation.
Inoltre il club è diventato il primo della Premier league ad essere ufficialmente rappresentato in un evento contro l’omofobia organizzato dalla comunità che raccoglie gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Una presa di posizione importante, su un argomento che nel calcio resta ancora uno scomodo tabù.
Ecco la blacklist: