“Il Preston North End per me”, intervista ad un tifoso italiano
Se pensate che per gli appassionati di british football ci sia solo la Premier League, vi sbagliate di grosso. L’ eccessiva commercializzazione ha conseguito non solo una perdita in un certo senso di fascino, ma anche un progressivo allontanamento, che sfocia poi in tifo e partecipazione, per le squadre “di nicchia”, che ancora mantengono ben salde le proprie origini e conformazioni, oramai dimenticate nella First Division. Questa intro sintetizza perfettamente la concezione di tifo e passione che ha l’ intervistato di oggi, Sergio, avvicinatosi al calcio inglese grazie all’ Arsenal, ma oramai fiero northender.
– Benvenuto su MDC Sergio, siamo felici di scambiare quattro chiacchiere con te. Come immaginerai, siamo curiosi di chiederti del tuo Preston North End. Perché? Perché un tifoso dell’ Arsenal nel tuo caso, o comunque di una qualsiasi big, sente il bisogno di cercare qualcosa di diverso?
Grazie per il benvenuto, sono felice di poter contribuire, seppur in piccola parte, a questo interessante spazio dedicato al calcio ed in particolare al football britannico. Chiariamo subito che il “passaggio” dal tifo per l’Arsenal a quello per il North End non è stato il frutto di una decisione presa dopo riflessioni, dubbi, ripensamenti o per andare alla ricerca di qualcosa di diverso, ma semplicemente è successo che il PNE è entrato prepotentemente ed in modo assolutamente coinvolgente nel mio cuore senza quasi che me ne accorgessi, senza che io potessi respingerlo, nonostante inizialmente non volevo ammettere nemmeno a me stesso che stavo pian piano abbandonando la passione per i Gunners, una squadra che mi ha regalato tante emozioni, ma che evidentemente non rappresentava un vero tifo. Posso invece ora affermare con decisione che quello che provo per il Preston North End è un tifo incondizionato che va oltre ogni confine, che non fa calcoli, che non guarda alle comodità, alla convenienza e che di certo non ha nulla a che fare con vittorie, gloria, successo, ma piuttosto con onore, orgoglio e senso di appartenenza, nonostante la distanza, solo fisica, che mi divide da Preston e da Deepdale.
– Ad oggi senti che il PNE risponde in toto a tutte le tue esigenze e modo di vivere intendere il football?
Sì, ma, come detto in precedenza, non è stata una cosa cercata, il tifo per il PNE non è nato in seguito ad una ricerca di un football diverso da quello della Premier League o dei maggiori campionati europei. E’ un fortissimo sentimento nato grazie alla grande passione per tutto il british football, senza fermarsi alle squadre più note e blasonate. Comunque ad oggi, da tifoso del North End che segue attentamente la Football League inglese, posso veramente sostenere di aver trovato il football che fa per me, che si adatta completamente al mio modo di intendere questo meraviglioso sport. “When football was football”, spesso, da amante dell’old style, penso a questa frase e sono contento di ritrovare il vecchio football in queste categorie, così lontane, per ora, dal business, dai soldi, dalla fama. Vedere certi vecchi, ma affascinanti stadi, ritrovarmi in piedi nelle vecchie terraces o seduto ad un passo dal campo di gioco, condividere le mie emozioni con tifosi veri ed appassionati della propria squadra e non dei soldi e delle vittorie, cantare fino a perdere la voce nel freddo inglese, gioire per una salvezza, per un gol in FA Cup contro una squadra di Premier, parlare tranquillamente con i calciatori sempre disponibili ad un sorriso.. questo è il mio football…
Ma l’ho capito soltanto dopo aver trovato il North End, dopo aver potuto vivere di persona queste nuove emozioni fino a qualche anno fa sconosciute. E’ stato meraviglioso farmi accompagnare dal PNE in questa fantastica dimensione di football. Detto questo, però, continuo a sperare e sognare che un giorno la mia squadra possa ottenere la promozione in Premier League, perché prima di tutto voglio il suo bene, come ogni vero tifoso.
– C’è una data, una partita, una foto che ha fatto scattare la scintilla in te nei confronti di questa squadra sconosciuta a molti, specialmente nel nostro paese?
Una data precisa forse no, è una passione nata sfogliando i libri dedicati alla storia del football britannico, una passione che inconsapevolmente è entrata con forza dentro di me, però devo dire che la partita di Fa Cup giocata a Deepdale il 23 gennaio 2010 contro il Chelsea e trasmessa in diretta TV mi ha aiutato ad appassionarmi ancora di più a questo Club grazie all’atmosfera che c’era quel giorno allo stadio e che si poteva percepire anche attraverso la televisione e grazie alla determinazione ed alla voglia di lottare messa in campo da giocatori che sono rimasti nel mio cuore come St.Ledger, Lonergan e Mellor. Il fascino della piccola squadra che giocava contro il grande Chelsea dei giorni nostri, una squadra che perse 0-2, ma che dimostrò tutto il suo orgoglio. E poi c’è stata una foto ben precisa, quella foto sbiadita ed in bianconero trovata sui libri e che rappresentava i leggendari Invincibles del Preston North End che nella prima stagione di Football League del 1888/89 conquistarono il Titolo di Campioni di Inghilterra senza mai perdere una partita. Una foto che catturò subito il mio interesse e la mia curiosità e che mi portò a voler conoscere sempre di più questo Club così magico ed affascinante.
– Come alimenti la tua passione nel quotidiano, essendo chiaramente difficile ricercare news, vedere partite alla tv o peggio ancora dal vivo visto che non stiamo parlando di un team situato in una metropoli?
Non è facile soprattutto per un tifoso come me abituato, in passato, a seguire dal vivo la propria squadra italiana (ahimè ormai abbandonata..), a vivere quotidianamente ed in modo diretto il tifo; spesso soffro molto per questa situazione e vorrei prendere il primo aereo per Manchester… ma come detto prima il tifo non fa calcoli, il PNE è la mia squadra nonostante io sia consapevole di quanto sia difficile e strano seguirla da così lontano e senza poterne vedere le partite allo stadio ogni sabato e nemmeno in tv, a differenza di quanto potevo fare invece con l’Arsenal. Però sono in costante contatto con i tifosi grazie alla tecnologia moderna, seguo tutte le news del PNE attraverso internet e soprattutto ascolto la radiocronaca in diretta ogni sabato delle partite attraverso il sito ufficiale del Club. Un modo per sentirmi vicino, un modo per cercare di cogliere anche se con difficoltà le voci, i cori, le emozioni che arrivano da Deepdale direttamente a casa mia… Inoltre curo con costanza e passione, ormai da quattro anni, il blog italiano dedicato al PNE che ho creato per cercare di essere sempre aggiornato e per cercare di condividere questo tifo con altri possibili tifosi o simpatizzanti italiani. Un blog che mi impegna parecchio, che a volte mi tiene incollato al PC anche al sabato sera per riuscire a pubblicare il prima possibile il match report della partita giocata nel pomeriggio.. ma un impegno che mantengo volentieri spinto dalla passione e dalla voglia di sentirmi sempre vicino al mio PNE oltre dal riconoscimento dimostratomi e dai complimenti pervenuti dai tifosi inglesi.
– Sappiamo che sei già stato svariate volte nel Lancashire, dove hai avuto l’opportunità di incontrare staff e giocatori, permettendo inoltre di far riconoscere dalla società il branch dei GBS che hai fondato tu in persona, ma che ha trovato riscontro anche in altre persone sparse un po’ per tutta la penisola
Le esperienze fatte a Deepdale, ma anche in trasferta in occasione del “GentryDay” organizzato dai tifosi, sono sempre state meravigliose, dei ricordi indelebili che porterò per sempre nel mio cuore e che mi hanno aiutato a conoscere veramente questo Club ed i suoi fantastici tifosi. Non riuscirei mai a sentirmi tifoso di una squadra senza averla “conosciuta” per davvero, senza aver vissuto di persona emozioni e sensazioni che mi hanno poi fatto capire che quel tifo non era solo una cosa arrivata improvvisamente ed irragionevolmente, ma un tifo vero che arriva direttamente dal cuore, un tifo fatto di tanta passione e sacrifici e la voglia di condividerlo mi ha portato a legare rapporti con i tifosi inglesi, ma anche a fondare i GBS, i Gigli Bianchi Supporters, Fans Club Italiano Ufficiale del Preston North End. Non è stato semplice iniziare da solo, ma devo dire che, grazie anche alla mia presenza in alcuni forum dedicati al calcio britannico, sono riuscito a far conoscere il Fans Club ed il blog trovando riscontro soprattutto in te (Massimiliano), ma anche in altre persone che con il tempo si sono realmente affezionate al PNE ed al mio progetto di Fans Club e grazie alle quali siamo riusciti a creare iniziative importanti come quella di realizzare un premio che ho consegnato a Will Hayhurst a Deepdale, due bandiere dei GBS, una delle quali è presente stabilmente allo stadio, oltre ad alcuni gadgets come sciarpe, tessere ed adesivi. Abbiamo comunque ancora tanti progetti e sono convinto che potremo crescere e farci conoscere sempre di più… anche se alla fine quello che voglio veramente è solo sentirmi un semplice tifoso, niente di più, un tifoso come gli altri, poco importa se arrivo dall’Italia, poco importa se ho fondato un Fans Club, la cosa fondamentale è potermi ritrovare là a Deepdale in mezzo a loro a cantare ed a sostenere la squadra ogni volta che ne ho la possibilità.
– Nei tuoi viaggi nel Nord dell’ Inghilterra sei sempre stato accompagnato dalla tua consorte, Silvia. Come ha preso anche lei questo brusco passaggio dallo sfarzoso Emirates Stadium ,situato in una delle più importanti città del globo come Londra, al Deepdale di Preston?
Innanzitutto ringrazio Silvia che sopporta da anni questa mia passione e che mi accompagna sempre nonostante il calcio non sia di certo così importante per lei, mi sento una persona fortunata, anche in considerazione del fatto che senza di lei spesso avrei dovuto andare da solo in giro per l’Inghilterra.. io cerco comunque di abbinare sempre al calcio anche visite a città, vacanze vere e proprie e non semplici “weekend calcistici”. Comunque lei era contenta di andare all’Emirates, uno stadio moderno e pieno di comodità, spesso però più simile ad un teatro… a Deepdale, però, anche lei ha capito cosa significhi veramente questa passione trovando un ambiente decisamente più familiare, più ristretto ed intimo dove è normale scambiare qualche chiacchiera con i giocatori o addirittura, come successo l’estate scorsa, con la mamma di uno di loro… i tifosi poi ci hanno sempre accolti bene, con curiosità inizialmente, ma con rispetto quando hanno capito che il mio è un tifo sincero. Forse lei non verrà mai catturata dal fascino di Deepdale dal punto di vista architettonico, ma dall’atmosfera sì, vi assicuro di non averla mai vista così coinvolta come durante il derby giocato e vinto contro il Blackpool. Un’esperienza unica vissuta in mezzo alla Town End, il cuore del tifo, che non dimenticheremo mai, non so ancora bene cosa sia successo dopo il gol di Clarke all’87° minuto, solo casino, grida, braccia alzate, abbracci, confusione, ma soprattutto gioia e orgoglio.
In definitiva posso dire che Silvia preferisce senza dubbio il Deepdale per l’atmosfera coinvolgente e per la facilità di stringere bellissimi rapporti con i tifosi, anche se, senza dubbio, Preston non è Londra, è più difficile raggiungerla, ma soprattutto non offre le stesse attrazioni… ma a Preston c’è Deepdale, a Preston c’è il Preston North End, ma qui sono io che parlo!
– Hai in programma nel breve periodo di organizzare qualche altro viaggio alla volta dei tuoi beniamini?
Senza dubbio. Soffro tantissimo la lontananza obbligata, ogni sabato quando seguo le partite da casa mia immagino di essere là con loro, con i tifosi, con la squadra, soprattutto dopo le esperienze bellissime fatte dal vivo e perché sono convinto che ogni tifoso dovrebbe, se ne ha le possibilità, seguire sempre la propria squadra allo stadio, ammetto la comodità offerta dalle dirette televisive (soprattutto per noi italiani che viviamo lontani dall’Inghilterra), ma se potessi sarei sempre nella Town End, al freddo o al caldo, sotto la pioggia e la neve o sotto ad un sole fastidioso, comunque a perdere la voce per sostenere in ogni caso la squadra con l’unica arma a mia disposizione, il tifo.
Purtroppo i voli e la permanenza in città rappresentano sempre spese importanti ed anche il lavoro è un ostacolo, ma spero di cuore di poter tornare il prima possibile a Deepdale, in trasferta per il prossimo GentryDay e, lasciatemi sognare, in occasione della festa promozione a fine stagione!
– L’ intervista è giunta al termine. Ti ringraziamo per la disponibilità e la simpatia. Vuoi mandare un saluto ai lettori di Mai Dire Calcio?
Certamente. Innanzitutto vi ringrazio per lo spazio che mi avete concesso, è sempre piacevole parlare di british football e di Preston North End. Il mio saluto va a tutti i tifosi e per tifosi intendo coloro che ancora oggi sanno emozionarsi guardando una partita di football, football sano e puro, emozionarsi per un gol in una partita di non-league o di FA Cup, per una parata o una giocata spettacolare, per una salvezza, per un qualsiasi traguardo raggiunto, di qualsiasi livello si tratti, ma che sanno anche semplicemente emozionarsi seguendo la propria squadra indipendentemente dai risultati, sostenendola sempre, anche se, come nel mio caso, da un PC, lontano fisicamente, ma così vicino con il cuore.
Se posso vorrei inoltre annunciare per la prima volta l’imminente uscita del mio libro intitolato “Il Preston North End per me” attraverso il quale cercherò di trasmettere le emozioni che mi regala questa squadra, oltre a raccontarne la gloriosa storia.