Le 20 squadre al via del Torneo Final
Si vende per comprare. La crisi economica che ha attanagliato mezzo mondo ha trovato terreno fertile in Argentina e si è facilmente stabilita anche nel mondo calcistico. Un mercato così povero non si vedeva da cinque anni. Molte società hanno da ricoprire i bilanci in rosso e sono costrette a vendere i pezzi pregiati e quelli più giovani. Altre società, dopo aver trovato una stabilità tecnica e tattica, con risultati di classifica tali da portare una salvezza annunciata o campionati tranquilli, decidono di non toccare le proprie rose o al massimo di trovare qualche occasione per fare cassa senza snaturare troppo i progetti tecnici. Solo le più forti e le più solide si muovono in entrata ma sempre con scambi o con qualche sacrificio. Sta per cominciare il Torneo Final della Primera Division, che al primo tocco di palla verrà sicuramente colorato dalla passione unica dei tifosi, dalla storia e dalla tradizione dei club, dall’orgoglio e dalla tecnica di chi scenderà in campo e spazzerà via l’atmosfera cupa e deprimente. Equilibrio è la parola d’ordine, come al solito. Equilibrio sia in vetta che in coda. Molte squadre a contendersi la vittoria del campionato e molte altre a lottare per la retrocessione. La classifica della media-punti vede due blocchi che vanno dalla prima alla dodicesima e dalla dodicesima alla ventesima, con distacchi minimi tra ogni squadra, tali da poter regalare imprevedibilità e sorprese. Ecco l’analisi di ogni singola squadra:
San Lorenzo: impossibile non iniziare dalla vincitrice del torneo Inicial. Rosa solida e un grande mercato la mettono per forza di cose tra le protagoniste. Davanti ora fa davvero paura con l’arrivo di Blandi dal Boca che si aggiunge al gioiellino Correa e a Cauteruccio. Ma la grande notizia dell’ultima ora è l’acquisto del bomber Mauro Matos dall’All Boys, medaglia d’argento nella classifica marcatori dell’Inicial. Dietro è stato preso il colombiano Carlos Valdes dall’Independiente Santa Fe. La cessione di lusso per fare cassa ha riguardato il ventenne Nahuel Ruiz passato al Gremio, in Brasile. La forza della squadra non si discute, così come l’esperienza abbinata alla bravura di molti giovani. Il reparto difensivo è tanto solido quanto esperto, con Torrico tra i pali, Mauro Cetto, Prosperi, Mercier, Gentiletti, Alvarado ma alle spalle spiccano molti giovani già con molte presenze negli undici iniziali come Mas, Kannemann, Voboril e Catalan. Anche a centrocampo, imbarazzo della scelta, con uno squadrone di giovani, tra i quali Buffarini, Cavallaro, il diciottenne gioiello Angel Correa, Elizari, Fontanini, Kalinski e Navarro insieme a qualche veterano di mille battaglie, Ortigoza, Veron, Ignacio Piatti e Leandro Romagnoli. Di contro, alla guida non c’è più il bravissimo Juan Antonio Pizzi, andato al Valencia, ma Edgardo Bauza.
Velez Sarsfield: “El Fortin” continua a vincere con questa squadra che rappresenta ormai una realtà del calcio argentino e dell’intero panorama sudamericano. Che il Velez abbia da sempre il dna della vincente non ci sono dubbi, dagli anni novanta si porta ancora dietro una scia di vittorie e di trofei grazie anche agli splendidi giocatori che “la cantera” sforna costantemente. Una rosa giovanissima condita da pochi, esperti, giocatori che ne rappresentano i punti cardine. Cardozo, Tobio, Desabato dietro, Allione, Canteros, Cerro, Romero, Caseres nella zona mediana, sono tutti dai 19 ai 24 anni; il portiere uruguagio Sosa ne ha 27, Cabral, a centrocampo, 26, e il tandem d’attacco Pratto-Zarate, 25 e 26. Se in più ci mettiamo i “grandi vecchi” Dominguez, Sabia e Papa dietro con Cubero nel mezzo, ecco una grande squadra. Aver perso il “guru” Ricardo Gareca potrebbe rappresentare un brutto colpo ma la squadra ha appena vinto la Supercopa con il “Turu” Flores. Vedremo come si comporterà in Libertadores. Con Gareca se ne sono andati anche Fede Insua, Rescaldani e Copete e si parla di tre pezzi grossi. A sopperire la partenza di Insua è stato preso il promettente Alejandro Barbaro, classe ’92, dall’All Boys.
Newell’s Old Boys: ha finito lo scorso campionato in trionfo e ha iniziato quest’anno da grande protagonista. Tanti grandi nomi a disposizione del tecnico Alfredo Berti, grandi campioni in là con gli anni o a fine carriera ma che stanno dando grandi soddisfazioni al club. Heinze, Bernardi, Mateo, Manso, Maxi Rodriguez, Figueroa e Trezeguet. A completare il tutto è arrivato un Ever Banega, accolto da 12 mila tifosi alla presentazione e trattato da vera star. Con lui, a pennellare a centrocampo, ci sarà Alexis Nicolas Castro, preso dal Godoy Cruz e che a 29 anni si sta consacrando ad alti livelli. Due i sacrificati a centrocampo, quello sofferto di Pablo Perez, passato per una buona cifra al Malaga e l’altro del peruviano Cruzado, ex Chievo Verona, andato al Nacional Montevideo. Davanti la partenza del giovane Altolaguirre non ha fatto strappare i capelli a nessuno. Importante capire se i giovani potranno dare un contributo sufficiente per giocare campionato e Libertadores.
Lanus: la copa sudamericana 2013 non è stata di certo vinta a caso. “El granate” ha una rosa di grande valore, con un mix di giovani e di vecchi marpioni. La garanzia è in panchina, dove Guillermo Barros Schelotto sta facendo un grande lavoro che si rispecchia nei risultati e nel bel gioco. Triplice impegno Final, Libertadores, Sudamericana per la rosa granata e un solo acquisto nelle ultime ore, in difesa per giunta. Dopo la cessione di Cristian Manuel Chavez all’Union Espanola, è arrivata quella di Luciano Balbi alla Liga de Quito. Come alternativa a Velazquez, è arrivato il ventiquattrenne terzino sinistro uruguaiano, Alejandro Silva, dall’Olimpia Asuncion. Giocatori molto interessanti sono il portiere Marchesin, la coppia di difensori goleador Goltz e Izquierdoz, il vecchio terzino Maximiliano Velazquez, il paraguayano Ayala a centrocampo, reparto dove spiaccano anche il giovane Pasquini e il veterano Somoza. Davanti l’eterno bomber Santiago “El Tanque” Silva è ben supportato dal ventenne Lucas Melano e dal trentunenne Ismael Blanco.
Boca Juniors: per gli “xeneizes” grandi emozioni fino all’ultimo in questo verano. Prima la cessione del gioiello Paredes alla Roma, Grana e Forlin riportati alla base e la rinuncia del Betis a Erbes, poi la perdita di altri pezzi tra cui Guillermo Burdisso e le due sconfitte condite da un misero pareggio nei tre “superclasicos”, infine il colpo ad effetto: Diego Perotti. Carlos Bianchi voleva puntellare la difesa e così ha avuto Hernan Grana dall’All Boys e il ritorno di Juan Forlin dall’Al Rayyan. Però mandare Blandi al San Lorenzo, Caruzzo in Cile, liberarsi di Mendez e di Cangele e infine cedere alle lusinghe del Galatasaray per Burdisso, sono stati segnali di indebolimento. Senza la perla Perotti di sicuro non era tra le favorite ma con questa rosa e con il solo impegno del campionato si giocherà seriamente la vittoria del Final.
Arsenal de Sarandi: solo quattro legni e una sfortuna incredibile gli hanno strozzato in gola le urla della vittoria nella finale di Supercoppa col Velez. Dopo una partenza ad handicap, nell’Inicial ha trovato una continuità di risultati e un gioco che l’hanno proiettata nei quartieri alti, dove da un paio d’anni ci si sente molto a suo agio, vedi le vittorie del Clausura e della Supercoppa nel 2012 e della coppa nazionale nel 2013. Il mercato è stato quasi immobile ma l’innesto d’esperienza e di qualità di Franco Zuculini in regia può risultare importante. Sono partiti Cobo all’O’Higgins e Milla al Huachipato. La chioccia in porta la deve fare per forza Campestrini ai giovanotti della rocciosa difesa, i vari Braghieri, Nervo, Zaldivia, Perez e Milo; a centrocampo Aguirre, Carrera, Marcone e lo stesso Zuculini non superano i 25 anni e sono ben istruiti dai veterani Sperdutti e Rolle. L’attacco è un altro reparto molto giovane ma già ben rodato, con la coppia Caraglio-Furch che fabbrica gol a raffica.
River Plate: gasatissimi dai due superclassici appena vinti e da tre acquisti niente male, i “millionarios” vogliono continuare la lor scalata al vertice dopo la storica retrocessione. Seppur condizionato dagli scandali societari, il River si è affidato all’usato sicuro e ha rifondato a partire dalle bandiere. Il buon Ramon Diaz ne è stato l’esempio in panchina, adesso il ritorno di Fernando Cavenaghi gli fa da eco. Con Cavenaghi in attacco, altri due acquisti. Un altro piacevole ritorno per i tifosi è stato quello del “Keko” Villalba, ventunenne attaccante tascabile. In difesa invece il terzo acquisto, l’affidabile Bruno Urribarri dal Colon. A partire sono stati Rodrigo Mora per l’Universidad de Chile, Bottinelli all’Universidad Catolica e Bou al Gimnasia. In rosa ci sono molti, moltissimi giovani pronti ad esplodere o che già sono una realtà dell’undici titolare come Balanta, Pezzella, Lanzini, Kranevitter, Carbonero, Andrada e Giovanni Simeone, figlio del “Cholo”. Uniamoli ai più esperti Barovero, Maidana, Mercado, Vangioni, Ponzio, Ledesma, Fabbro, Ferreyra, Teofilo Gutierrez e Cavenaghi e avremo una buonissima squadra.
Gimnasia La Plata: “El Lobo” era partito molto bene nel campionato Inicial anche se poi ha avuto una certa flessione. Anche se ricordiamo che si tratta di una neo-promossa. Adesso Pedro Troglio potrà avvalersi in più di Gustavo Bou per dare fantasia al reparto avanzato e al “Flaco” Alvaro Fernandez, centrocampista uruguaiano preso dai Chicago Fire. Franco Mussis, giovane centrocampista esploso proprio negli ultimi mesi, è stato ingaggiato dai danesi del Copenaghen ma andrà via a luglio, un rinforzo in più in casa quindi per il Gimnasia. Molto esperta la difesa con tutti giocatori ultra trentenni ma con alle spalle giovani importanti, difesa in cui brilla per i suoi gol mancini la bandiera Lucas Licht. A centrocampo altri giovani interessanti come lo stesso Mussis, Ignacio Fernandez, Meza e Miloc. Davanti Facundo Pereyra è la stella con il giovane colombiano Correa, Rasic e l’esperto Borghello.
Estudiantes: “El Leon” vuole tornare a ruggire. Ottavo posto nel torneo Inicial e dodicesimo come media-punti. Il mercato ha portato via con sé due pezzi molto pregiati. A fine anno aveva salutato Gaston “La Gata” Fernandez che ha scelto i Portland Timbers nella Mls. Poi Santiago Vergini ha deciso di fare il grande salto e ha subito risposto alla chiamata di Gus Poyet al Sunderland. Terza cessione, indolore, è stata quella del giovane attaccante Diego Mendoza. Un tecnico come Mauricio Pellegrino, però, porta in dote esperienza internazionale ed un buon progetto, che di sicuro vedrà coinvolto anche Juan Sebastian Veron. “La Brujita” infatti è in procinto di lasciare definitivamente il calcio da un momento all’altro. La rosa parla sempre più uruguaiano con l’acquisto dell’esperto attaccante giramondo Juan Manuel Olivera, uno però che dovunque sia andato ha sempre lasciato la propria firma nella classifica cannonieri. Per il resto una difesa rodata con il giovane Rulli in porta, German Re, Desabato, gli altri uruguagi Goni e Aguirregaray, ma anche il giovane Jonathan Silva, Schunke e Rosales. Nella linea mediana, Damonte, Mariano Gonzalez, Luna e Martinez fanno da chioccia a Correa, Gil Romero, Rodriguez e Leonardo Jara. Davanti preso Olivera, la speranza sono i gol di Carrillo.
Atletico Rafaela: i celesti di Rafaela possono rappresentare una delle sorprese nei piani alti della classifica. La prima parte di stagione è andata molto bene, con un nono posto finale che le consente di navigare in tredicesima posizione come media-punti. Il tecnico, Jorge Burruchaga, è stato un grande del calcio argentino e sta mettendo a disposizione tutto il suo sapere per l’Atletico. Il mercato è stato all’insegna dell’immobilismo più totale: nessun acquisto, nessuna cessione. Evidentemente Burruchaga è molto soddisfatto della rosa e poi perché spendere quei pochissimi soldi quando le cose vanno bene e si naviga in acque tranquillissime in classifica? La rosa è comunque ampia e si parla molto uruguaiano in squadra. A partire dal portiere Conde e dai due connazionali Rodales, difensore e Ferreira, mediano. Dietro un mix tra esperti, Garcé e Zbrun e giovani, Erramuspe e Sachs. A centrocampo età media bassa, con Bastia, Eluchans e Mansanelli ad alzarla, dove spiccano Canuhé, Niz e soprattutto il mago degli assist, Depetris. Reparto avanzato molto interessante con un altro uruguagio, Diego Vera, che ha già segnato otto gol nell’Inicial e Lucas Albertengo, che di gol ne ha segnati cinque.
Racing Club Avellaneda: gli ultimi mesi sono stati molto travagliati dalle parti de “El Cilindro”. Una prima parte di campionato pessimo e quattro allenatori che si sono susseguiti nel 2013. La “Academia” sta cercando una guida valida e stabile per i tantissimi talenti che sforna da centinaia di anni. Reinaldo “Mostaza” Merlo potrebbe essere l’uomo giusto, per esperienza e temperamento e puntare ai quartieri alti con questa squadra non è un’utopia. E’ vero però che il mercato ha tolto l’esperto Pelletieri e soprattutto due pilastri come Battaglia, passato in Portogallo, al Braga e il terzino Ivan Pillud, all’Hellas Verona. In compenso, “Mostaza” Merlo sta puntando molto sull’unico acquisto, l’attaccante della nazionale colombiana Wason Renteria, 28 anni, preso dai Millionarios. La rosa è giovane e costellata di tante piccole stelline che potranno diventare di sicuro i nuovi “crack” del campionato argentino. A centrocampo tre nomi già sui taccuini di mezzo mondo: Rodrigo Javier Da Paul, Luciano Dario Vietto e Dario Zuculini. Diego Nicolas Villar e Mauro German Camoranesi a fare da balia. Attenzione anche in attacco con Gabriel “El Demonio” Hauche, il giovane Valentin Viola, l’altro giovane colombiano Roger Martinez e ora anche Wason Renteria.
Tigre: El Matador sembra una di quelle squadre che possono disputare un campionato senza infamia e senza lode. Il dodicesimo posto nell’Inicial e il quattordicesimo nella classifica punti però non possono far rilassare l’ambiente. In panchina siede Fabian Alegre con una vecchia conoscenza del calcio italiano come assistente, ricordato di sicuro dai tifosi del Bari, dove ha giocato dal 1999 al 2004: Diego Fernando Markic. Il mercato ha portato tre innesti e due perdite. E’ arrivata una prima punta dai messicani del Pachuca, Ariel Nahuelpan, per portare più peso e più gol. Dagli Usa è arrivato un altro attaccante, il colombiano Sebastian Rincon, 20 anni, figlio del grande Freddy. In difesa un acquisto d’esperienza per sopperire a una cessione importante. Ad arrivare Ignacio Canuto, 27 anni, dalla Ldu Quito; ad andare via Norberto Paparatto, volato anch’esso negli States, a Portland. La difesa è molto giovane, con l’ex Napoli Fideleff, Cosaro, Arzura e Godoy. Al contrario, il centrocampo è un reparto di giocatori esperti con Castano, Diaz, Leone, Penalba, Wilchez, Rusculleda e, molto importante, Perez Garcia. Davanti ancora esperienza, con elementi navigati, quali Pablo Vitti e José Sand ma anche i giovani Araujo e Bordacahar.
Rosario Central: “las Canallas” di Rosario vogliono stupire ancora. Decimi nel torneo Inicial così come nella media-punti, i giallo-blu possono sperare molto in positivo per il prosieguo della stagione grazie ad un allenatore di grandissima esperienza e bravura: Miguel Angel Russo, che seppur con una squadra neopromossa ha raggiunto la decima posizione. Il mercato ha tolto più che altro, con due acquisti e quattro cessioni, tutte fuori dalla nazione. L’ultimo ad andarsene è stato il centrocampista paraguayano Eduardo Ledesma, alla Ldu Quito. Con lui, in Ecuador, anche il difensore Franco Peppino, al Barcelona Guayaquil mentre gli attaccanti Lagos e Monje sono finiti rispettivamente al Pumas, in Messico e all’Universidad Conception, in Cile. A centrocampo è arrivato un buon innesto, Jesus David Mendez, che fa da spola da anni con il Boca Juniors. In difesa per sostituire Peppino è arrivato Francisco Dutari, dall’Everton, in Cile. Detto ciò la squadra si fonda su alcuni veterani come il portiere Caranta, i difensori Donatti e Ferrari, il centrocampista Encina e gli attaccanti, “El Loco” Abreu e il “Chino” Carlos Luna. Inseriti molto bene, ci sono dei giovani interessanti come Magallan e Delgado in difesa, Federico Carrizo e Nery Dominguez a centrocampo e Acuna davanti.
Belgrano: il ricordo dei Pirati che, nello spareggio, condannarono il River alla serie B è quasi scomparso. Adesso il Belgrano fa parte del gruppo delle grandi e rappresenta l’outsider per eccellenza. Bene due stagioni fa, benissimo lo scorso anno e ancora benissimo nel torneo Inicial con il sesto posto, che è lo stesso della classifica della media-punti. Il segreto? I gol del capocannoniere dell’Inicial, Cesar Pereyra. Diciamolo subito però, il mercato ha portato con sé ben cinque cessioni e nessun acquisto. Figueroa all’Almirante Brown, Blazquez agli ecuadoregni del Mushuc Runa, Ftacla al Patronato Paranà, il nazionale paraguayano Jonathan Santana al Cerro Porteno e Etevenaux al Douglas Haig. I celesti di Cordoba, allenati da Ricardo Zielinski, sono una squadra molto, molto esperta con un’età media molto alta. Olave in porta, Aveldano e Quiroga dietro; Carré, Esteban Gonzalez, Carrera e Jorge Velazquez a centrocampo e soprattutto in attacco con il bomber Ferreyra, 32 anni, “El Loco Bueno” Carlos Bueno, 33 e Maggiolo, 36. Tra i giovani di punta ci sono Federico Alvarez e Pier Barrios in difesa; Lollo, Affranchino, Pittinari e Rigoni a centrocampo.
Quilmes: dopo essere risalito nella massima serie nel 2012, “El Cervecero” ha sempre navigato nella parte medio-bassa della classifica. Dimostrazione di questo dato è il terzultimo posto nel torneo Inicial. Dopo l’allontanamento della bandiera Nelson Vivas, in panchina siede Blas Giunta. Un unico buon acquisto è stato fatto ed è stato comprato ciò che serviva: un attaccante che sappia segnare. Così dopo mille difficoltà è arrivato Cristian “El Loco” Chavez dai greci del Pas Giannina. Due le cessioni, con il ritorno al River di Abecasis e il passaggio di Diellos al Sarmiento. Una squadra che alterna calciatori esperti ai giovani, in una rosa lunga, nella quale Giunta dà spazio a tutti o quasi. Interessanti i giovani centrocampisti Arnaldo Gonzalez, Perez Godoy e Matias Morales. Ben noti nel panorama argentino, invece, Brana, Romero, Garnier e Caneo a centrocampo e in avanti, oltre Fernando Telechea, l’uruguagio Joaquin Boghossian che, dopo l’esperienza all’estero, sembra aver dimenticato come si segna.
Olimpo: gli “oro-negri” appena promossi si sono issati ad un buon quindicesimo posto in classifica, al momento sono fuori dalla zona retrocessione ma devono ancora fare bene per evitare di tornare in B. Il mercato ha lasciato immutate le cose con due acquisti e due cessioni. Era arrivato a metà dicembre l’esperto attaccante Miralles dall’Atlante, in Messico a cui è seguito poi l’acquisto del ventiduenne colombiano José Adolfo Valencia, anche lui attaccante. A salutare un altro colombiano, il centrocampista Mafla Rebellon e il centrocampista offensivo Rosales, andato in Cile, all’Union La Calera. A nostro avviso la squadra si è rinforzata e l’organico, già buono, a disposizione del mister Walter Perazzo, ha buone possibilità di salvarsi. Brillano i centrocampisti giovani come Gil, Perez Guedes, Cerutti e due esperti attaccanti come Luguercio e Oberman, con la giovane sorpresa Vuletich.
Argentinos Juniors: tutta colpa di una classifica molto preoccupante. Al momento l’Argentinos Juniors è penultima nella classifica della media-punti. “El Semillero” non si merita di certo queste basse posizioni e lo ha pienamente dimostrato nel torneo Inicial con un buon tredicesimo posto. La rosa ampia e molto giovane fa ben sperare per la seconda parte di stagione ma il miglior acquisto del “verano” è stato sicuramente il tecnico Claudio Borghi. Anche l’arrivo a dicembre di Leonardo “Golosina” Pisculichi ha portato una grande ventata d’entusiasmo a “La Paternal”. A gennaio, sono arrivati due peruviani, il difensore ventiduenne Gambetta e l’attaccante trentenne José Carlos Fernandez. Nel frattempo però “El Keko” Villalba è tornato al River, Chaco Maidana è volato negli States, a Philadelphia, l’attaccante Osvaldo Miranda si è svincolato, il difensore Leonardo Sanchez è passato all’Union e infine, l’altro attaccante Triverio, si è trasferito al Defensa y Justicia. Davanti forse il reparto più debole con il vecchio Hernan Boyero a tirare la carretta, servito dagli assist magici di Pisculichi e poco più.
All Boys: si salvi chi può. Questo il motto che vige da un po’ di tempo allo stadio Islas Malvinas. Società in crisi netta, squadra allo sbando e giocatori che hanno messo in atto un vero fuggi fuggi. Sette giocatori andati via, di cui alcuni titolari inamovibili e solo due acquisti. Questo passa il convento e di questo deve accontentarsi l’allenatore Ricardo Rodriguez. Vedremo se i molti veterani rimasti (Cambiasso, Casteglione, Bustamante, Ahumada, Battion, Fernando Sanchez e Campora) riusciranno a fare quello che appare un vero miracolo sportivo, anche se la classifica punti non vede l’All Boys affatto spacciato. La mezzapunta Sarmiento dal Ponte Preta e il centrocampista Matias diaz dal Banfield sono stati gli unici arrivi mentre la lista delle cessioni ha visto il bomber Mauro Matos come ultimo pezzo a lasciare, dopo essere partiti Grana per il Boca, Nunez allo Sporting Cristal, Benavidez al Deportivo Iquique, Ferrari al Vitoria, Gagliardi all’Union e Barbaro al Velez.
Colon: pessimo periodo per “Los Sabaleros”. La crisi finanziaria, i sei punti di penalizzazione, l’ultimo posto nell’Inicial e per ultimo, lo smembramento della squadra. Il pessimismo di questi mesi sembra essere stato smorzato dal ritorno in panchina di Diego Osella, forse l’unico a credere in questa salvezza. Se per l’All Boys servirà un miracolo sportivo, per il Colon ne serviranno due: uno della squadra e uno della società. La nuova presidenza sta cercando di risanare i debiti ma la rosa si è indebolita moltissimo. La cessione di Lucas Mugni è stato ossigeno puro per le casse della società ma molti altri giocatori hanno rescisso e sono fuggiti. La lista completa è lunghissima: Leguizamon, Urribarri, Carniello, Callejo, Prediger , Moreno e Fabianesi. Sono arrivati la punta uruguaiana Lalinde dal Deportivo Pasto, il centrocampista Videla dall’Universidad de Chile e Carlos Soto, esperto terzino sinistro, liberatosi dall’All Boys. Osella si affiderà, per forza di cose, ai tanti giovani: vedremo se riuscirà nell’impresa.
Godoy Cruz: carta canta, la media-punti in classifica parla chiaro: ultima posizione. Il Godoy Cruz deve risollevarsi per forza di cose dagli ultimi deludenti campionati, magari approfittando delle situazioni difficili in cui si trovano altre rivali. La risposta al momento è stata abbastanza buona, con il quattordicesimo posto del torneo Inicial. Il mercato non ha entusiasmato e il tecnico Jorge Almiron, subentrato a Martin Palermo, potrà contare su un giocatore in meno, viste le due cessioni e l’unico acquisto. Gonzalo Diaz, centrocampista del Defensa y Justicia è il neo arrivato. L’esperto difensore uruguaiano Curbelo è tornato in patria con il Nacional e il bravo centrocampista Alexis Nicolas Castro è passato al Newell’s.
Michele Stefanelli