Inter, ma sei sicura che Mazzarri faccia al caso tuo?
L’Inter stenta ancora una volta e Walter Mazzarri ritorna anche questa settimana in discussione. E’ il leit motiv che va ripetendosi da un pò di tempo in casa nerazzurra, ma il pareggio interno per 2-2 contro il Bologna, con la squadra uscita tra i fischi del pubblico non più amico di San Siro pare aver lasciato il segno più degli altri numerosi passi falsi stagionali. Il presidente dell’Inter, Erick Thohir, ha però puntualizzato che si andrà avanti con Mazzarri “anche nelle prossime stagioni”, dopo la riunione in un albergo milanese tenuta ieri mattina. Ma su Twitter campeggia da un pò l’hashtag #staiserenoMazzarri, che tranquillità però non dovrebbe trasmettere.
PROVINCIALE – Se è vero che si sa facendo meglio della scorsa stagione quando alla guida di quella disastrata Inter c’era Stramaccioni (e le colpe non furono solo sue, anzi il grosso degli sbagli andava imputato alla dirigenza), quest’anno l’impressione è che sia proprio Mazzarri ad essere nel pallone, se è vero che tantissimi sono i tifosi interisti perplessi per alcune scelte del tecnico toscano, giudicato “il miglior allenatore del mondo” da gente come Aldo Spinelli, presidente del Livorno, che con il dovuto rispetto conferma quanto l’allenatore dalla scusa facile abbia la propria dimensione ideale in provincia, presentando l’ottimo lavoro svolto al Napoli come una piacevole eccezione.
PIU’ OPERAI CHE CAMPIONI – In azzurro infatti Mazzarri era arrivato in un momento di emergenza, riuscendo a risollevare le sorti di una squadra dai contenuti tecnici buoni ma non eccelsi ai tempi, con le poche cime di eccellenza rappresentate da Hamsik, Lavezzi e Quagliarella (che però in maglia azzurra non si trovò molto a suo agio), facendo leva per il resto sui vari gregari Pazienza, Grava e simili. Col tempo ci fu poi una crescita costante figlia della progettualità e della lungimiranza della società partenopea. La stessa cosa che adesso l’Inter vorrebbe cercare di attuare, come lo stesso Thohir ha sottolineato in passato: “C’è un progetto di medio termine, in tre anni torneremo a competere a grandi livelli”, ha detto il magnate indonesiano.
CHI LO CAPISCE E’ BRAVO – Frattanto però l’allenatore sembra stia assumendo un atteggiamento troppo provinciale per l’Inter: passi il suo perseverare su Kuzmanovic e Ricky Alvarez, la sua risaputa poca voglia di non puntare sui giovani e la tanto attesa esplosione di Kovacic che viene rimandata di continuo, ma quello che proprio non va è accamparsi dietro a scuse ed alibi di ogni sorta, dalla sfortuna ai rigori non dati. Il penalty l’Inter sabato sera lo ha avuto e lo ha fallito, se in area si arriva poche volte e con scarsa incisività è una naturale conseguenza non poter godere di tiri dal dischetto. Che poi non fanno certo scientificamente vincere le partite, come si è visto con Milito. Alla fine i punti di Mazzarri sono gli stessi di quelli conseguiti con Stramaccioni, e meno male che Milan e Lazio stentano ad ingranare e che Udinese e Catania non sono più le belle realtà degli scorsi anni, così come le sorprese Verona, Torino e Parma hanno perso colpi nel ritorno, anche se i gialloblu in realtà la verve non l’hanno mai smarrita e c’è da scommetterci che saranno un avversario ostico nella lotta all’Europa League.