Hodgson: “La mia Inghilterra farà bene, ma occhio all’Italia”
Roy Hodgson, commissario tecnico dell’Inghilterra e vecchia conoscenza del calcio italiano per avere allenato in passato Inter ed Udinese, ha concesso un’intervista all’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” dove parla delle aspettative ai Mondiali intorno alla Nazionale dei Tre Leoni oltre che dell’Italia, avversaria di Rooney e compagni nella fase a gironi. Piccolo focus anche su Pirlo, il quale ha svelato qualche giorno fa un divertente retroscena sul tecnico inglese (“All’Inter mi chiamava Pirla”, leggi qui). Ecco quanto messo in evidenza da Maidirecalcio:
I’M FINE – “Vedo che l’umore attorno all’Inghilterra è cambiato in meglio – esordisce Hodgson – c’è un clima positivo grazie finalmente al sostegno dei media e della stampa. La nostra selezione è giovane e desiderosa di fare bene ed anche io mi sento molto più sicuro. Sento questa squadra più mia a differenza di quanto accadde agli Europei 2012 quando perdemmo anche diversi elementi importanti e non fu facile andare in campo”.
ITALIA PIU’ ESPERTA – Hodgson parla degli Azzurri con i quali la sua Inghilterra dovrà fare i conti assieme all’Uruguay nella fase a girone dei Mondiali brasiliani a giugno: “Avete Prandelli che è una gran bella persona sia dentro che fuori dal campo, i suoi complimenti mi hanno fatto molto piacere. Entrambi abbiamo intrapreso una strada che non sappiamo dove potrà arrivare e per quanto. Il gruppo azzurro, come il nostro, è in crescita, l’Italia poi è la stessa di Euro 2012 ma con due anni in più di esperienza, poi è già stata in Brasile per la Confederations Cup e sarà già rodata”.
PIU’ VELOCE – “Una delle migliori qualità della mia Inghilterra è la rapidità – dice Hodgson – giochiamo di più sfruttando questa caratteristica e questo ci tornerà utile. In generale il gioco è così anche in Premier League, che resta il campionato più spettacolare del mondo ed è capace di generare introiti sempre maggiori di anno in anno. Anche i club minori hanno almeno 100 milioni garantiti dai diritti tv. Tutto questo però porta le squadre anche piccole a comprare calciatori affermati all’estero, ed è uno svantaggio per le Nazionali, proprio come avviene in Serie A”.
PIRLA? NO, PIRLO… – Roy Hodgson conclude parlando del regista della Juventus e della Nazionale: “Pirlo è un grande campione oltre che un professionista esemplare, quel che ha fatto in carriera non mi sorprende. Da ragazzo era sacrificato nel ruolo di trequartista, poi Ancelotti ebbe l’intuizione di spostarlo davanti alla difesa, per il bene del calcio”.