Livaja: “Sono un professionista e ammetto di aver sbagliato, penso all’Inter”

Livaja: “Sono un professionista e ammetto di aver sbagliato, penso all’Inter”

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Dopo il putiferio scoppiato al termine della sfida tra Atalanta-Verona e gli insulti/minacce lanciate su facebook, oggi è tornato a parlare Marko Livaja. Il giovane attaccante, dopo aver ricevuto il ben servito dal club bergamasco, è tornato in Croazia e ha rilasciato un’intervista a Sportske Jutarnji. Queste le parole del giocatore in comproprietà con l’Inter.

Non sono un bad boy – “Molte delle cose che escono sui giornali non sono vere, ma non voglio giustificazioni. Chi mi conosce sa che la verità non è quella che viene scritta, c’è sempre un altro lato. Ora spero che il club non mi sospenda (in realtà l’ha già fatto, ndr), ma con me non si sa mai”.

Tante controversie – “A Udine avevo deciso di non riscaldarmi al 78′. A gennaio volevo lasciare l’Atalanta, ma non mi è stato dato il permesso. Mi hanno detto che ero troppo importante per la squadra, salvo poi tenermi in panchina e mandarmi a scaldare al 78′. Perché al 78′ se sono così importante? Ma nel calcio è normale che accadano queste cose. Io sono pagato, siamo professionisti e ammetto di aver sbagliato”.

Voglia di nerazzurro – “A Milano c’è molta concorrenza, il presidente Thohir ha annunciato grossi investimenti, sarà difficile guadagnarsi un posto. Io ho un contratto di due anni, chissà che non possa riportarmi indietro in nerazzurro”.