Pacchi dall’estero: Hakan Sukur, da bidone a idolo in soli 10,8 secondi

Pacchi dall’estero: Hakan Sukur, da bidone a idolo in soli 10,8 secondi

hakan sukur inter

Dici Hakan Sukur e tutti strabuzzano gli occhi ed inarcano le sopracciglia. E’ questo l’effetto che fa il goleador più veloce della storia nella fase finale dei Mondiali? La risposta è si, perché quel suo (tra l’altro unico in tutta la competizione) gol dopo appena 10 secondi e spiccioli in Corea del Sud-Turchia 2-3, match valevole per la finale del terzo e quarto posto dei Mondiali nippocoreani del 2002, lo ha consacrato ancora di più campione indiscusso in patria, non certo nel resto del globo e men che mai in Italia, dove pur con tutto l’impegno sempre profuso Hakan Sukur viene ricordato come uno dei più grandi flop dell’era recente.

TORO SCATENATO… – Hakan Sukur, nato ad Adapazarı, nell’estremo nord della Turchia, il 1° settembre 1971, cresce calcisticamente nel Sakaryaspor dove si mette in evidenza per i 10 gol segnati in 39 apparizioni tra il 1987 ed il 1990 con tanto di esordio a 16 anni nel massimo campionato. Il Bursaspor non resta indifferente al talento sotto porta di questo giovanotto che si distingue anche per l’altezza (ben 1,91 cm) e nell’estate del ’90 se lo porta a casa. In biancoverde Hakan Sukur resterà per 2 anni giocando sempre e segnando 11 gol, pochini anche se le prestazioni risultano essere molto spesso positive, al punto che avviene il grande passaggio al Galatasaray dove a suon di reti, addirittura 54 in 90 presenze, vincerà campionato, coppa nazionale e Supercoppa di Turchia. E nel mezzo arriva anche la prima chiamata in Nazionale, con la cui maglia scenderà in campo complessivamente per 112 partite, con l’invidiabile bottino di 51 gol e la palma di miglior marcatore di sempre nella selezione del Bosforo. Si guadagnerà pure l’appellativo di “Toro del Bosforo”.

…TORO SCAPPATO – E’ qui che giunge inevitabile la grande offerta alla quale non si può dire di no, ed Hakan Sukur prepara le valige con destinazione Italia: ma neanche il tempo di approdare al Torino nel 1995 ed ambientarsi che la società granata lo rispedisce al Galatasaray dopo 5 presenze ed un gol segnato al Bari, nonostante i 5 miliardi di lire spesi dall’allora presidente Gianmarco Calleri, uno che adorava collezionare società di calcio se è vero che negli anni ’80 acquistò la Lazio, che poi vendette a Cragnotti, e dopo 3 stagioni alla guida del Toro mollò tutto e prese gli svizzeri del Bellinzona. Tornando a Hakan Sukur, il “Toro del Bosforo” non si era ambientato dalle nostre parti: troppe le differenze culturali, di lingua, culinarie e probabilmente anche tattiche. E Hakan Sukur fu lesto ad abbandonare la nave granata che pochi mesi dopo sarebbe finita in Serie B nonostante la presenza dei vari Abedi Pelé, Jocelyn Angloma, Giulio Falcone, Roberto Cravero, Roberto Maltagliati, Ruggiero Rizzitelli, i giovani Francesco Cozza e Davide Dionigi, i futuri ds Mauro Milanese e Sean Sogliano, il difensore rigorista Luca Mezzano ed il portiere Massimiliano Caniato, diventato famoso per le sue buone prestazioni qualche anno dopo all’Udinese e che prese parte anche al videoclip “Un colpo in un istante” del gruppo italiano Delta V, assieme ai vari Zambrotta, Toni, Ventola, Simone Inzaghi, Lulù Oliveira, Claudio GentileMarco Tardelli e Dino Meneghin…ma questa è un’altra storia.

COSE TURCHE – Nella sua seconda esperienza all’Ali Sami Yen Sukur, ancora molto giovane, vince di tutto in patria assieme a Fatih Terim, che pure a più riprese ha occupato con alterni successi la panchina della compagine giallorossa di Istanbul. Dopo quattro campionati consecutivi arricchiti da tre Coppe di Turchia, altrettante classifiche cannonieri vinte e soprattutto la Coppa UEFA del 2000 contro l’Arsenal, Hakan Sukur, più maturo, decide di fare ritorno in Italia accettando la proposta dell’Inter…ma sarà ancora un flop. In squadra c’erano Frey in porta, Macellari, Michele Serena, il carneade Pacheco, uno Jugovic agli ultimi calci della carriera, Cauet, Di Biagio, Robbie Keane, Stephane Dalmat, “nontelapasso” Recoba, Spadino Robbiati, i giovani Pirlo e Ventola, il vituperatissimo Vratislav Gresko, l’atrettanto bistrattato Vampeta, Farinos, Vieri, Ronaldo, Zamorano e manco a dirlo, l’eterno Javier Zanetti. La stagione cominciò con Marcello Lippi in panchina e proseguì poi con Marco Tardelli, definito dallo stesso Zanetti “l’allenatore più scarso mai avuto”. Con il Fenomeno Ronaldo da mesi ai box per il celebre infortunio al tendine, ai nerazzurri serve un bomber di scorta, peccato che Hakan Sukur si rivelerà tutto tranne un goleador implacabile dal basso dei suoi miseri 5 gol in 24 presenze. Risultato: cessione subito dopo la fine della stagione, e a scommettere su di lui è il Parma, ma le cose vanno anche peggio con 3 gol in 15 caps. Ormai trentunenne Hakan Sukur prende il volo per l’Inghilterra, destinazione Blackburn, e le soddisfazioni saranno ancora più rare. Con un bottino magrissimo di sole 2 realizzazioni in 9 gettoni non resta che fare ritorno al Galatasaray, che è sempre stata casa sua. Ed in patria ritornano il sorriso e le vittorie: ecco altri due titoli nazionali e la consacrazione come miglior bomber della Nazionale turca e del campionato: nel 2008, quando appenderà le scarpette al chiodo, Hakan Sukur avrà realizzato ben 249 reti in carriera.

POLITICA, STORIA E PALLONE – Dopo il calcio Hakan Sukur si è dato alla politica avvicinandosi all’attuale, contestatissimo premier, Recep Erdogan, entrando nei ranghi del “Partito per la Giustizia e lo Sviluppo”  (L’AKP, Adalet ve Kalkınma Partisi”) salvo poi prenderne le distanze nello scorso aprile al culmine della violenta protesta di piazza con manifestazioni esplose in tutto il Paese contro il conservatore Erdogan. Questo gli è valso anche la revoca dell’intitolazione in suo onore di uno stadio di Istanbul oltre all’espulsione dal partito dopo tre anni passati come parlamentare. A dicembre 2013 lo stesso Hakan Sukur si era dimesso in aperto contrasto con le politiche retrograde del presidente turco. Attualmente svolge anche la professione di commentatore tecnico per le partite della Nazionale…insomma, è uno che sa cosa fare,esattamente come nella finalina dei Coppa del Mondo di quel 29 giugno 2002 a Daegu, quando con indosso la fascia da capitano subito dopo il fischio di inizio si fece trovare pronto davanti al portiere avversario entrando nella storia…lui, Hakan Sukur, è entrato nella storia…