Di Francesco (all. Sassuolo): “A Napoli abbiamo costruito la nostra salvezza”
“Partendo da lontano, possiamo dire che abbiamo costruito la nostra salvezza sul pareggio strappato al San Paolo”. Veni, vidi, vici: Eusebio Di Francesco ha vestito i panni di Gaio Giulio Cesare ed ha portato in salvo il piccolo Sassuolo, dopo aver conquistato sul campo la promozione in serie A. E dire che, a gennaio, ha dovuto fare i conti con un esonero (con la squadra fuori dalla zona retrocessione) che stava per costare non poco al club, considerato che con Malesani in panchina sono arrivate 5 sconfitte su 5. L’allenatore pescarese, presente allo stadio “Adriatico” in occasione del Memorial “Vincenzo Zucchini” (in ricordo dell’ex capitano, allenatore e dirigente del club abruzzese), rivive la stagione ai microfoni di Pianetanapoili.it
Il Sassuolo arriva a Napoli alla quinta giornata, reduce da 4 ko e da un pesante 0-7 con l’Inter. Il Napoli è primo a punteggio pieno e ha espugnato Milano: per i più Di Francesco si becca un altro esonero al San Paolo dopo quello subìto alla guida del Lecce. E invece …
“Invece giochiamo la nostra partita, passiamo in vantaggio, subiamo il pareggio ma rischiamo anche di vincere. Strappiamo un punto storico, sarebbero potuti essere anche tre. Cambiai qualche calciatore ma lavorai soprattutto sotto il profilo psicologico, non era facile affrontare il Napoli in quel momento, invece ne uscimmo fuori a testa alta e cominciò un periodo per noi molto positivo (tre vittorie e cinque pareggi nelle successiva dieci gare, ndi)”.
Se il Sassuolo non poteva sapere che era il punto della svolta, il Napoli non poteva immaginare che sarebbe cominciato il tormentone dei punti persi con le piccole. C’è forse una spiegazione che va oltre i numeri?
“E’ probabile che una squadra come il Napoli, costruita per fare gioco, possa incontrare delle difficoltà quando trova di fronte squadre che fanno barricate. E’ difficile, tuttavia, giudicare dall’esterno, anche perché ogni partita ha una storia a sé. Per esempio noi, pur da “piccola” abbiamo preferito giocarcela …”
Eppure il tormentone è continuato, insieme a quello del modulo: Benitez è andato avanti con il 4-2-3-1 sempre e comunque. Terzo posto, 12 punti in Champions League e Coppa Italia. Un bilancio da osservatore?
“Anche quello del modulo non può diventare un tormentone, non sono quei numeri che determinano un risultato perché molti punti si possono perdere anche per dei fattori casuali. Una cosa è certa: il Napoli ha rappresentato la terza forza di un campionato che ha visto due squadre, Juventus e Roma, viaggiare a ritmi incredibili e fare cose straordinarie. Devo però sottolineare che, da allenatore, vedere il Napoli è sempre un piacere: una squadra alla quale un tecnico ha dato una precisa identità non passa mai inosservata, da questo punto di vista per un “collega” certe partite sono uno spunto positivo”.
A proposito di calciatori del Napoli, si dice che il Sassuolo avesse praticamente preso Duvan Zapata prima che arrivasse il Napoli. E’ vero?
“Assolutamente sì, possiamo dire che ce l’hanno rubato (sorride, ndi)! Avevo dato l’ok per l’acquisto di questo calciatore che mi aveva impressionato per le sue potenzialità, poi si è inserito il Napoli che è riuscito a strapparcelo. Ha disputato una buona stagione, i numeri confermano che ha delle qualità. Vice-Higuain? Può farlo, anche se è evidente che ha caratteristiche diverse”.
In compenso, a gennaio dal Napoli è arrivato capitan Paolo Cannavaro.
“Paolo ci ha dato una grossa mano, si è integrato subito nel nuovo sistema di gioco nonostante fosse più abituato a giocare in una difesa a 3”.
Un campionato vinto di Prima divisione ed una salvezza in serie B a Pescara, un campionato vinto di serie B ed una salvezza in serie A a Sassuolo: a 45 anni che cosa farà da grande Eusebio Di Francesco?
“Sono contento di aver appena rinnovato fino al 2016 con il Sassuolo perché credo nel progetto della società. Quello concluso è stato un anno molto intenso, la salvezza è stata un po’ inaspettata ma dopo l’esonero ha rappresentato una gioia doppia: ad un certo punto crederci sembrava difficile. Invece ci abbiamo creduto ed abbiamo meritato un grande traguardo”.
Marco Santopaolo