L’Athletic Bilbao farà la fine della Sampdoria 2011?
Genova-Bilbao distano con Google Maps 1.194 chilometri. Senza traffico, in dodici ore si passa dal parlare ligure all’euskera. Analogie? Poche, soprattutto in campo sportivo. O forse no.
La stagione dei blucherchiati di Sinisa Mihajlovic è da 10 in pagella, almeno fino ad oggi. Terzo posto solitario a 14 punti, uno in meno della Roma di Garcia sconfitta (con una dose esorbitante di polemiche) dalla Juventus di Allegri. A Genova gongolano per il nuovo presidente che promette “mari e monti” – leggi alla voce, costruzione nuovo stadio dove ora si svolge il Salone nautico -, scende in campo per festeggiare e si fa un selfie con alla spalle la curva Sud dopo il derby vinto contro il Grifone.
Il gol di domenica di Gabbiadini ha fruttato la quarta vittoria, ha lasciato nuovamente a zero il tabellino dei gol subiti e ha regalato una nuova domenica di festa. I cugini sono a sei punti di distanza, l’11 di Sinisa è l’unica squadra imbattuta oltre ai bianconeri e sogna ad occhi aperti un futuro da Champions League. Difficile dirlo il 6 di ottobre ma la corsa al terzo posto è di una mediocrità che anche una squadra ben organizzata come quella del serbo può ambire a una posizione per i prossimi preliminari, obiettivo non scritto del Milan di Inzaghi, della Fiorentina di Montella, del Napoli di Benitez e dell’Inter di… (Mazzarri?!).
Preliminari di Champions League che sono costati carissimo all’Atletico Bilbao. Dopo la manita incassata al Bernabéu dal Real Madrid, i biancorossi di Valverde sono ora al 18º posto, con soli quattro punti in classifica, come il Cordoba e il Deportivo La Coruña, due neopromosse. La squadra è una brutta copia di quella che ha sfidato gli azzurri di De Laurentiis ad agosto, meritandosi di diritto il ritorno nel palcoscenico più prestigioso del calcio europeo. Ma a un costo salatissimo. Non solo i baschi sono nella zona bassa della classifica della Liga ma anche all’ultimo posto del girone di Champions alle spalle di Porto, Bate Borisov e Shakhtar. Insomma: al momento è una stagione fallimentare. Perché unire Genova con Bilbao? Semplice, basta guardare alla stagione 2010-11. Sotto la Lanterna arriva in panchina Domenico Di Carlo, dietro alla scrivania Doriano Tosi, i sostituti di Del Neri e Marotta passati alla Juventus. I blucerchiati perdono l’andata dei preliminari di Champions League contro il Werder Brema per 3-1. A Marassi il quasi miracolo: grazie alla coppia Pazzini-Cassano la Samp riesce a ribaltare il risultato fino al 92º quando Rosenberg manda ai supplementari. Pizarro, dieci minuti dopo, metterà la parola fine al sogno-Champions.
Garrone, senza il passaggio in Europa, vendette prima Cassano al Milan e poi Pazzini all’Inter. Sostituì in primavera Di Carlo con Cavasin. La Samp non sapeva più vincere. Il 15 maggio un gol di Pinilla per il Palermo diede i tre punti ai siciliani e condannò alla retrocessione i liguri dopo otto anni consecutivi di Serie A
Si disse che la colpa fu tutta della preparazione pre-Champions. Sarà così anche per l’Athletic?
di Davide Tenconi
fonte: ilcatenaccio.es