Supercoppa Italiana che parla poco italiano, ma bello sponsor per il nostro calcio

Supercoppa Italiana che parla poco italiano, ma bello sponsor per il nostro calcio

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Una volta tanto il calcio italiano si distingue in positivo, esportando in Qatar due squadre che hanno giocato con il cuore dando vita ad una partita divertente e decisa all’ultimo respiro. Una Juventus autoritaria, un Napoli mai domo ed una Supercoppa Italiana che, pur non venendo considerata di altissimo profilo, va a rinfoltire la bacheca di Rafa Benitez.

Il Napoli trionfatore ha mostrato lungo i 120 minuti del match tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, offrendo al suo allenatore un numero incredibile di spunti su cui lavorare alla ripresa dei lavori. Gli aspetti negativi sono sostanzialmente due: i continui errori in fase difensiva e la rinuncia ad alzare il pressing una volta raggiunto il pareggio. Questa sera si sono visti errori di ogni tipo: individuali in occasione del gol di Tevez in apertura, di reparto nelle diverse scorribande dei centrocampisti bianconeri. Le pecche difensive nascono infatti proprio dalla linea mediana che, ritardando alcune chiusure, mette in difficoltà l’intero reparto arretrato con recuperi affannosi e spesso goffi. Per quanto riguarda l’intensità di gioco è palese e vistosa la differenza dell’atteggiamento dei partenopei a seconda del risultato. Quando in svantaggio, la squadra di Benitez è stata in grado di mettere sotto la Vecchia Signora, alzando il ritmo e sorprendendola con un giro palla in grado di muovere più volte la difesa. A pareggio acquisito la musica cambia, con gli 11 rintanati dietro la linea della palla ed inevitabilmente alla mercè della maggiore qualità degli avversati. E’ ovviamente impensabile chiedere ai giocatori lo stesso ritmo lungo l’intero match, ma forse questo cambiamento repentino è tra le cause principali dei problemi degli azzurri nel chiudere le partite.

La Juventus dal canto suo ha giocato una partita onesta, mai particolarmente sopra le righe e parzialmente sorpresa da un Napoli gagliardo che l’ha costretta alla partita forse più impegnativa dall’inizio della stagione. La superiorità dal punto di vista dell’organico è palese ed i ragazzi di Allegri l’hanno dimostrato più e più volte negli scambi nello stretto e nell’amministrazione del pallone. L’errore chiave è stato forse quello di non sfruttare al meglio la vertiginosa superiorità a centrocampo, sia per quanto riguarda il numero che la qualità. Pogba è andato a sprazzi, Vidal visibilmente sotto tono, Marchisio forse troppo scolastico e Pirlo tenuto sapientemente basso dal pressing di Gargano, la Juventus ha perso così l’occasione di scavare un solco che sarebbe stato forse impareggiabile dal Napoli, rimasto invece sempre in partita e conquistando, alla fine meritatamente, il pareggio.

La vittoria ai rigori conta poco per quanto riguarda la prestazione, ma ciò che conta è che l’aver mostrato al mondo che anche noi italiani sappiamo ancora dare spettacolo, che anche nel nostro campionato giocano fuoriclasse come Buffon, Tevez o Higuan e che anche noi diamo valore ad ogni singola competizione dando in campo e fuori ben più dell’anima.