Milan, prendere Cerci e continuare a pagare Torres lo chiami affare?

Milan, prendere Cerci e continuare a pagare Torres lo chiami affare?

cerci milan

Il Milan ha praticamente chiuso il discorso per l’acquisto di Alessio Cerci. Con l’Atletico Madrid andrà in porto infatti uno scambio di cartellini che vedrà Fernando Torres fare ritorno sulla sponda rojioblanca del Manzanarre dopo quasi 8 anni. Nella serata di ieri è arrivata la “ufficiosità” dell’acquisto a titolo definitivo del Nino da parte del Milan (per l’ufficialità si dovrà aspettare il 5 gennaio, secondo quanto comunicato dalla stessa società rossonera) che lo ha prelevato dal Chelsea, trasformando l’iniziale prestito biennale in acquisizione vera e propria.

MILAN, SPENDI MALE – Ma Torres a Milanello rimarrà ancora per molto poco: come detto viene già dato per fatto lo scambio con l’Atletico che riporterà a casa Cerci, sin qui molto deluso per lo scarsissimo minutaggio riservatogli da Simeone. Le modalità dell’affare però sono alquanto particolari: anche in questo caso vengono tirati in ballo i prestiti, con entrambi i giocatori che cambieranno maglia secondo gli accordi iniziali soltanto per i prossimi 18 mesi, e poi si vedrà, e gli stipendi continueranno ad essere versati dai club di provenienza: così il milanista Cerci verrà pagato dall’Atletico Madrid ed il colchonero Torres riceverà dal Milan il suo cospicuo emolumento da 8 mln di euro netti, il tutto fino a giugno 2016.

QUI CASCA L’ASINO – In questo senso resta perciò da capire fino a che punto Adriano Galliani abbia fatto un affare, soprattutto visti i precedenti sul lato tecnico: in estate sono arrivati a titolo temporaneo sempre Torres (che ha fatto la fine che tutti sanno con un solo gol e tanta panchina) e l’olandese van Ginkel, sfortunatissimo per due infortuni seri capitatigli ma che quando stava bene non veniva visto da mister Inzaghi, il quale giustamente preferisce valorizzare i giocatori al 100% di proprietà del Milan e che rappresentano un capitale da poter valorizzare.

CHI VIVRA’ VEDRA’ – C’è poi da considerare che il cavallo di ritorno Cerci non è di esclusiva proprietà dell’Atletico: il suo cartellino appartiene per una piccola percentuale anche ad un fondo di investimento, e questa cosa rischia di complicare un eventuale futuro riscatto da parte dei rossoneri, dal momento che se l'”Henry di Valmontone” dovesse fare bene il suo prezzo lieviterebbe verso l’alto a causa di relative speculazioni. Un pò come avviene in Sud America con i migliori talenti di quelle parti. Ma questo non pare essere un problema visto che il Milan sembra ragionare più alla giornata che per il futuro, come dimostra anche il fatto di aver scaricato la scorsa estate Bryan Cristante, uno che veniva dal settore giovanile e che sembrava avere tutto per imporsi in prima squadra. Cristante ora è in Portogallo al Benfica e probabilmente al Milan non tornerà mai più.

QUANDO COMINCIAMO A PROGETTARE IL FUTURO? – Alla fine niente cambierà nonostante la Barbara e Galliani abbiano annunciato un nuovo corso milanista: il bilancio resta in profondo rosso di 70 mln e per ora si fa affidamento solamente agli sponsor, mentre di giovani italiani non se ne vede neanche l’ombra se non sporadicamente, e questo avviene da anni: facciamo gli esempi di Paloschi e Saponara, ma anche di Poli e De Sciglio che pur giocando spesso alla fine risultano fare fatica. Il Milan è dei Mexes, dei Rami, dei Diego Lopez, dei Robinho (che per fortuna ha fatto sapere di non voler più tornare in rossonero) e dei tanti giocatori stranieri di età ormai avanzata e dagli stipendi pesantissimi che Galliani porterà ancora nelle future sessioni di calciomercato. Ovviamente in prestito.