L’altro Qatar: 1200 morti nei cantieri per i Mondiali 2022
Si è giocata lì la Supercoppa Italiana 2014 appena una settimana fa con il successo del Napoli sulla Juventus, uno scenario scelto principalmente per motivazioni economiche e di immagine del calcio, e nel 2022 ci si farà ritorno nientemeno che per i Mondiali, ma per ora in Qatar le cose non sembrano andare benissimo.
SCANDALI, SCANDALI OVUNQUE – Oltre agli scandali presunti relativi all’assegnazione dell’evento fra innumerovoli casi di corruzione e tangenti all’interno della FIFA, ed oltree alle polemiche su quando e come si giocherà visto le alte temperature che si raggiungono in estate, il ricco paese mediorentiale vede montare un’altra grande questione che farà animare tanto ma che attualmente sembra poco discussa: lo sfruttamento della manodopera nella costruzione di infrastrutture per la futura Coppa del Mondo.
MORIRE DI FATICA – Sta avvenendo proprio quanto successo in Brasile alla vigilia della rassegna calcistica planetaria 2014, con parecchi incidenti spesso mortali. Ma se a Rio e dintorni gli imprevisti e le fatalità erano inquadrabili nell’ordine delle decine, in Qatar pare che già si sia toccata la spaventosa quota di 1200 decessi a quasi totale appannaggio di operai provenienti dalle parti più povere del mondo come India, Ghana, Pakistan, Nepal. Ed il tutto viene costantemente insabbiato nonostante le regolari denunce di organizzazioni per i diritti civili e sindacati dei lavoratori,
SCHIAVITU’ NEL XXI SEC. – Volete un altro scandalo? Eccolo: tutta questa gente viene reclutata dopo aver pagato una sorta di tassa di assunzione sottobanco che parte da almeno 2500 euro, perché in Qatar non puoi entrare senza un regolare contratto di lavoro e, paradosso dei paradossi, a quanto pare l’azienda di turno ti fa pagare se vuoi guadagnarti da vivere oltre a trattenere il tuo passaporto. Senza contare gli alloggi che “ospitano”questa povera gente nel poco tempo libero concesso, con testimonianze che parlano di un minimo di 10 persone stipate in pochi metri quadri.
DENARO SPORCO – Eppure il Qatar, per bocca del presidente della locale federazione calcistica, tale Ali Hassan Al-Salat, afferma che le condizioni di vita dei tanti lavoratori impiegati nella costruzione di immobile ed altre infrastrutture per i Mondiali che verranno sono tenute in grande considerazione…parole giunte solo dopo la decisione della FIFA di vederci più chiaro, con l’istituzione di una sorta di commissione di vigilanza sull’andamento del programma. Ma le cose ad oggi stanno così: tante chiacchiere, zero fatti. Questo perché se sei tra i primi tre paesi esportatori di petrolio e gas naturale ti senti in diritto di comportarti con un pò di onnipotenza, e sono i soldi a parlare per te.