Come un pugile al centro del ring
La tristezza definitiva si è materializzata questa mattina sulle pagine di un noto quotidiano sportivo italiano e ci ha colpiti, increduli e a guardia abbassata, con tutto il suo seguito di depressione: l’attaccante, parlando con un collega ex compagno, avrebbe confessato che quello messo a segno domenica sera “non era fallo”. L’attaccante smentisce tutto su Twitter, giura sui suoi figli di non aver mai parlato con tale ex compagno, e il direttore del suddetto giornale gli risponde “lascia stare i figli e rivolgiti a chi ci ha dato l’informazione“.
Lasciando perdere la situazione deontologicamente scorretta da parte della presunta fonte e l’accusato sbattuto in pubblica piazza, con tanto di menzione sul noto social network a provocare una risposta e il conseguente share della notizia: un’operazione di marketing senz’altro ben riuscita, mentre il giornalismo sportivo, quello a cui piacerebbe ogni tanto parlare dello sport (che poi è quello per cui esiste, se ce ne fossimo scordati), è morto, calpestato e ignorato, ancora una volta.
Lasciando, come dicevamo, perdere tutto questo, resta un’accusa scialba e priva di significato: un attaccante lanciato a rete che fa fallo dovrebbe fermarsi se l’arbitro non fischia? Non sarebbe successo fra gentleman inglesi del 1800 e neanche al campo di calcetto, figuriamoci quando in mezzo c’è il dio denaro e una salvezza la cui incombenza diventa pressante. La notizia è che fosse fallo? E noi che credevamo che fosse chiaro che lo fosse dopo le moviole di tre televisioni e sei giornali. Perdonateci.
La colpa dell’attaccante quale sarebbe esattamente? Quella di aver fatto il suo interesse, quella di aver segnato un gol irregolare come se ne vedono tutte le domeniche? Come ha detto ieri sera il portiere di una squadra blucerchiata, non certo famosa per essere un potere forte, “ho giocato in Inghilterra e ho visto errori arbitrali peggiori e più numerosi. Ma lì finisce tutto un’ora dopo la partita“.
Ma a noi piace soffiare sul fuoco, soffiare fino a che non ci rimarrà altro che terra bruciata attorno. Quindi noi che siamo mossi dalla passione per lo sport incassiamo l’ennesimo schiaffo, in attesa del prossimo. Come un pugile al centro del ring.