UFFICIALE: Messico, ct Herrera aggredisce un giornalista e viene esonerato
Ha dell’incredibile quanto accaduto all’ormai ex ct del Messico Miguel Herrera, fresco vincitore della Gold Cup con la nazionale centro americana. Il possente allenatore messicano ha infatti aggredito fisicamente il giornalista Cristian Martinoli con il quale aveva già avuto qualche battibecco verbale nelle scorse settimane in conferenza stampa. Il giornalista, reo di aver criticato aspramente l’operato della selezione messicana sia per la non splendida Copa America che per una Gold Cup vinta non senza polemiche a causa di qualche rigore generoso nella semifinale contro Panama, sarebbe stato aggredito prima fisicamente e poi verbalmente da Herrera all’aeroporto di Philadelphia dal quale si accingeva a prendere il volo, insieme alla rosa del Messico, per tornare in patria.
AGGRESSIONE – Ecco le parole del giornalista a ‘Record’: “E lì Herrera mi si è avvicinato e mi ha aggredito. Avevo capito che stava per succedere qualcosa di brutto. Herrera è arrivato, mi ha tirato un pugno e mi ha preso per il collo. Mia figlia ha iniziato a gridare. Poi mi sono allontanato, andando verso la zona di sicurezza, ma ogni volta che lo incrociavo mi insultava dicendomi di tutto e minacciandomi che il viaggio di ritorno lo avremmo fatto nello stesso aereo”.
A condire il tutto ci ha pensato un tweet fuori luogo di Giovani Dos Santos, poi immediatamente rimosso, nel quale si congratulava con il ct per la vittoria ottenuta.
ESONERO INEVITABILE – Nelle ore successive è arrivata la decisione più ovvia da parte della federazione messicana che ha sollevato dall’incarico Miguel Herrera rendendolo noto tramite un tweet sul profilo ufficiale del Messico. A chiarire il tutto infine ci ha pensato il presidente del calcio messicano, Decio De Maria in conferenza stampa: “I risultati non possono essere sopra le nostre regole e la libertà di espressione. La violenza non fa parte della nostra famiglia e in generale non deve essere presente nello sport. Nella nostra professionalità, nel nostro rispetto, le partite non finiscono quando l’arbitro decreta la fine della gara”.