Cerci sicuro: “Se mi alleno bene non sono secondo a nessuno. Milan? Avevo bisogno di tempo e fiducia”
La scorsa annata doveva essere quella del salto di qualità definitivo per Alessio Cerci, reduce dalla splendida stagione con il Torino e nuovo arrivato in casa Atletico Madrid. Alla corte del Cholo Simeone le cose non sono andate come previsto: tanta panchina, fuori dal progetto tattico e solamente pochi spezzoni. A gennaio ecco allora l’occasione del rilancio in Italia, questa volta con la maglia del Milan. Anche qui le cose non vanno per nulla come da programma, tra qualche panchina di troppo, scarsa continuità e un solo gol che rimane tuttora la sua unica gioia in rossonero. Resettato un 2014/15 da incubo Cerci pensava di poter rientrare nei piani del club milanese grazie ad una buona preparazione estiva, ma fino a questo momento sembra ancora ridotto al lumicino il reale spazio a disposizione dell’esterno italiano che oggi ai microfoni di Tuttosport ha messo in chiaro la sua voglia di ripartire: “So che al Milan la concorrenza è terribile, so che sono arrivati due attaccanti fortissimi. Ma io ho una certezza: se mi alleno bene, non sono secondo a nessuno. Me la gioco con tutti. E quindi, ho deciso di allenarmi e di giocarmela”.
SCELTE SBAGLIATE – Cerci ha poi proseguito parlando delle non felicissime scelte che lo hanno condotto prima a Madrid e poi a Milano: “La trattativa è andata avanti per troppo tempo. E io l’ho pagato. Più di un mese a lavorare da solo, nel Torino. Poi, se anche Simeone mi aveva cercato, dopo poco mi sono sentito escluso, emarginato. Sono arrivato che non ero in forma, lo riconosco. Ma c’è stato anche altro. Pur avendomi fortemente voluto, il gioco dell’Atletico non era adatto alle mie caratteristiche. Tutto fisico, tutto aggressivo. E così ben presto non sono più rientrato nelle sue scelte. Milan? Ho commesso l’errore di fidarmi. C’erano diverse squadre che mi volevano, Inter compresa, ma alla fine ho scelto il Milan perché mi era stata data l’assicurazione che avrei giocato tutte le partite. Non è stato così, anzi: mai giocato più di due partite di fila, la squadra non girava e io ci ho rimesso più di tutti. Non sono stati chiari con me: venivo da 3-4 mesi in cui avevo giocato poco, era ovvio che avessi bisogno di tempo e di fiducia. Non mi sono stati concessi…”
VOGLIA DI RIVALSA – “Ho una grandissima voglia e una grandissima determinazione. Finalmente sto facendo un’ottima preparazione, Mihajlovic ci fa lavorare intensamente e io sono ben felice di mettere benzina nelle gambe. Visto che è un anno che gioco poco, questa fase della stagione è fondamentale. Il ruolo? Sicuramente nel 4-3-1-2 che utilizza Mihajlovic la mia posizione è da seconda punta. Un ruolo che ho già ricoperto nel Torino: in allenamento mi sto applicando per capire bene tutti i movimenti. Poi, se il mister dovesse passare al 4-3-3, andrei a giocare ovviamente esterno. La concorrenza? Non mi importa. Sento la fiducia della società, voglio far vedere che sono un giocatore da Milan e dimostrare che in campo so fare ottime cose. Perché vedete io sono molto sicuro dei miei mezzi. So perfettamente che mi può fermare solo me stesso. Se sto bene fisicamente, se sto bene mentalmente, me la gioco con tutti. Con la forma fisica eccellente e la mente sgombra, la concorrenza non mi preoccupa”.
TORO? – Chiusura dedicata al suo vecchio amore, il Torino di Ventura: “Cos’ha detto Cairo l’altro giorno? Fantacalcio. Ecco, io dico lo stesso. La mia situazione contrattuale? Molto semplice. Adesso sono in prestitobiennale dall’Atletico al Milan. Il primo anno è andato, questo è il secondo. A giugno, torno di proprietà spagnola. Il rapporto con Mihajlovic è ottimo. Poi tutti sanno che con Ventura c’è un feeling particolare, che lui mi fa rendere al 100% e forse anche più. Ma spero anche che Mihajlovic, per me, possa diventare come Ventura...”