Galliani spara: “Offerti 25 mln per Romagnoli. Mihajlovic ricorda Capello”
“Bum, bum Galliani” è il titolo del numero odierno della Gazzetta dello Sport che apre proprio con un’intervista fiume al dirigente rossonero invischiato in una fitta rete di trattative, affari e chi più ne ha più ne metta. E’ stato legittimo anche un momento “amarcord” con Galliani che ha delineato la sua formazione rossonera ideale degli ultimi 25 anni: “Parto dalla difesa che è indiscutibile: Tassotti, Costacurta, Baresi, Maldini. In porta Rossi, perché è suo il record di imbattibilità. Passo in attacco: Kakà trequartista e poi la coppia Gullit-Van Basten. Però mi concedo due parentesi proprio tra le punte e cito Shevchenko e Inzaghi. Regista sicuramente Pirlo, interni Rijkaard e Seedorf. Allenatori Sacchi, Capello, Ancelotti”.
BUM, BUM GALLIANI Queste le parole di Adriano Galliani ai microfoni della rosea: “Il Milan fuori dalla Champions sarebbe un insuccesso“, ha spiegato l’AD rossonero che ha individuato anche il suo più grande errore “Cedere Pirlo“. Poi calciomercato, quindi nomi importanti, su tutti quello di Ibrahimovic “E’ sotto contratto con il Psg fino al 30 giugno 2016, non c’è altro da dire. Romagnoli? Dipende dalla Roma: noi abbiamo offerto 25 milioni. Ma se non lo vogliono vendere, non lo vendono. E se non arriva Romagnoli noi restiamo così”. Galliani ha poi dettato la linea sui rinnovi: “Abbiamo rinnovato i contratti di Mexes e De Jong perché possono dare ancora tanto. E nel derby cinese con l’Inter l’hanno dimostrato”.
Sugli obbiettivi “Crediamo possa essere un Milan in grado di competere con le altre grandi per i primi tre posti. È un Milan profondamente cambiato: allenatore, staff tecnico, modulo, dieci nuovi giocatori tra acquisti, rientri e promozioni dalla Primavera. La scelta di Mihajlovic è un segnale di discontinuità con il recente passato. Ha tutte le caratteristiche che servono oggi a Milanello. Mi ricorda Capello” sulla vicenda Ancelotti poi Galliani ha spiegato “Non era senza speranze. Ancelotti è stato molto tentato dal ritorno al Milan. La causa principale del no è l’operazione a cui si è sottoposto e che lo sta obbligando tuttora a due mesi di stop. Mihajlovic, comunque, era già stato individuato”.
Stefano Mastini Follow @StefanoMastini1