Bardi all’esame di spagnolo: l’eterna promessa nella terra dei giganti

Bardi all’esame di spagnolo: l’eterna promessa nella terra dei giganti

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Il coraggio di ripartire dopo un’annata decisamente sfortunata, in un paese straniero e in un club in cui, il ruolo del portiere, è prerogativa di autentici mostri sacri. Francesco Bardi è da pochi giorni un nuovo giocatore dell’Espanyol, la seconda squadra di Barcellona, quella in cui negli ultimi decenni hanno trovato posto soltanto grandi interpreti del ruolo da sempre più delicato; per il ventiduenne livornese, difendere i pali dei cugini meno nobili di Messi e compagni, sarà un onore e magari uno stimolo per tornare ad essere la promessa che tutti aspettavano.

Lo seguivano da un anno e mezzo in Spagna, l’hanno preso dopo aver ceduto Kiko Casilla, il terzo grande portiere della storia recente dell’Espanyol, al Real Madrid di Rafa Benitez dove, salvo sconvolgimenti dell’ultimo momento, si giocherà il posto da titolare con Keylor Navas. Ma ad aver lasciato il segno e tracciato il solco in cima alla collina del Montjuic, sono stati soprattutto due protagonisti inaspettati, dal grande fascino, quello dell’Africa nera. Thomas N’Kono e Idriss Carlos Kameni, entrambi camerunensi, hanno scritto in epoche diverse la storia del club, alternandosi come nella migliore delle sceneggiature possibili, a difesa della porta dell’Espanyol e incarnando a tutti gli effetti il ruolo di uomini simbolo di squadra e spogliatoio. Uno l’erede dell’altro, tra i migliori portieri africani di tutti i tempi, hanno segnato oltre un ventennio di storia, sfiorando trofei prestigiosi (Coppa Uefa nel 1988 e Europa League nel 2007), e stabilendo una serie interminabile di record.

La dinastia africana in terra catalana è terminata nel 2012, quando Kameni decise di accasarsi al Malaga, ma in realtà l’eco di quegli anni è ancora forte da quelle parti. Non capita spesso di vedere personaggi simili guidare e rappresentare una tifoseria intera, da sempre abituata a combattere contro la straripante supremazia blaugrana; N’Kono, vera e propria icona del calcio sin dagli anni ’80, ha stregato e ispirato Gianluigi Buffon (che in suo onore nel 2009 ha chiamato suo figlio Thomas) e ovviamente anche lo stesso Kameni, portiere certamente inferiore al suo maestro, ma dotato di qualità che molto ricordavano quello che per lungo tempo è stato il calciatore africano con più presenze nella storia della Liga spagnola (record successivamente battuto da Samuel Eto’o).

Per Bardi, quella dell’Espanyol, rappresenta una grande opportunità da sfruttare al meglio, forse l’ultima chiamata per tornare a pieno titolo nel giro dei grandi; parliamo di un classe ’92, da anni di proprietà dell’Inter, mandato in giro a fare esperienza. Novara, Livorno e Chievo Verona, le tappe del suo viaggio, quello in cui ha inanellato più di cento presenze tra A e B, dimostrando sicurezza e reattività tra i pali, con una particolare predilezione nel parare i calci di rigore (Gonzalo Higuain il suo scalpo più prestigioso); anni in cui è stato il titolare inamovibile nell’Under 21, nonostante gli avvicendamenti in panchina. Ecco perché, una volta eliminati definitivamente i limiti di personalità che talvolta ancora affiorano, Bardi potrà finalmente svestire i panni di eterna promessa e imporsi come uno dei migliori prospetti del nostro calcio; a patto di superare a pieni voti l’esame di spagnolo, quello che lo attende nell’ateneo dei giganti.