Inter, se prendi Felipe Melo rischi di “bruciare” Kovacic
Felipe Melo chiama l’Inter e manda messaggi d’amore ai nerazzurri un giorno si e l’altro pure. Il brasiliano ha affermato a chiare lettere di voler lasciare il Galatasaray, adducendo a problemi di ambientamento vissuti dalla sua famiglia e chiedendo alla dirigenza del club di Istanbul di favorire questa sua volontà. Il brasiliano ex Fiorentina però non ha mancato di aggiungere che qualora dovesse restare in riva al Bosforo lo farebbe volentieri e continuerebbe a lottare e sudare per la maglia giallorossa. Solite frasi di circostanza probabilmente, ma questa è una questione che riguarda il solo Felipe Melo, attorno al quale in fase di calciomercato gravita la sola Inter.
CONTROINDICAZIONI – Il giocatore non sembra favorire gli appetiti di altri club per diverse motivazioni, l’età anzitutto: il numero 3 del Galatasaray ha ormai 32 anni, compiuti giusto un mese fa, e nella progettualità di qualsivoglia squadra si tende oramai a favorire i più giovani, a prescindere dal ruolo. Il prezzo: Felipe Melo costa 7 milioni di euro, i turchi necessitano di soldi freschi per dare ossigeno alle proprie casse vuote, anche se il contratto in scadenza a giugno 2016 lascia ampio margine per poterlo prelevare a meno, ma non senza una serrata contrattazione. L’ingaggio: l’ex juventino percepisce 3,2 milioni di euro di stipendio, soldi che potrebbero essere investiti in maniera più saggia in altre operazioni. E poi c’è il temperamento del calciatore, troppo spesso votato a perdere la testa anche ora che gli si può riconoscere senza ombra di dubbio una certa quale esperienza.
IL TESORO IN CASA – Ma la pestata di piedi più grossa che l’Inter potrebbe autoinfliggersi ingaggiando Felipe Melo sarebbe togliere spazio e futuro a Mateo Kovacic. Il croato è tra i migliori giocatori dell’intera Serie A, è più giovane di oltre 10 anni (le 22 candeline le spegnerà il prossimo maggio) e percepisce meno come stipendio, anche se nel breve periodo i suoi 2,5 mln di euro di ingaggio sono destinati a salire, in nerazzurro o altrove. Perché prendere Felipe Melo significherebbe in maniera inevitabile togliere Kovacic, rinunciare ai propositi di Mancini di assegnargli le chiavi della regia e la guida della squadra in campo. Il ragazzo è principalmente una mezzala, e Mancini ha provato ad adattarlo un pò ovunque: come trequartista, mediano ed ora come regista arretrato.
BUONA LA PRIMA – Nelle recenti uscite precampionato dell’Inter infatti Kovacic è stato spesso impiegato come playmaker rendendosi protagonista di alcune buone giocate, come ad esempio la straordinaria progressione dalla sua metà campo fino alla porta avversaria nel match perso contro il Bayern Monaco due settimane fa. Un numero estemporaneo che in match ufficiali difficilmente potrebbe essere ripetuto con una tale frequenza, ma tutto questo serve a ribadire come Kovacic sia in possesso di doti tecniche e caratteriali fuori dal comune. Affidarsi a lui in fase di costruzione e gestione del gioco rappresenta il naturale corso degli eventi, i mezzi di cui è dotato obbligherebbero chiunque a concedergli fiducia e tempo perché in poco tempo Kovacic saprebbe calarsi nei panni del metronomo di centrocampo, e sorprende come all’Inter questo processo non sia ancora del tutto avvenuto.
NESSUN DUBBIO – Del resto le tante panchine alle quali il ragazzo è stato destinato nella scorsa stagione lo hanno inevitabilmente frenato, al punto tale che si parlava di una possibile cessione ai principi dell’estate con tanto di hashtag di protesta dei tifosi interisti su Twitter, #saveKovacic. Assieme ai muscoli ed alla potenza dei vari Kondogbia, Medel, Guarin, Hernanes ed alla fase di maturazione non ancora completa di Brozovic c’è bisogno delle qualità di Kovacic. Che con tutto il rispetto, Felipe Melo non possiede.