Lasagna, da geometra a calciatore: “Con la Serie D non si vive. Sogno un gol a San Siro”
Kevin Lasagna, attaccante italiano classe 1992, ha passato la prima parte della carriera nelle leghe minori italiane, prima di essere scovato dall’ex Ds del Carpi Cristiano Giuntoli, sui polverosi campi di Serie D. L’anno scorso la prima stagione ad alti livelli in Serie B con i biancorossi con i quali si è guadagnato l’occasione della vita: giocare nel campionato di Serie A. Un sogno che si realizza dunque quello del ragazzo di Suzzara, che quasi incredulo ha raccontato la sua storia ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, descrivendo così la favola di un ragazzo che con tanto lavoro e un pizzico di fortuna è riuscito ad emergere dalle leghe minori del calcio nostrano: “Ho avuto voglia e fortuna. Forse prima mi sottovalutavano e in questi due anni sono cresciuto molto. Tra Serie D e Serie B cambiano la qualità dei giocatori e soprattutto l’intensità e la rapidità delle giocate. In D alcuni si allenano dopo il lavoro, è un altro mondo. Però tanti dilettanti vengono lasciati senza possibilità: i ds vanno a vedere sempre la Primavera e mai la Serie D. Giuntoli mi ha trovato lì”.
DA GEOMETRA A… – Lasagna ha poi proseguito parlando dei suoi studi, della sua alternativa al calcio nel mondo del lavoro e del suo sogno realizzativo nella massima serie: “Ho un diploma da geometra e il lavoro mi piace. Ho fatto anche il praticantato in uno studio, andavo in giro per cantieri e vedere progetti o facevo disegni al computer. Niente case vere però, solo esercitazioni. Quando è arrivato il Carpi ho capito che il mio mestiere sarebbe stato un altro. Prima non potevo saperlo, con la D non si vive. Sogno un gol a San Siro, con il Carpi, contro l’Inter. Tra i gol già fatti, nella mia testa il più bello è il primo da professionista, a novembre 2014 contro il Cittadella. Era un 5-2 inutile dopo il 90′: però per me vale tanto”.