Perché sognare non costa nulla

Perché sognare non costa nulla

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Ormai non più una sorpresa, il Sassuolo è ancora imbattuto in questa Serie A: dove può arrivare durante la stagione la squadra di Di Francesco?

 

Può essere “del tesoro”, “che non c’è”, o semplicemente “felice”: l’isola molto spesso viene concettualmente esposta come un luogo in cui regnano la calma e la tranquillità, un piccolo Paradiso nel quale liberare la mente e rilassarsi. Raramente in Italia abbiamo occasione di parlarne, e non solo in ambito sportivo. In questo momento, però, esistere una realtà che ad un’isola della gioia assomiglia per davvero: quel Sassuolo che, 6a giornata di Serie A 2015-2016, risulta assolutamente a sorpresa l’unica squadra imbattuta del torneo.

Quarta piazza in classifica, 12 punti più che meritati, Napoli battuto e Roma fermata sul pari all’Olimpico. Il piccolo club emiliano sta compiendo un vero e proprio miracolo al terzo anno di Serie A, e guai a pensare che possa essere lì per caso. Nulla, infatti, è stato lasciato in mani altrui: società e squadra vengono gestite in maniera mirabile, con un team composto quasi interamente da giocatori italiani (addirittura 25) e basato su un’amalgama riscontrabile in poche altre realtà calcistiche nostrane. Persino la cessione di un attaccante come Zaza, punta di diamante della squadra, non ha disunito e indebolito il Sassuolo. Il patron Squinzi è senz’altro un punto di forza per i neroverdi, così come anche il Mapei Stadium di cui lo stesso Squinzi è proprietario: polivalente ma all’inglese, “storico” ma moderno, è stato fatto rivalutare e ristrutturare dalla nuova proprietà e da alcuni imprenditori locali per renderlo un’eccellenza in ambito sportivo.

Ma se il Sassuolo sta diventando una squadra importante lo deve anche e soprattutto alla sua guida tecnica, quell’Eusebio Di Francesco spesso lungimirante e virtuoso: dopo un esonero nella prima metà del primo anno in Serie A, il tecnico si è ripreso cuore dei tifosi e gambe dei giocatori, portando la squadra su vette inesplorate. Il suo 4-3-3 ha trasformato in campioni Zaza, Berardi e Sansone, sta lanciando giovani talentuosi ed ha cementato il merito di mestieranti più che onesti e, forse, troppo sottovalutati. Una grande rivincita per un allenatore che sembrava dover affrontare tempi bui e che invece fa ormai indissolubilmente parte della storia di un Sassuolo a cui, a questo punto, sognare non costa davvero nulla. Imbattibilità o meno, l’impressione è quella di una compagine che darà filo da torcere a tutti. L’Europa, in fondo, non è così impossibile da raggiungere. E l’isola, a guardarla così da vicino, pare vestita elegante e più bella che mai.