Souleymane Diamoutene e quell’orribile dicembre 2010

Souleymane Diamoutene e quell’orribile dicembre 2010

diamoutene

Intervenuto come testimone dell’accusa, Souleymane Diamoutene ha ricostruito le dinamiche di un brutto episodio avvenuto nel dicembre 2010

Testimone dell’accusa presso il tribunale penale di Lecce. Di chi stiamo parlando? Souleymane Diamoutene, difensore della Fedelis Andria oggi, capitano del giallorosso ieri. “Togliti la maglia sporco barese”; pare siano state queste le parole usate nel dicembre 2010, al campo di Calimera, da un gruppo di tifosi leccesi. Ma come barese? Forse, non tutti ricordano che il calciatore maliano finì in prestito, per alcune settimane, nella squadra del capoluogo pugliese. Per questo “affronto”, Souleymane racconta di aver subito minacce da una decina di ultras durante una seduta d’allenamento.

Inoltre, lo scontro coinvolse anche il mister Gigi De Canio che, intimorito dalle richieste dei supporter, mise fuori rosa Diamoutene, non inserendolo più in campo. Il giocatore, durante il processo, ha sottolineato quanto il fatto abbia condizionato il suo impiego come calciatore leccese. Lasciato ai margini della squadra, non trovò più spazio e fu costretto ad abbandonare nuovamente il club per cercare fortuna a Pescara, dove collezionò 13 presenze nella serie cadetta.

Sollecitato dalle domande del procuratore aggiunto, Souleymane ha ricostruito il brutto episodio subito ormai quasi cinque anni fa. Il singolo fatto, fa parte di un processo allargato, che comprende molti più tifosi di quelli che accusarono il giocatore quel giorno per associazione a delinquere; accusa questa, registrata per diversi motivi di violenza verificatisi in prossimità delle gare del Lecce. Attualmente il giocatore è di proprietà della Fidelis Andria, squadra con la quale è sceso in campo per 7 volte dall’inizio del 2015.