Serie A Basket: un euro sull’Olimpia Milano

Serie A Basket: un euro sull’Olimpia Milano

 

Tra una chiacchiera e l’altra a scandire la serata al leggendario Bar Sport svuotiamo le tasche per alleggerire il conto della compagnia, intrattenutasi per ore al ritmo di snack aperitivi e sponde sul tappeto verde. Col giusto rammarico svuotiamo le tasche per raccogliere l’ultimo sorriso della serata. Una moneta salvata al conto nel fondo dei jeans, quell’euro che evoca la scommessa audace: non possiamo fare a meno di sollevare l’ennesima polemica dopo ore di discussioni, d’intuizioni e paragoni, sofismi e deliri cestistici, di basket e fantabasket. Quindi, in una Serie A di Basket molto equilibrata, su chi andiamo a puntare il nostro euro? Quale tra le sedici squadre del campionato è il collettivo più attrezzato e indiziato per la vittoria finale? Provando a dare una risposta su due piedi, abbandonando campanilismi e preferenze sentimentali, molti di noi probabilmente farebbero il nome dell’Olimpia Milano, regina della passata Regular Season e leader di questo avvio stagionale malgrado le molteplici perplessità legate al collettivo e alcune defezioni nel roster. Effettivamente Sassari sembra un passo indietro come nella passata stagione e anche se ripetere l’impresa scudetto è difficilmente ripetibile, la Dinamo non si può comunque escludere dalla conta per il titolo. Anche Reggio sembra ben allestita. Ha dalla sua parte l’esperienza delle ultime finali scudetto, controllate e dominate per buona parte sino alla beffa finale, che sommata ad un organico ottimamente studiato e una buona chimica di squadra già dimostrata nelle prime apparizioni, le offre buone possibilità di ambire allo scudetto. Venezia deve crederci, quest’anno ancora di più e visto il potenziale offerto a Charlie Recalcati questa potrebbe essere l’ultima chiamata per un progetto arrivato all’estrema maturazione. Pistoia è la sorpresa più interessante ma anche la scommessa più rischiosa.

 

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La corte di Re Giorgio è numerosa e il comandate della truppa ha il palmares arricchito dalle numerose campagne italiane. I dubbi non riguardano sicuramente Jasmin Repesa arrivato a giungo per ridare vigore ad una squadra essenzialmente da rifondare. L’interrogativo maggiore si sposta infatti sulla rivoluzione avvenuta a Milano nella scorsa estate. Dieci dodicesimi del roster sono stati sostituiti nel nuovo progetto Armani allestito dal tandem Proli-Portaluppi, con le uniche conferme di Bruno Cerella e soprattutto di Alessandro Gentile. Proprio aver trattenuto il capitano è stata la mossa più importante per la società, con la scelta che sicuramente va attribuita anche al toro di Maddaloni rimasto all’Armani per concludere la sua maturazione e placare la sete di rivincita dopo una stagione largamente dominata, conclusa nel peggiore dei modi con la sorprendente eliminazione dai playoff. Il roster è stato essenzialmente destrutturato e ricostruito secondo la classica ricetta del basket nostrano, con una dose abbondante d’incostante talento statunitense e quanto basta d’equilibrio di giocatori europei dal profilo internazionale, allungato da qualche conoscenza nazionale necessaria a legare il tutto. Il rischio è quello di aver combinato un pasticcio piuttosto che una portata degna di Armani e Milano. La stagione è iniziata tra alti e bassi, con un ottimo avvio in campionato alimentato da cinque vittorie ed una sola accettabile sconfitta nella seconda giornata contro una più che buona Trento. L’Olimpia figura infatti come la numero uno per rimbalzi offensivi (40.3) e tiri da 3pt (42.4). La nota dolente riguarda invece l’esperienza europea, conclusa lo scorso anno con la dignitosa uscita nelle top16 e sciaguratamente riaperta questa stagione con tre giornate a mani vuote dopo la vittoria all’esordio contro Vitoria. Tre sconfitte sanguinose che provano l’inconsistenza di un collettivo, sicuramente dotato di un potenziale valido ed efficace in Lega, che si sgonfia alla controprova del palcoscenico continentale per eccellenza. L’Olimpia sembra tremare di fronte ai Giganti e non soltanto per differenze tecniche. Milano non ha ancora trovato l’amalgama giusta e la costanza nelle soluzioni corali propria alle squadre che ambiscono al titolo, quando anche i successi in campionato non sembrano essere un prodotto del sistema di Milano quanto più della prevalenza dei singoli. “Due settimane di allenamenti in preseason, non sono la stessa cosa di due settimane di allenamento in stagione” la ragione di Jasmin. Effettivamente l’estate meneghina è stata trafficata e dispersiva con elementi di assoluto valore, Gentile su tutti, che hanno dovuto fare i conti con l’esperienza dell’Eurobasket sommata alle traversate transoceaniche del tour estivo. Il tempo per lavorare sul campo per Repesa non è stato molto e l’avvio tentennante appare il frutto acerbo di una bella stagione inconcludente. A complicare la situazione arrivano di conseguenza i primi infortuni, con Macvan out per le prossime uscite scongiurando una frattura alla mano. L’uscita di scena momentanea del serbo da evento sfortunato può rivelarsi invece la scossa decisiva di una stagione partita in sordina, aprendo possibilità e nuovi scenari tattici utili a dare la sterzata che la piazza milanese aspetta da un paio di mesi. Escludendo una sostituzione dal mercato, la prima occasione è per Jamel McLean ad oggi uno degli elementi migliori dei suoi che può fare il salto di qualità definitivo giocando da 4, spot più congeniale alle sue caratteristiche e preferito per sua stessa ammissione. Altro elemento molto atteso è quel Robbie Hummel ancora latitante nella penombra di prestazioni incongruenti con le aspettative, che potrebbe trovare tra le rotazioni il minutaggio utile ad entrare in ritmo per dimostrarsi quel fattore in più come da pronostico. La mancanza di Macvan in ogni caso si farà sentire sulle rotazioni di un reparto poco brillante e con Gani Lawal, costretto alla risposta dopo un avvio sofferente, accompagnato dal solo Barac la coperta può rivelarsi troppo corta considerato il doppio impegno.

 

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La gara di stasera contro Limoges offrirà probabilmente un primo verdetto riguardo l’esperienza in EuroLega per Milano, con la sconfitta che darebbe la certezza di un mancato accesso alle top16 e il dispendio di energie che confluirà necessariamente sul campionato per puntare forte verso il titolo. La battaglia è ancora lunga e avversarie non mancano, con Venezia a risultare tra le più accreditate e nonostante un sistema ancora in fase di assestamento può dispone d’un roster di assoluto valore. La chiave per l’Olimpia Milano sarà dunque il collettivo e la risposta arriva ancora dalle parole di Jasmin Repesa nell’intervista a Sky Sport: “Ci vuole la pazienza e dobbiamo credere in ciò che stiamo facendo. Dobbiamo restare uniti quando si perde perché sappiamo che la piazza di milano non è facile. Io sono fiducioso ma dobbiamo lavorare perché senza il lavoro non si fa nulla. Crescere partita dopo partita…”. Non ci resta che investire quell’euro su Milano e rischiare su una quota alta, sperando che il demiurgo croato plasmi al meglio il suo gruppo donandogli la definitiva impronta da grande squadra.