Spezia: Calaiò e Nenè vittime del turn over. Bjelica al bivio e intanto la società…

Dario Marotta
14/11/2015

Spezia: Calaiò e Nenè vittime del turn over. Bjelica al bivio e intanto la società…

calaiò nenè

Diciassette punti raccolti dopo dodici giornate, un decimo posto che stona con le ambizioni rilanciate ad inizio stagione e tanti problemi ancora da risolvere. Il cammino dello Spezia si sta rivelando più complicato del previsto, nonostante una campagna acquisti di assoluto valore. Il Presidente Volpi, dopo la qualificazione ai play off ottenuta nella precedente annata, ha allentato i cordoni della borsa per provare a metter su una squadra in grado di giocarsela con le altre big per la promozione in massima serie. Tarda però ad arrivare il conforto dei risultati, ben al di sotto delle aspettative. Il gruppo che lo scorso anno vinceva e convinceva per qualità di gioco ed organizzazione, sembra essersi sfaldato di fronte all’obbligo di dover compiere il salto di qualità.

Le prime difficoltà hanno colpito il bravo ma acerbo Bjelica, tecnico della compagine ligure. Il croato si è rifugiato nel suo intoccabile 4-2-3-1, nonostante l’abbondanza di prime punte, costrette a vivere uno snervante e poco produttivo turn over. Calaiò e Nenè rappresentano un lusso per la categoria eppure hanno messo insieme la miseria di quattro gol (due a testa). Entra uno esce l’altro, per disposizioni tattiche che appaiono penalizzanti soprattutto se rapportate ai numeri che inchiodano palesemente l’attacco spezzino. Nell’ultima gara casalinga, contro la Virtus Entella, Bjelica ha provato ad assecondare i desideri dell’ambiente e ha spedito in campo la coppia dei sogni. Un tentativo estemporaneo, evidentemente non accompagnato da una necessaria ed imprescindibile fiducia. Lo zero a zero finale è suonato dunque come una bocciatura tanto che a Trapani lo Spezia è tornato alle vecchie abitudini: 65’ per Calaiò, i restanti 25 per Nenè ed un cinque a uno che ha fatto traballare non poco la panchina ligure.

Non solo l’attacco, i problemi coinvolgono anche gli altri reparti: la regia di Brezovec ha perso brio e ispirazione, lo stesso Chichizola, portiere rivelazione dello scorso anno, fatica a ripetere i vecchi prodigi. Tutti sul banco degli imputati, società compresa. Le voci relative ad una possibile acquisizione della Sampdoria che vedono protagonista Volpi, patron dello Spezia, non hanno fatto bene alla squadra e più in generale all’ambiente, distratto da vicende extracalcistiche. Una trattativa ancora in piedi, al di là delle deboli smentite di rito e a pagarne, in parte, le conseguenze è proprio il gruppo, già alle prese con le problematiche di cui sopra. Di tempo per rimettere i tasselli in ordine ce n’è ancora, in fondo lo Spezia è a sette punti dal Crotone, secondo in classifica ed è ancora attaccato al treno play off. La gara fissata per domani, al “Picco” contro il Cagliari capolista dirà tantissimo sulle potenzialità della squadra, sulle possibilità di inserirsi in pianta stabile nei piani alti della sconfitta. Un nuovo passo falso, al contrario, potrebbe pregiudicare il futuro di Bjelica, costretto a fare risultato per scongiurare l’esonero.