Sarri: “impressionato dalla Fiorentina. Higuain è fuoriclasse, Rugani lo diventerà. Occhio a Luperto”

Dario Marotta
15/11/2015

Sarri: “impressionato dalla Fiorentina. Higuain è fuoriclasse, Rugani lo diventerà. Occhio a Luperto”

Maurizio_Sarri_(Getty)

“Napoli è fatta di passioni e di delusioni”. Due facce della stessa medaglia che raccontano quella innata altalena di emozioni che in un attimo innalza e poi butta giù l’entusiasmo dei tifosi. Pregi e difetti della piazza, raccontati al corriere dello sport da Maurizio Sarri: “Le sensazioni che ti può dare la tifoseria sono uniche, un calore spettacolare. Ma è un ambiente umorale, come è sempre stata questa città fatta di passioni e delusioni. O tutto è positivo o tutto è negativo. Io cerco di tenere il filo di una atmosfera in cui ogni tanto bisogna anche estraniarsi”.

Estraniarsi per evitare di pronunciare la parola Scudetto? “Per me resta impronunciabile. Abbiamo iniziato un percorso. Ricordiamo che veniamo da un quinto posto e teniamo i piedi per terra. Per volare c’è sempre tempo. È un campionato aperto, senza dominatori. Ci sono diverse squadre che competono a pari livello. Posso dirle che io sono rimasto molto impressionato dalla Fiorentina”.

Sarri è riuscito a convincere tutti, finanche Maradona, inizialmente assai critico nei confronti del tecnico toscano: “Maradona? “Un’idea del calcio. La dichiarazione che ha fatto mi ha emozionato. Ora il mio prossimo obiettivo è conoscerlo. Sarebbe un onore, per me”.

Ed è stato proprio il Pibe, qualche giorno fa, a indicare Gonzalo Higuain come suo erede: “Higuain? “Si diverte. Io lo stimolo a divertirsi. È un fuoriclasse ed è potenzialmente il giocatore più forte che io abbia mai allenato”.

L’ascesa di Sarri è legata a doppio filo all’esplosione dei giovani, lanciati senza timori reverenziali, almeno ad Empoli: “Per me Rugani è il miglior giovane in circolazione. Ha una capacità di applicazione straordinaria. Io lo feci esordire a 18 anni. Sarà un giocatore molto importante per il calcio italiano del futuro. Luperto è un talento che tengo d’occhio. Si prepara già con noi, con la prima squadra. Da gennaio abbiamo concordato, con la società, di far allenare ogni settimana uno o due ragazzi della Primavera con i titolari”.

 

Maestro di tattica, ma non solo. Sarri ha imparato a curare minuziosamente i rapporti umani: “prima ero più rigido. Ero più portato a pensare che la tattica fosse un valore assoluto. Ora so che il bambino che c’è in ogni giocatore non va mai spento. Non va mai represso l’aspetto ludico, quello per il quale il calcio si chiama, appunto, gioco del calcio. Quando un giocatore si diverte rende il doppio, ed è uno spettacolo meraviglioso”