Calciomercato: Fiorentina, al bando i grandi nomi
“Lei non sa chi sono io”. La frase mantra ripetuta, a tempi alterni, da chi più o meno esagitato si è sempre trovato in situazioni particolari; oppure, più o meno differentemente, tanto ambita da chi poi, mai o quasi, si è trovato a sciorinarla. Il calciomercato della Fiorentina ruota attorno all’incertezza più completa, almeno fino al pseudo annuncio ufficiale, con nomi potenziali che vanno da sempre a farsi friggere con tanto di ilarità degli stessi supporters gigliati, ormai prodighi contabili sempre pronti a mettere a verbale l’indiziato numero uno che finisce, in fretta e furia, per essere accartocciato e imbucato nel più vicino cestino. Altro giro, altra corsa, eppure il vizio di puntare in alto c’è sempre, l’idea semmai di guardare all’utilità forse meno, apriamo allora il magico “ripostiglio dei ricordi” e andiamo a contare, cercando di attenerci solo al recente passato: Immobile, Giovinco, Jorginho, Verratti, Donati, persino Falcao nelle ultime settimane, insomma chi più ne ha più ne metta.
FIORENTINA E I BIG Tanto amati eppure, se giunti in quel del capoluogo toscano, incapaci in linea di massima di dimostrare il proprio valore, soprattutto terribilmente condizionati, evidentemente, dal primo impatto con la piazza gigliata. Mario Gomez l’ultimo degli esempi: da calciatore finito, vittima della Serie A, considerato quasi un bidone, ad attaccante ritrovato in Turchia e degno di nota per la prova con la selezione teutonica. Non ci dimentichiamo poi di Micah Richards, un giocatore che fino a qualche anno fa sembrava pronto per stravolgere le fasce di destra di tutta la Premier League e finito per essere un “oggetto non volante non identificato”. I nomi altisonanti non sempre fruttano anzi, a Firenze sembra che la dinamica del pallone si sia invertita per un fenomeno calcistico di ridistribuzione delle dinamiche tecniche, quasi una massima keynesiana: nel capoluogo toscano infatti sono coloro che arrivano in sordina ad essere decisivi, colpi low cost o secondari, basti pensare a gente del calibro di Kalinic o di Borja Valero, oppure chi si ritrova costretto ad attendere per dover esplodere magari ostacolato da un esborso di valore e niente più, con nel mezzo un buona dose di critiche, come Ilicic o Badelj.
UTILI PER FIRENZE I Della Valle sembrano aver capito l’antifona, i colpi a sensazione non servono più di tanto, soprattutto se finiscono per “inquinare” il monte ingaggi con tanto di malumore interno allo spogliatoio, Montella prima e Sousa poi si stanno facendo portatori di una questione che sta, pian piano, trasformandosi in dottrina: giocatori utili, magari sconosciuti, pronti a diventare grandi in Fiorentina. Del resto le finanze parlano chiaro, il bilancio pure, mettiamoci dentro pure i risultati sul campo e il “minestrone”, che tanto a caso non sembra essere, appare pronto per essere gustato: “al bando i grandi nomi”. Certo il cammino in Serie A da una mano a tutto l’ambiente viola, sarebbe stato infatti ben più difficile appagare la fantasia dei propri tifosi con nomi quali Lisandro, Balanta o Twatiha se le cose non fossero andate per il meglio da agosto ad oggi ma ci ritroviamo nell’universo giusto, almeno per una volta, e quindi “bando alle ciance” e avanti con il disegno attuale. Insomma nel mondo alla rovescia che sta convincendo, e divertendo, l’Italia intera si ouò riprendere il nostro incipit: “Lei non sa chi sono io”, a Firenze risponderebbero “Beh, meglio così”.
Stefano Mastini Follow @StefanoMastini1