I tre moschettieri: gli azzurri in Nba. Salgono il Gallo e il Beli

I tre moschettieri: gli azzurri in Nba. Salgono il Gallo e il Beli

gallo beli mago

Sono rimasti in 3 a mantenere alto il nome del tricolore in Nba. Gigi Datome ha preso altre strade, dopo non essere stato capito fino in fondo negli Stati Uniti. Toccherá a Gallinari, Belinelli e Bargnani dimostrare quanto l’azzurro ormai conti nella lega piú importante del mondo. Al servizio di Nuggets, Kings e Nets, i nostri tre eroi sono pronti ad un’altra stagione entusiasmante. 

MAGO IN CADUTA LIBERA – L’inizio di stagione di Bargnani, decisamente promettente, unito alle sensazioni post Europeo, avevano lasciato in noi italiani ottime aspettative. Non abbiamo molto da chiedere ai Nets, ma da lui di certo auspichiamo una buona dose di rivalsa. Tutte illusioni. Pochi minuti e qualche punto per il Mago, che rischia di ricadere nel baratro in cui era finito a New York. Un peccato per lui che, se fallisse ancora, potrebbe davvero finire in Europa tra un anno. Per molti esperti in Nba già non dovrebbe giocare in America, i Nets e pochi altri hanno creduto in lui, ma ora sta al romano ex Treviso dimostrare che a 30 anni, una prima scelta assoluta Nba deve fare molto di più. Non lo giustifichiamo neanche con il pessimo record di Brooklyn (tutte sconfitte), perchè nei Raptors post Bosh aveva una media da 20 punti a partita che gli aveva fatto conquistare un contrattone da 50 milioni di euro in 5 anni.

GALLO LEADER – Molto meglio Gallinari e Belinelli. Il primo, ormai stabile come miglior azzurro dei tre e stabile come leader dei Nuggets, è diventato anche il go-to-guy della franchigia. Insomma, quello a cui ci si affida per i tiri importanti, quello che i compagni cercano nel momento di difficoltà, quello del tiro allo scadere decisivo. Non lo vedrete mai prendersi 30 tiri perchè non è proprio nelle sue corde, ma se poi a Houston nella seconds vittoria di fila con i Rockets, mette a referto 27 punti con 9 tiri, si intuisce il perchè di questo modus operandi. Tanta qualità al servizio della squadra, conquistare un posto playoff nella Western di quest’anno sarebbe pura follia, ma se in casa Denver mantenessero questo ritmo, sognare sarebbe lecito, nel segno del Gallo.

I KINGS SANNO VINCERE – Belinelli in risalita, come tutti i Kings. Mentre all’inizio le sue buone prestazioni non erano accompagnate da altrettante vittorie della franchigia di Sacramento, ora la squadra è in netta ripresa. Tre vittorie di fila, condizionate anche dal ritorno di Cousins, in cui Belinelli ci mette del suo in entrambi i lati del campo con una media di 25 minuti che partendo dalla panchina dimostrano quanta fiducia c’è nel ragazzo. Magari si sta abituando a giocare anche con quel genio di Rajon Rondo, e a quel punto diventa tutto più facile e divertente.