Sassuolo, Defrel: “Ho iniziato per divertimento, ora sogno il Psg e la Nazionale”

Sassuolo, Defrel: “Ho iniziato per divertimento, ora sogno il Psg e la Nazionale”

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In estate è stato uno degli attaccanti più ricercati sul mercato, ora al Sassuolo sembra aver trovato la sua dimensione dopo l’esperienza al Cesena. Grégoire Defrel è un attaccante dal sicuro avvenire, ancora giovane e con ampi margini di miglioramento. E pensare che ha iniziato a giocare a calcio, per caso, solo pochi anni fa. Queste le sue parole ai microfoni di Goal.com: “In Francia ho giocato nella squadra nel mio quartiere fino a 18 anni. Stavo bene lì, con la mia famiglia e i miei amici e non avevo alcuna voglia di andarmene. Alcune squadre dei paesi vicini, più forti di quella in cui giocavo io, mi volevano a tutti i costi, ma io non me la sentivo di lasciare casa mia. Ero molto legato alla mia famiglia e alle mie amicizie, mi piaceva stare lì a Châtillon, nella periferia di Parigi. Ci allenavamo una volta alla settimana e poi la domenica giocavamo, ma era solo per divertimento. All’epoca non avrei mai immaginato di poter diventare un professionista. Poi conobbi un ragazzo che viaggiava tra la Francia e l’Italia e che aveva un po’ di contatti nel mondo del calcio. Conosceva il direttore del settore giovanile del Parma Francesco Palmieri, che ora è qui con noi a Sassuolo. Fu lui a portarmi per tre giorni a Parma per un provino: io non ci volevo nemmeno andare, ma lui venne a casa mia e parlò coi miei genitori, che mi convinsero a provare”.

“I tre giorni divennero una settimana, la settimana un mese e poi non sono più tornato. Così a 19 anni è iniziata la mia avventura in Italia. Mio padre fu costretto a scendere per portarmi vestiti e quant’altro, all’inizio era tutto difficile perché soffrivo di nostalgia, non parlavo la lingua e vivevo al centro sportivo: per fortuna che c’era il calcio, che è sempre stata la cosa che ho amato di più, ci giocavamo tutti i giorni e mi ha aiutato a sopportare la distanza. I primi mesi ero molto dubbioso, temevo di fare troppi sacrifici per nulla e pensavo che sarebbe stato meglio rientrare subito in Francia. Poi però i miei compagni e il mio allenatore mi dicevano che ero bravo, quindi ho preso fiducia e sono rimasto due anni a Parma. Non mi preoccupo di non essermi formato a livello giovanile in una squadra di categoria. Ci sono aspetti positivi e negativi in quello che mi è accaduto: magari dal punto di vista tattico mi manca qualcosa rispetto a un giocatore cresciuto in una squadra importante, ma spesso nel calcio conta l’istinto e quello si matura per strada. Detto questo, ho ancora tanto da imparare e sono felice di poterlo fare”.

“Dopo due anni in serie B non mi aspettavo di fare subito bene anche in A, però si cresce di anno in anno e io ho semplicemente provato a fare del mio meglio. Il mio obiettivo è lavorare sempre per salire di livello. Ogni giocatore sogna di indossare la maglia della nazionale, che è il massimo. Personalmente cerco di fare sempre meglio dell’anno precedente, quindi spero di fare un bel campionato con la maglia del Sassuolo e di arrivare il più in alto possibile in classifica. In estate mi ha contattato il Saint-Etienne, ma io e il mio procuratore abbiamo scelto di venire al Sassuolo. In Serie A mi hanno cercato anche Palermo e Bologna, ma ho scelto il Sassuolo perché è una squadra che gioca insieme da anni, con ottimi giovani e con un allenatore che mi piaceva tanto. Ho pensato alle mie caratteristiche e ho deciso che per me Sassuolo sarebbe stata la destinazione più adatta. Sono molto felice di aver fatto questa scelta. A Sassuolo gioco in un ruolo diverso rispetto a Cesena e per me cambia tanto. Però sono contento, perché così ho nuovi movimenti da imparare. Il bello è che a Sassuolo c’è un’idea di gioco, il mister spiega bene ciò che vuole da me e io m’impegno per imparare. Lui mi chiede di giocare punta centrale, mentre fino all’anno scorso venivo impiegato da seconda punta. Ero più libero in campo, giocavamo con due attaccanti e un trequartista e quindi potevo muovermi a mio piacimento. A Sassuolo faccio il centravanti e visto che la squadra ha un modo preciso di giocare, devo fare i movimenti che il mister mi chiede. Per me è un completamento, perché sto imparando tante cose nuove. Di Francesco vuole che spacchi le difese e che mi muova parecchio. Giocando a tre davanti abbiamo tante soluzioni e tanti movimenti da fare. Poi mi chiede di non preoccuparmi troppo della fase difensiva: io corro molto e sono sempre pronto ad aiutare i miei compagni, lui invece mi dice di ritornare meno per poi essere fresco al momento di attaccare”.

“C’è grande entusiasmo tra i tifosi, la gente ti ferma per strada e ti fa i complimenti. Sassuolo è una piccola cittadina, con un numero di tifosi limitato, è tutto diverso da una grande città. Io lo sapevo e anche per questo ho scelto Sassuolo, sono un tipo tranquillo e qui mi trovo benissimo. Qui i tifosi credono di poter raggiungere l’Europa, ormai abbiamo giocato tante partite e continuiamo a fare bene, lo vedono anche loro e se andiamo avanti così chissà che non sia possibile regalare loro una grandissima gioia. Sinceramente noi calciatori non ne parliamo, siamo abituati a pensare di partita in partita e così andiamo avanti. Il mister ogni tanto ci ricorda che non siamo di certo diventati i migliori solo perché abbiamo vinto alcuni incontri, difatti due o tre partite le abbiamo sbagliate e il mister fa bene a tenerci con i piedi per terra”.

La mia qualità migliore è la velocità, che mi aiuta a sfruttare bene gli spazi. Di certo devo ancora migliorare nei movimenti da prima punta perché a volte mi sbaglio ancora. Poi, come si è visto nella partita contro il Carpi, posso di certo migliorare ancora nel colpo di testa. Basta pensare che in carriera non ho mai fatto gol così! Spero di arrivare in doppia cifra, fare meglio dell’anno scorso, quando a Cesena segnai nove gol. Quindi fare meglio significa farne almeno dieci. Sono a quota due per ora, all’inizio ho fatto un po’ fatica ad adattarmi e ne ho sbagliati alcuni facili, ma se arrivassi alla sosta con quattro o cinque reti all’attivo sarei molto contento. Se spero in un posto all’Europeo? Credo sia molto difficile per me. Davanti la Francia ha grandi attaccanti, io devo crescere ancora tanto prima di potermi proporre per la Nazionale. In questo momento penso al Sassuolo e a dare il massimo per la mia squadra. Ammiro Benzema, gioca nel mio stesso ruolo ed è uno degli attaccanti più forti in circolazione, mi piace come gioca. Mi ispiro anche a Pierre-Emerick Aubameyang del Borussia Dortmund: ha dimostrato che è possibile passare da esterno d’attacco a punta centrale con ottimi risultati. Anche lui ha iniziato come esterno ed è simile a me, tutti e due basiamo il nostro gioco sulla velocità, poi dall’anno scorso ha iniziato a giocare in posizione centrale e in questa stagione è uno dei migliori cannonieri d’Europa. Lui come me è passato da esterno a prima punta, dimostrando a tutti che è possibile”.

“Mi piace l’Italia e mi piace la Serie A, qui sto davvero bene. Quando ero giovane guardavo la Premier League inglese perché era molto seguita. Magari potrei tornare in Francia perché è il mio Paese, ma non adesso. Per ora è solo un pensiero e non ho alcuna fretta che diventi realtà. Io tifo Paris-Saint Germain, il mio sogno? Giocare al PSG e in nazionale sarebbe il top!“.