Cambiasso: “Miglior compagno? Non posso che dire Zanetti”
Il centrocampista argentino ex Inter, Esteban Cambiasso, dopo dieci splendide stagioni passate a difendere i colori dell’Inter e una a fare da chioccia nello spogliatoi del piccolo Leicester City in Premier, ha deciso questa estate di ripartire dalla Grecia, ed in particolare dal Pireo di Atene con la maglia dell’Olympiacos. A trentacinque anni suonati, il mediano albiceleste ha già conquistato di tutto in carriera specialmente con i nerazzurri di Milano con i quali ha messo in bacheca diversi scudetti e Coppe Italia oltre al Mondiale per Club e alla Champions League vera e propria ciliegina sulla torta del leggendario ‘Triplete’ del 2010 targato Josè Mourinho. Proprio da quegli anni derivano i ricordi più significativi della splendida carriera di Cambiasso che intervistato dal sito ufficiale della UEFA ha rilasciato alcune dichiarazioni proprio sulla sua lunga vita da professionista partendo dal compagno migliore avuto all’Inter: “E’ difficile scegliere uno solo tra i compagni più forti avuti, ma per la sua completezza, per la nostra amicizia e per mille altre ragioni non posso che dire Javier Zanetti. Con lui in campo ho segnato il gol più importante della mia carriera al Chelsea nel 2010, anche se il gol più bello della mia carriera è quello che ho fatto contro la Serbia nella Coppa del Mondo del 2006. Non c’è nulla come vincere la Champions League, non avrei sicuramente potuto vivere di meglio, solo i miei figli superano quella gioia”.
IL CALCIO – Il Cuchu Cambiasso prosegue parlando della sua vita, il calcio, prima di passare all’esperienza inglese e al compagno che avrebbe voluto: “Il calcio è una parte molto importante della mia vita. Vivo il calcio con passione, per cui se dovessi descrivere il calcio in una parola, direi per l’appunto ‘passione’. Leicester? Il calcio è fatto di sogni e i sogni sono fatti per essere realizzati. In Grecia sto davvero bene, mi piace molto e mi sono subito sentito benvoluto dall’ambiente, incontrando tante belle persone. Mi sarebbe piaciuto giocare insieme a Kakà, mentre il mio idolo quando ero piccolo era Fernando Redondo“