Muriel, stop ai rimpianti: con Montella riuscirà a imporsi definitivamente?

Muriel, stop ai rimpianti: con Montella riuscirà a imporsi definitivamente?

muriel

Come una lampadina difettosa che si accende  e si spegne, costantemente a metà del guado, a un passo dall’essere fuoriclasse a tutto tondo, Luis Muriel continua a interrogare gli addetti ai lavori e far disperare i suoi tifosi che si chiedono come sia possibile sprecare così un talento come il suo.

A ventiquattro anni, con alle spalle già diverse stagioni in serie A, il tempo sta per scadere; perché l’appuntamento con la storia non può più aspettare e finire nell’album dei rimpianti è da perdenti e incompiuti. Proprio come lui, che quando gioca e parte palla al piede somiglia a Ronaldo il Fenomeno, ma in quanto a continuità di rendimento e testa da calciatore lascia molto a desiderare. Ci hanno provato in tanti, da Guidolin a Cosmi, da Mihajlovic a Zenga, ma l’impressione è sempre stata la stessa: anche quando ha fatto bene, Muriel avrebbe potuto fare molto di più, come un alunno che si accontenta del minimo indispensabile invece di puntare al massimo risultato. Pungolarlo, punirlo, spronarlo non è servito a tirarne fuori le immense e in parte inesplorate qualità, il suo modo di essere lo porta puntualmente a staccare la spina sul più bello e fallire puntualmente gli appuntamenti importanti.

Eppure, anche in questa stagione, i numeri sono dalla sua parte e testimoniano il grande potenziale; più vicino alla porta, così come il partner d’attacco Eder, rispetto alla scorsa stagione quando Sinisa Mihajlovic aveva tentato di trasformarlo in attaccante esterno con il compito di fare su e giù sulla fascia di competenza (inutile dire che l’ardito esperimento è andato in fumo, nonostante qualche segnale incoraggiante). Ma i gol, quattro, restano pochi rispetto ai minuti giocati (929’) e si escludono le solite fiammate (con Carpi, Bologna, Inter e Verona) ciò che rimane è la solita, fastidiosa sensazione di impotenza davanti a un rendimento al di sotto delle potenzialità.

Domenica pomeriggio Muriel tornerà nella città che l’ha cresciuto; a Udine l’hanno coccolato e atteso a lungo, prima di lasciarlo partire alla volta della Samp, nel frattempo passata da Zenga a Montella. L’attesa attorno a come l’Aeroplanino deciderà di utilizzare il diamante colombiano è tanta tra i tifosi doriani, che sperano finalmente di godersi le prodezze e i colpi che un grande giocatore come lui ha in canna. “Muriel e Eder sono fortissimi, lavoreremo per farli rendere al meglio” ha detto Montella nel corso della sua presentazione ufficiale e in effetti come dargli torto; i due si cercano e spesso si trovano, ma possono migliorare ancora e diventare letali. Con la speranza che il tempo dei rimpianti sia finalmente terminato, siamo pronti a goderci il vero Muriel, quello che ancora non abbiamo ammirato; perché come diceva Confucio “Si hanno due vite. La seconda comincia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una”.