Capello: “Buffon titolare nel ’95? Prima sorrisi, poi capii…”

Capello: “Buffon titolare nel ’95? Prima sorrisi, poi capii…”

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Fabio Capello ha detto basta alla panchina: l’allenatore friulano, capace di mietere successi a ripetizione nelle squadre da lui allenate, ha terminato la sua carriera dopo l’esperienza poco esaltante sulla panchina della rappresentativa russa. Domani sarà in tribuna stampa al Bernabeu per commentare il Clasico fra Real Madrid e Barcellona, oggi si racconta alla Gazzetta dello Sport in un’intervista esclusiva, che tocca innanzi tutto le corde pesanti degli ultimi eventi: “Il terrorismo vuole colpire i grandi centri di aggregazione, il calcio è un evento che può radunare 100 mila persone. Un attentato lì avrebbe una cassa di risonanza formidabile. Mi colpisce il fatto che i terroristi arrivino anche a suicidarsi per provocare una strage, in nome di un Dio e di una religione. È gente che non ha rispetto della propria vita e quando raggiungi questi livelli, sei pronto a tutto. L’altro aspetto che mi atterrisce è che le vittime vanno moltiplicate: ai morti degli attentati bisogna infatti aggiungere il dolore profondo, inumano, delle famiglie. Suonare la Marsigliese a Wembley è stata un’iniziativa bellissima. Gli inglesi hanno dimostrato ancora una volta di essere un popolo serio ed efficiente. Il momento in cui il principe William ha deposto i fiori, con il premier Cameron alle sue spalle, è stato uno di quei gesti che fanno la storia. La gara è stata l’aspetto meno interessante. Una buona Inghilterra ha battuto una Francia che non poteva avere la testa giusta per giocare, ma i calciatori di Deschamps vanno elogiati perché non si sono tirati indietro”. E la Russia? “Putin ha subito avuto la percezione che a causare la caduta dell’aereo fosse stato un atto di terrorismo e ha immediatamente reagito. L’intera Russia è con lui”.

Riflettori puntati su Juventus-Milan, una partita che sarà molto importante per le sorti del campionato: “E’ una partita che ha il fascino della rimonta e non è poco. La Juve deve ritrovarsi, recuperando quelle che sono sempre state le sue caratteristiche: fame e determinazione. Il Milan sta crescendo partita dopo partita. Mi metto nei panni di Mihajlovic e immagino quale sia il suo stato d’animo. Vorrebbe rivedere in gara gli atteggiamenti e i riscontri degli allenamenti. Il problema è che talvolta i giocatori non riescono a dare quello che hanno mostrato durante la settimana. Ci sono maglie, come quella del Milan, che pesano più di altre, ma è questo il passaggio che rende grande un calciatore: saper rendere al massimo senza lasciarsi condizionare dal nome della squadra che rappresenta. Per Pogba un rigetto iniziale era prevedibile. Il peso della responsabilità non è indifferente. Ora gli hanno dato la bacchetta del direttore d’orchestra e lo scenario è cambiato. Bisogna solo avere pazienza, il talento di Pogba non si discute. Dybala mi piace molto. Ha enormi qualità, ma è giovane, ha 22 anni e gli va concesso di sbagliare, o di avere pause. Si cresce anche così”. Una parte dell’intervista è dedicata a Buffon, che ieri ha festeggiato i 20 anni dall’esordio in Serie A, proprio contro il Milan allenato da Capello: “Ricordo bene quel giorno perché ero io l’allenatore del Milan. Quando negli spogliatoi mi arrivò il foglio con la formazione del Parma, rimasi sorpreso. Dissi “ragazzi, questi mandano in campo il portiere della Primavera”. Dopo la partita, capii il motivo di quella scelta: finì zero a zero e Buffon salvò il Parma con tre parate straordinarie”.

E’ anche la settimana del Clasico, che vedrà il friulano in cabina di commento: “È una partita chiave per il Real. Se il Barcellona vince va a +6, si mette male per il Real. Mi sembra che lì ci sia qualche problema, ma quando si giocano gare come questa, lo spogliatoio si compatta. Il Barcellona ha reagito benissimo all’indisponibilità di Messi. La sua assenza ha responsabilizzato l’ambiente ed è cresciuta l’autostima generale. Higuain? È sicuramente l’attaccante più forte della Serie A. Lo conosco bene perché io e Franco Baldini lo portammo al Real Madrid, insieme a Gago e Marcelo”.

Chiusura dedicata all’Europeo che si disputerà in Francia a giugno. Capello ha le idee chiare: “Germania e Spagna favorite. Poi la Francia. M’intriga molto l’Inghilterra, piena di giovani interessanti, ma come al solito bisogna vedere come staranno in estate. Le sorprese? Austria e Polonia. L’Italia sta lavorando bene, Conte sta facendo un ottimo lavoro”.