Nba: Warriors invincibili, attenzione ai Knicks di Porzingis

Nba: Warriors invincibili, attenzione ai Knicks di Porzingis

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WARRIORS DA 13+ – Un’altra settimana e un’altra volta a dire che i Warriors non si fermano. Imbarazzante il loro inizio di stagione, oltre i numeri di Curry e le 13 vittorie di fila, c’è da mettere a fuoco l’assoluta mancanza di difficoltà in queste partite. Le più difficili, forse le ultime due con Raptors e Clippers, sono state vinte rispettivamente di 5 e 7 punti e quasi si resta sorpresi che qualcuno si sia avvicinato a tanto. Vincere aiuta a vincere e pensare di poter battere il record dei Bulls datati ’96-’97 può aiutare questa squadra ad entrare nella storia. Chicago, Denver, Lakers, Phoenix, Sacramento, Utah. Le prossime sei sfide non sono delle più semplici e probabilmente ogni squadra ha come motivazione in più di prOvare a fermarli, ma quest’anno non si scherza per niente. Cavs e Spurs sono avvisati, devono rincorrere Curry e compagni per il titolo.

KNICKS ALLA RIBALTA – I Warriors rubano la scena, ma ci sono delle squadre che meritano una menzione. Prendiamo i New York Knicks di Melo e del nuovo pupillo della Grande Mela, Kristaps Porzingis. Lui, come tutti da anni al draft, si è preso i fischi gratuiti dei tifosi di NY, ma ha impiegato davvero poco tempo a farli ricredere. A New York c’è un progetto che sembra funzionare, che ha delle basi e un futuro probabilmente roseo. Phil Jackson e di conseguenza Derek Fisher stanno dando variabili al triangolo per favorire il talento dei giocatori, Melo gioca come sa ma sembra più uomo squadra e l’ex Siviglia ha deciso anche di battere un record dopo 11 partite in Nba. Giocatore più giovane a realizzare almeno 25 punti e 10 rimbalzi in Nba. Roba non da poco, se poi aggiungete anche le giocate da top ten che fanno impazzire i tifosi del Madison. Knicks in corsa per i playoff, che saranno difficili, ma un’eventuale esclusione non screditerebbe un lavoro che finalmente sembra dare dei frutti.

AD EST – Sempre ad Est, i Cavs guidano la carovana nonostante la sconfitta con i sorprendenti Pistons. Dietro Bulls e Hawks tengono botta, poi è bagarre tra Heat e Pacers per il quarto posto. Paul George è tornato anche più forte di prima, Miami c’è e sulla carta potrebbe fare anche di più. Sorprendono in negativo i Bucks, in fondo alla classifica (non considerando Nets e Sixers inguardabili), che con l’arrivo di Monroe e il ritorno di Parker sono quasi costretti ad arrivare almeno al sesto posto di un anno fa.

AD OVEST – L’Ovest ormai lo conosciamo, ma non fino in fondo. perchè nessuno poteva aspettarsi i Mavs del “post DeAndre Jordan” al terzo posto con un record i 8-4, in contrasto con i Rockets fuori dalla zona playoff. McHale è stato considerato il primo colpevole dell’inizio pessimo in casa Houston, ora sta ai giocatori dimostrare che la dirigenza ha visto lungo. Ci fidiamo di più dei Grizzlies che stanno risalendo la china e di Utah, stabile nelle prime 8. Una domanda però guardando la classifica viene spontanea: Anthony Davis, che fine farà con i Pelicans? 1 vittoria e 11 sconfitte sono il segnale che forse il giocatore aspettava per capire che il suo futuro deve essere altrove. A New Orleans potrebbe non avere la carriera che ci si aspetta, la squadra che gli hanno costruito intorno non merita un talento del genere, uno che può vincere per anni nella lega. Ha fatto l’esperienza che un 22enne deve fare, ma è arrivato il momento di vincere, presumibilmente in un’altra franchigia.