Fiorentina zero rimpianti, ecco le sentenze tattiche
Da 0-2 a 2-2 in 45 minuti. La Fiorentina sbugiarda così anche un proverbio, o meglio locuzione popolare: cambiando l’ordine degli addendi la somma rimane la stessa. Alla fine della fiera infatti, dopo il derby toscano di ieri contro l’Empoli, si può tranquillamente parlare di un punto guadagnato che non di tre persi, ironia della sorte avversa in questo caso che ha visto il match ball sul destro di Kalinic (e chi sennò?) stamparsi sulla traversa della porta difesa da Skorupski, per un tripletta, rimandata, che avrebbe avuto del fantascientifico e che avrebbe dato adito ad un punteggio decisamente ingiusto per quanto fatto vedere dagli azzurri di Giampaolo nella prima frazione di gioco. Non mancano però gli spunti di riflessione, tutt’altro, con una viola che deve “cospargersi il capo di cenere” conscia dell’aver perso la ghiotta occasione di non lasciarsi sfuggire quel primato tanto decantato che è valso solo e soltanto uno scatto d’orgoglio, e rabbia, nei secondi 45 minuti di gioco, prima Sousa e i suoi, vuoi per il vento gelido che aleggiava su Campo di Marte, non sono pervenuti.
ZERO RIMPIANTI Sotto con la prossima, i rimpianti stanno a zero e poco o nulla servono alla Fiorentina di Sousa, il tecnico portoghese per la cronaca ha fatto in fretta e furia “coming out” evidentemente ormai abituatosi al modo di pensare del nostro paese: “Non rifarei le stesse scelte visto come sono andati i cambi“. Se è vero però che il calcio si sfama di presente, vive di futuro e lascia nel cassetto il passato, bisogna attendere un po’ prima di cestinare di tutta corsa il match di ieri, riuscendo magari nell’impresa di esentarsi dall’essere solo e soltanto dei contemporanei, tenendo quindi a mente i propri avi sperando di mettere al mondo posteri di ben altra fattura. I gigliati devono imparare dai propri errori, magari martoriandosi la retina guardando e riguardando il primo tempo giocato, o meglio abbozzato, contro l’Empoli facendo il punto sulle sentenze tattiche che sono emerse:
Babacar – Il senegalese ha un futuro da far invidia a molti, numeri e forza atletica non gli mancano di certo, eppure il canterano viola non riesce ad emergere. Questione di tattica? Questione di feeling con Sousa? La sensazione che sta iniziando a trasparire è quella di essere davanti ad una punta tecnica “congelata” in un corpo di gigante, la voglia di giocare la palla nello stretto o di scaricare dal limite ne sono i più chiari sintomi. Khouma si trova bene quando affiancato da un partner che sappia alternarsi con lui giocando ad elastico, mirando quindi ad uscire da marcature moleste, magari non costretto sempre a ricevere palla rivolto con le spalle alla porta. Con Kalinic il duo sembra perfetto, con Rossi idem sebbene l’americanino e il croato non abbiano pressocché nulla in comune.
Suarez – L’ex Atletico Madrid è arrivato a Firenze con molte pressioni sulle spalle, su questo c’è poco da obbiettare. E’ però chiaro come le prove dubbie in campo non facciano altro che avvalorare le sensazioni di molti tifosi viola che lo vedono come un corpo estraneo al gioco della Fiorentina voluta dal tecnico portoghese. Il senso tattico non è il suo pezzo forte, soprattutto quando si ritrova a condividere la mediana con Vecino, un altro prospetto che fa della quantità il suo punto di forza; lo spagnolo ha bisogno di stare vicino ad un regista basso capace di dettare il tempo dell’azione, Badelj in tal senso rappresenta il nome perfetto da affiancargli, è però chiaro che, a fronte della buona vena dimostrata dall’uruguagio ex Empoli e alla visione di gioco attuale concepita da Sousa, Mario si ritrovi “sfasato”, ergo sulla graticola per quanto riguarda la propria tenuta in campo.
Mati Fernandez – L’oro di Montella sta finendo per assomigliare alla pirite: scintillante quanto basta per trarre in inganno i più, inconsistente quando poi si ritrova a dover fare la differenza. Il cileno si è ritagliato una posizione molto simile a quella di Borja Valero, tecnico, bravo a leggere il gioco e sgusciante quanto basta, due giocatori del genere contemporaneamente in campo risultano essere però un surplus per la Fiorentina attuale: il “troppo stroppia”. Chissà che Sousa non riesca a disegnargli su misura l’abito da vice “todocampista” anche se a fare spavento, per lui, sembra essere il ritorno di Giuseppe Rossi, Pepito potrebbe finire infatti per occupare proprio la zona di campo di competenza di Mati, la questione contratto poi non sembra volersi sbloccare, c’è forse aria di addio?
Stefano Mastini Follow @StefanoMastini1
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