Juventus, la vittoria della pazienza
Quarta vittoria consecutiva per la Juventus 2.0 di Max Allegri: dopo gli esperimenti di inizio stagione, la difficile convivenza dei ruoli, quella di ieri è una vittoria che arriva in crescendo. Prima la vittoria all’ultimo respiro contro il Torino con il gol sul gong di Cuadrado, poi la rimonta di Empoli dopo aver subito per l’ennesima volta gol alla prima occasione degli avversari, a seguire il doppio successo contro Milan e Manchester City ed infine le tre sveglie nella serata del Barbera.
Il filo rosso che collega le ultime cinque vittorie prende il nome di Paulo Dybala, che è entrato in nove delle venti mercature bianconere in campionato con sei reti e tre assist all’attivo: numeri importanti, che gli valgono la palma di miglior giocatore dei bianconeri fino a questo momento, alla faccia dell’inserimento morbido alle spalle dei compagni e delle responsabilità graduali. La vittoria della Juventus contro il Palermo è stata comunque più sofferta di quanto racconti il tabellino finale con il secco 3-0: a lungo la squadra di Allegri ha avuto difficoltà a creare pericoli dalle parti di Sorrentino, ma qui è emersa la dote che più di tutte è frutto dell’imprinting dell’allenatore livornese sulla squadra.
Pazienza. I bianconeri, faticando a trovare uno spiragli nell’organizzata difesa di Ballardini, non si sono disuniti e neanche si sono riversati in avanti alla disperata, ma hanno aspettato il momento giusto per colpire, arrivato sugli sviluppi di un angolo: cross di Dybala delizioso per tempistica ed esecuzione (come dicevamo, alla faccia delle responsabilità), con l’argentino che non ha scodellato frettolosamente il pallone ma ha seguito l’inserimento di Mandzukic, premiandolo. Ci ha messo del suo anche il croato, autore fino a quel momento di un partitaccia, che con tutta la rabbia e l’orgoglio di uno che ha giocato due finali di Champions League vincendone una ha sovrastato Struna con uno strapotere fisico che non si vedeva da quelle parti dai tempi, seppur con doti molto diverse, di un giovane Zlatan Ibrahimovic.
Una vittoria pratica e pragmatica: la Juventus dovrà confermare il suo trend contro una Lazio ferita, in uno Stadio Olimpico di un freddo venerdì di inizio dicembre. I biancocelesti non vengono da un momento positivo, ma quella contro i bianconeri è una partita in grado di tirare fuori motivazioni ed energie particolari. Venerdì sera sarà battaglia, un confronto in cui i bianconeri dovranno continuare a ricordare, dopo il lapsus di inizio stagione, che la vittoria non è un diritto di nascita ma un merito che va conquistato sul campo.
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