Il peso dei milioni e quei troppi timori: che fine ha fatto il vero Schürrle?
C’era una volta un giovane e promettente esterno tedesco, che insieme ai suoi compagni di ‘giochi’, Szalai e Lewis Holtby mise su una fantastica boyband da campo che seppe incantare il pubblico di Magonza. Parliamo ovviamente di Andrè Schürrle, esterno d’attacco teutonico ex Mainz ed ora in forza al Wolfsburg che diede di fatto il via alla sua promettente carriera proprio in quel di Magonza, quando appena ventenne con i ‘Bruchweg Boyz’ si fece conoscere dall’intero panorama della Bundesliga, a suon di goal e assist pesantissimi che valsero anche la prima qualificazione in Europa del club biancorosso.
LA GRANDE PROMESSA – Un calciatore in grado ad appena ventanni di mettere insieme 15 reti e 5 assist in una stagione di Bundesliga difficilmente passa sotto traccia, e così fu anche per il giovane originario di Ludwigshafen che nel 2011 ricevette la prestigiosa chiamata del Bayer Leverkusen, pronto a scommettere sul suo talento una cifra non troppo lontana dai dieci milioni di euro. Con la casacca delle ‘Aspirine’ la sua favola spicca il volo e nelle due annate alla BayArena esplode definitivamente, mantenendo una buona media realizzativa considerando il ruolo, e affinando e non poco anche le sue qualità tattiche rivelandosi un jolly prezioso sia in fascia che da seconda punta, pronto senza patemi anche a sacrificarsi per la squadra all’occorrenza. Le naturali conseguenze sono le chiamate in pianta stabile da parte del tecnico della nazionale tedesca e le prime avance prestigiose provenienti dall’estero. Nell’estate del 2013 infatti Schürrle è prontissimo a spiccare il volo, dopo aver accumulato anche le prime esperienze nelle coppe europee, in direzione Londra dove ad attenderlo c’è addirittura il Chelsea di Jose Mourinho che spenderà per lui circa 22 milioni. La prima stagione oltremanica contribuisce ancora una volta alla maturazione del tedesco che sotto i dettami di Mou acquisisce maggior consapevolezza, come testimoniano le 8 reti in Premier, seppur con un minutaggio differente rispetto ai tempi di Leverkusen.
LA SOFFERENZA DI ANDRE’ – Dalla seconda annata in Inghilterra cominciano però a nascere le prime crepe nella sicurezza di Schürrle, che vede ridursi man mano sempre più lo spazio a disposizione e di conseguenza la fiducia di tecnico e tifosi. Fu proprio a questo punto che l’esterno classe ’90 fece una scelta drastica ma sulla carta efficace: tornare in Germania per ritrovare se stesso. Ad accontentarlo ci pensa il Wolfsburg che appena 12 mesi prima aveva effettuato un’operazione molto simile accogliendo sempre dai ‘Blues’ il giovane belga De Bruyne, persosi a Londra ed esploso definitivamente alla Volkswagen Arena. Il prezzo del cartellino intanto però è salito a livelli vertiginosi e la dirigenza dei ‘Lupi’ per riportare l’ex Mainz in terra di Germania stacca un assegno da circa 32 milioni di euro con destinazione Chelsea. Siamo quindi giunti al momento decisivo, ora il destino di Schürrle è totalmente nelle sue mani, può ritornare ai fasti di appena due anni prima e rilanciarsi definitivamente sulla scena internazionale. Rimarranno per ora, a distanza di ormai quasi un anno dal suo ritorno a casa, solamente dei buoni propositi quasi del tutto incompiuti. Nei primi sei mesi di Wolfsburg sarebbe dovuto essere la ciliegina sulla torta in grado di dare quel definitivo cambio di marcia ai ragazzi di Hecking, in quel momento secondi alle spalle del Bayern e in piena corsa Europa League. Niente di tutto ciò accadrà e il tedesco chiude la stagione con 22 presenze ed appena una rete. Schurrle però non si da per vinto e dopo un’estate di preparazione con i biancoverdi è pronto a riprendere posto nel cuore dei tifosi tedeschi complici anche le contemporanee cessioni degli assi Perisic e De Bruyne. L’ex Bruchweg Boy non eccelle però di certo in personalità e caricato probabilmente dal peso di nuove responsabilità e di una enorme cifra spesa per il suo cartellino, crolla psicologicamente anche in questo avvio di stagione. Schürrle non riesce infatti assolutamente ad imporsi e nonostante le 13 presenze accumulate in Bundes fino ad ora il minutaggio è addirittura diminuito: spesso sostituito da Hecking o addirittura subentrato sembra l’ombra del se stesso che fu. Quasi sempre spento, abulico, distante e fin troppo timoroso di tentare le giocate che lo hanno reso solo poche stagioni fa uno dei migliori talenti dell’intero panorama calcistico tedesco. Se a tutto questo aggiungiamo uno score stagionale che parla di appena una marcatura (in Champions contro il CSKA), la questione si fa davvero grave. Anche nell’ultimo match di campionato contro il Borussia Dortmund ha sperperato la fiducia concessagli dal tecnico del Wolf, offrendo una prova ampiamente sottotono, poco cattiva, emblema assoluto del momento del calciatore.
IL PARADOSSO TEDESCO – Come in tutte le storie però c’è anche un ‘ma’. Schürrle infatti in queste annate si è conquistato un’enorme fiducia da parte del tecnico della nazionale Low che gli ha permesso di vincere, seppur da comprimario il Mondiale del 2014 e che anche nelle ultime convocazioni ha sempre inserito il suo nome in lista. Questo perchè lo score con la casacca della Germania per il 25enne teutonico è impressionante e racconta di ben 20 reti in 49 partite delle quali la maggioranza dalla panchina. Potrebbe essere quindi proprio questo il punto di ripartenza di Andrè che deve ritrovare prima di tutto la fiducia in se stessa per poter tornare il funambolo di un tempo.