Morata e l’istinto da killer riposto nell’armadio
Juventus seconda in un girone che ad agosto era ritenuto il più complicato della Champions League, dopo aver afferrato l’obiettivo di arrivare primi ed esserselo fatto scappare a seguito, paradossalmente, di una delle prestazioni più europee degli ultimi anni. La squadra di Max Allegri ha giocato con personalità, creato molto, ma questo non è bastato ad evitare la sconfitta al Sanchez Pizjuan e la conseguente rimonta del Manchester City. Nel corso dei 90 minuti i bianconeri ha gettato al vento due occasioni golosissime con Morata, colto una traversa con Dybala mentre solamente il portiere avversario ha fermato le conclusioni di Sturaro e Pogba: il referto conta dunque cinque nitide occasioni da gol, nessuna delle quali è stata concretizzata.
Parlare solamente di sfortuna è riduttivo e sarebbe decisamente sbagliato prendersela con la Dea Bendata: citando Einstein, Dio non gioca a dadi con l’universo. Poche ore prima della partita, intervistato da El Pais, l’allenatore della Juventus aveva parlato di un Morata giocherellone, che faticava a trovare la concentrazione e l’istinto del killer. Meno di ventiquattro ore dopo lo spagnolo ha sbagliato due gol clamorosi, servito da Dybala prima e da Cuadrado poi.
Che sia impossibile il fatto che Morata si sia scordato come si fa gol è lapalissiano: una perdita di fiducia, dopo una serie di panchine e con il gol che tarda ad arrivare, è decisamente normale per un giocatore che, a discapito della grandissima esperienza internazionale, sulla carta d’identità ha ancora ventitre anni. D’altro canto nel corso della stagione passata il nove spagnolo ha dimostrato di steccare molto difficilmente le occasioni importanti: in gol nelle due semifinali contro il Real Madrid e nella finale contro il Barcellona, oltre che nell’ostico match contro il Borussia Dortmund, Morata ha dimostrato che l’istinto del killer ce l’ha eccome.
La campagna d’Europa della Juventus non può prescindere dai suoi gol: il 2015 è ormai agli sgoccioli, ma il 2016 richiederà un Alvaro Morata tirato a lucido, con maggiore consapevolezza e con quel killer instinct che al momento è riposto nell’armadio, fra le calze tagliate che tanto hanno fatto infuriare Allegri contro il Gladbach e la camiseta della prossima partita. D’ora in poi, con un campionato da rimontare e un ottavo di Champions League che potrebbe rivelarsi più complicato del previsto, non ci sarà più il tempo per essere giocherelloni.
Nota a margine: la Juventus potrebbe pescare molto male, ma non scordiamoci che, come ricordate dalle prime pagine spagnole, i bianconeri sono assieme al PSG il peggior sorteggio possibile per le squadre di prima fascia. Nessuno in quell’urna si augura di pescare la Juventus, e la squadra di Allegri deve esserne consapevole.