Marco Borriello e la nuova dimensione: bomber di provincia con il sogno salvezza
Le ultime settimane hanno restituito al campionato italiano un vero e proprio protagonista mancato degli ultimi anni di Serie A: quel Marco Borriello attaccante girovago che quasi mai in carriera è riuscito a trovare dimora e dimensione stabile. Il centravanti nato a Napoli ha infatti vissuto una vita calcistica a dir poco travagliata con ben 19 trasferimenti tra prestiti vari e cessioni definitive, dopo essere cresciuto tra le giovanili di Treviso e Milan. Proprio con il Treviso Borriello cominciò a mettere a segno i primi goal seppur in Lega Pro che gli sono valsi i primi sei mesi in Serie A con la casacca prestigiosa del Milan. Il suo viaggio verso il grande palcoscenico è però come detto durato davvero parecchio con diversi anni passati a maturare in provincia in attesa della definitiva chiamata della dirigenza milanista che lo riportasse a ‘casa’. Tra Reggina, Samp e di nuovo Treviso arrivano anche le prime reti in A che illudono i rossoneri di poterlo reintegrare nella super rosa milanista. Il tentativo nel Milan post Mondiale del 2006 non ottiene di certo i risultati sperati complice anche una squalifica di tre mesi che lo allontana dai campi di gioco. A Milanello per lui non c’è più spazio e nel 2007/08 arriva la grande svolta: Borriello si trasferisce al Genoa neo promosso in Serie A, ed è proprio in terra ligure che metterà a referto le sue migliori stagioni. 19 reti in Serie A e fiducia ritrovata, l’Italia si accorge finalmente di lui così come il ct della nazionale che nel febbraio 2008 gli concede anche l’esordio in maglia azzurra. A questo punto a Borriello manca ancora una piccola soddisfazione da togliersi: dimostrare al Milan di poterci stare. La storia in rossonero al suo terzo ritorno è però sempre la stessa, pochi minuti e goal ai minimi storici, poi il cambio di rotta con l’arrivo di Leonardo sulla panchina milanese che concede finalmente fiducia al mancino napoletano il quale lo ripaga al meglio con 15 reti stagionali molte delle quali decisamente spettacolari.
ROMA, GENOA E POCO ALTRO – Con l’addio di Leo le cose diventano nuovamente complicate e come ammesso dallo stesso calciatore in un’intervista rilasciata di recente a ‘La Gazzetta dello Sport’ il suo saluto definitivo al Milan fu condizionato dal volere di Galliani, pronto a portare a Milano Ibra e Robinho. Per Borriello è dunque nuovamente tempo di fare le valige e l’ultimo giorno di mercato lo catapulta a Roma dove è quasi subito decisivo a suon di goal. Come quasi sempre capitato nell’avvincente carriera dell’attaccante napoletano, la continuità non è di certo nelle sue corde. La seconda stagione resta infatti un tabù irrisolto per lui che dopo 6 mesi ai margini del progetto va in prestito alla Juventus con la quale vince il suo secondo scudetto. Il destino incredibilmente sconvolge però ancora i piani del povero Borriello che non riscattato dalla Juventus finisce nuovamente per indossare la maglia del suo Genoa con il quale si rilancia ancora una volta in massima serie. Il resto è storia recente che parla di un calciatore considerato dai più sul viale del tramonto come dimostrano le sole 21 presenze negli ultimi due anni condite da ben tre maglie indossate ed un solo goal messo a segno.
LA RINASCITA IN PROVINCIA – In pochi questa estate dopo i deludenti sei mesi dello scorso anno nella sua Genova e i pesanti dubbi sulla sua reale condizione fisica, avrebbero scommesso su un nuovo rilancio ad alti livelli. Da svincolato ha fatto fatica a trovare squadra (“Sono sincero, non avevo la fila dietro, solo un paio di squadre“), ma proprio sul gong del calciomercato arriva la proposta giusta, quella del Carpi neopromosso. Una nuova sfida, molto diversa da quelle affrontate nelle stagioni precedenti, ma ugualmente stimolante per un bomber alla costante caccia della continuità e di un nuovo e definitivo rilancio. In avvio la mancata preparazione con i biancorossi lo penalizza, ma basta osservare l’esordio con la nuova maglia per capire che forse è la volta buona: 28 minuti e subito un goal decisivo e pesante per portare in quel di Carpi il primo storico punto in Serie A. Si toglie anche lo sfizio, seppur inutile di segnare alla sua ex Roma, e mette lo zampino nel primo successo degli emiliani. Poi di nuovo il baratro lì a pochi passi: espulsione diretta nella gara quasi fondamentale persa a Frosinone e tre giornate di squalifica (poi ridotte a due) che hanno mandato nuovamente in sofferenza i ragazzi di Castori. Il suo ritorno in campo è però da grande opera letteraria: entra nella ripresa della trasferta in casa del Genoa e cambia totalmente volto ai suoi tornando in goal proprio contro i rossoblu, ancora una volta bellissimo, maledetto e soprattutto pesante. Di li a poco risulta decisivo anche in Coppa Italia dove affossa il Vicenza nella nebbia e fa capire a tutti che la salvezza del Carpi passa solo ed esclusivamente dai suoi piedi, in grado con classe ed esperienza di macinare punti preziosi. Ora con il morale alle stelle e una condizione fisica finalmente di livello è pronto a tentare il miracolo salvezza con i biaoncorossi che lo trasformerebbe definitivamente, come altri illustri colleghi, in uno splendido bomber di provincia.