Fiorentina, bagarre stadio e grossisti in rivolta
E’ vera e propria bagarre per lo stadio della Fiorentina. La società gigliata è in ritardo con i progetti esecutivi relativi alla realizzazione del nuovo impianto e appare difficile, se non impossibile, rispettare la data di scadenza di marzo 2016 concordata con il Comune di Firenze. Il quotidiano toscano La Nazione a firma di Ilaria Ulivelli, non si limita però a tracciare i problemi burocratici che la società dei Della Valle starebbe incontrando nel suo iter di crescita, in aggiunta c’è anche la posizione netta e decisa da parte dei grossisti Mercafir (l’area individuata dove costruire il nuovo stadio della Fiorentina) di non voler abbandonare la propria, attuale, posizione.
GROSSISTI CONTRO FIORENTINA Nella giornata di ieri i commercianti si sono riuniti in assemblea per discutere del proprio futuro, gli operatori riuniti sotto la sigla Agofi hanno rilasciato un comunicato “Il Comune non ci ha fornito una vera alternativa, per noi resta valida la variante vigente che prevede la realizzazione del nuovo mercato nell’area Nord di Novoli“. Scontento generale da parte di tutti i presenti riguardo la possibilità di un eventuale trasferimento del Mercafir in zona Osmannoro, considerata fin troppo limitata per la portata dell’operazione come spiegato dal presidente Angelo Falchetti. I commercianti annunciano guerra e si dicono pronti a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale al fine di vedere rispettata la manovra varata dall’allora sindaco Matteo Renzi, nel 2012, che aveva individuato uno spazio di 50 ettari per il progetto Stadio della Fiorentina di cui 15 da tributare alla riqualificazione del mercato.
Il nuovo progetto viola però cozza con tale disegno, la società fiorentina avrebbe infatti inserito nel nuovo progetto un enorme complesso commerciale che andrebbe a precludere eventuali possibilità di riqualificazione del Mercafir che si vedrebbe quindi impossibilitato a trasferirsi a Novoli. Il silenzio dell’amministrazione comunale si protrae da gennaio, il sindaco Nardella non è infatti ancora riuscito a venire a capo di tale matassa rintracciando la giusta ubicazione per i grossisti che, adesso, chiedono risposte.
Stefano Mastini Follow @StefanoMastini1