Pioli ritrova Konko, il ripescato di lusso nella serata perfetta

Pioli ritrova Konko, il ripescato di lusso nella serata perfetta

Campionato di Calcio Serie A TIM 2015/2016 17 Giornata Milano - 20.12.2015 Inter-Lazio

Toccare il fondo e scoprire risorse inaspettate cui affidarsi nel momento del bisogno. Stefano Pioli c’è riuscito, rispolverando dalla soffitta quel vecchio giocattolo un tempo così prezioso e ultimamente non più così efficiente. Abdoulay Konko ha scelto la settimana giusta per riprendersi, seppur parzialmente, un ruolo all’interno della rosa della Lazio, quella di cui fino a due stagioni fa era uno dei titolari inamovibili prima di essere tradito da infortuni in serie e un evidente calo di forma che aveva fatto pensare a un lento e inesorabile declino.

Però, come spesso accade nel calcio, anche chi cade improvvisamente nell’anonimato può rialzarsi, facendo così ricredere quanti pensano che il tuo tempo sia arrivato. Konko ha atteso la gara più importante e delicata per la Lazio dell’ultimo anno e mezzo per dimostrare che forse la sua esperienza in biancoceleste può ancora regalare un’ultima parentesi da ricordare, prima dei titoli di coda. Preoccupati dai frequenti problemi muscolari che l’avevano spesso costretto ai box, la dirigenza laziale aveva acquistato dall’Udinese il serbo Dusan Basta, sulla carta più affidabile del trentunenne francese, relegando il nostro eroe al ruolo di riserva dopo tre stagioni da protagonista (culminate con la conquista della Coppa Italia a spese della Roma). Konko non ha mai trovato il giusto feeling con Pioli, collezionando soltanto 2 presenze nello scorso campionato, difficile dire quindi quanto valga la riconoscenza soprattutto nei confronti di chi, tra Siena, Genoa e Siviglia, ha sempre onorato la maglia con estrema professionalità, dimostrando profondo affetto verso il paese che l’aveva adottato giovanissimo e in cui è cresciuto non solo calcisticamente; l’Italia nel suo destino con quella fascia, la destra, percorsa in lungo e in largo senza mai prediligere una delle due fasi all’altra. Educato tecnicamente e duttile tatticamente, esterno alto con Gasperini ai tempi di Crotone e Genoa, a Roma con Reja e Petkovic ha agito da terzino destro in uno schieramento a quattro, punto fermo e inamovibile certezza di società e tifosi.

Gli stessi che, nell’ambito della contestazione nei confronti di Lotito, l’avevano preso di mira per via di uno stipendio ritenuto troppo alto rispetto alle presenze in campo, ormai col contagocce; fino alla serata perfetta di San Siro, in cui a mulinare sono state le gambe di Konko piuttosto che quelle temutissime di Ivan Perisic, l’avversario diretto preso in consegna come da disposizioni della vigilia. Disinnescato il pericolo croato, l’ex epurato di lusso ha preso sempre più confidenza con il campo, reggendo l’urto nerazzurro fino al 90’ senza mai tremare davanti alle avanzate degli esterni di Mancini; dopo aver festeggiato di recente le cento presenze in maglia biancoceleste, Konko avanza nuovamente la sua candidatura in fascia, visto che anche chi l’ha sostituito in queste due stagioni non pare essere esente da guai fisici e prestazioni non all’altezza. Per sapere se sia trattato semplicemente di una coincidenza, occorrerà attendere la ripresa della Serie A quando all’Olimpico la Lazio ospiterà il Carpi alla ricerca della seconda vittoria consecutiva; il campionato italiano ha ritrovato intanto uno dei suoi più assidui frequentatori degli ultimi anni, finito troppo presto nell’album dei ricordi ma ancora capace, e voglioso, di poter dire la sua ad alti livelli.