Alessandro Potenza, troppi trampolini senza mai saltare

Alessandro Potenza, troppi trampolini senza mai saltare

Potenza

Come molti altri, Alessandro Potenza non è riuscito a rendere la sua carriera straordinaria. E pensare che tra i protagonisti dell’Europeo Under 21 vinto nel 2004 dagli Azzurrini c’era anche lui.

Qualche ora fa Alessandro Potenza è tornato in Italia dopo la toccata e fuga nella suggestiva Indian Super League: il difensore ha firmato un contratto con la Casertana, squadra campana che sta lottando per la promozione. ”Ho avuto modo di conoscere i miei compagni di quadra, qualcuno già conoscevo. Non pensavo fosse un gruppo così unito e forse, dalle parole del presidente capisco anche perchè si trovano primi in classifica. Motivo di orgoglio per me, perchè c’è un progetto. Ho rifiutato proposte dalla B dove però non c’erano progetti, se non a lungo termine. Bisogna mantenere la posizione di primi in classifica fino alla fine perchè si è nella condizione ottimale”, queste le prime parole di Potenza riguardo il suo ingaggio e l’attuale squadra. Nuovi colori da difendere per chiudere in maniera dignitosa una carriera che, purtroppo, non lo ha mai visto compiere il grande salto.

E dire che di trampolini, anche piuttosto comodi e poco pericolosi, Potenza ne ha avuti molti a disposizione: cresciuto nell’Inter, con cui si regala la prima presenza tra i professionisti in Coppa Italia nel 2002, Potenza viene subito individuato come un giovane difensore di belle speranze anche grazie alla buona poliedricità a livello di ruoli. Difensore centrale o terzino su ambedue i lati: la posizione tattica sembra non interessare molto il ragazzo che le prestazioni, almeno ad inizio carriera, le offre ed anche ad alti livelli. Dopo l’Inter, che a conti fatti non gli dà mai una chance, arriva una presenza nell’Ancona dei miracoli (in negativo) e la prima parvenza di titolarità nel Parma di Cesare Prandelli, con l’ex C.T. dell’Italia che lo propone sulla fascia mancina. E’ proprio da Parma in poi che per Potenza inizia il periodo migliore della carriera, che durerà per tre anni: dal 2004 al 2007, infatti, è stato lui il terzino destro titolare di una Nazionale Under 21 che ha vinto l’Europeo di categoria proprio nel 2004. In una squadra composta da futuri campioni come Gilardino, De Rossi e Chiellini, Potenza si fa notare comunque come elemento positivo della squadra. Sfortunatamente, a differenza dei calciatori già citati e di tanti altri onesti mestieranti che oggi militano in Serie A o che vi hanno militato in passato (come ad esempio i vari Bovo, Mesto e Amelia, che vanta anche un titolo mondiale con la Nazionale maggiore), Potenza non riuscirà mai a vincere la paura di cadere in acqua in posizione verticale.

Nel 2007 perde, per infortunio, quello che sarebbe stato il terzo Europeo. Dopo aver mostrato buone cose al Maiorca e alla Fiorentina, Potenza nel 2009 si trasferisce al Genoa, dove però gioca pochissimo. Per quattro anni e mezzo al Catania viene allenato da giovani emergenti della panchina come Zenga, Mihajlovic, Simeone e Montella ma da questi ex grandi calciatori sembra riuscire ad assorbire poco, e lo spazio si riduce sempre di più di anno in anno. Tormentato anche da alcuni guai fisici, Potenza inizia la fase calante della sua carriera: Modena in Serie B, Foggia il Lega Pro, il trasferimento in India e ora il nuovo inizio. A 32 anni, con una carriera ormai agli sgoccioli, il trampolino giusto ancora aspetta Potenza per consentirgli di guardare tutti dall’alto in basso, anche solo per un secondo, prima della fisiologica caduta. Chissà che la sua esperienza non possa consentirgli di maturare una nuova gioventù calcistica. Senz’altro, un salto della fede andava fatto a prescindere: la differenza tra le cose speciali e quelle normali, in fondo, riguarda anche questo.