Parigini val bene la spesa: chi è il talento del Perugia che piace a tutti

Parigini val bene la spesa: chi è il talento del Perugia che piace a tutti

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Sta facendo parlare molto di se in queste settimane Vittorio Parigini, attaccante classe 1994 del Perugia, accostato a società quali la Juventus, il Tottenham ed il Sassuolo. Il ragazzo è pero di proprietà del Torino ed è presumibile un pronto ritorno in granata al termine della stagione in corso, nella quale il talento di origini campane si sta dimostrando come uno dei migliori della compagine umbra.

PREDESTINATO – Parigini è in prestito per il secondo anno di fila ai Grifoni biancorossi dopo un iniziale apprendistato al calcio professionistico con la maglia della Juve Stabia nel campionato 2013/2014, alla fine del quale fece registrare 14 presenze in Serie B di cui soltanto 5 da titolare. Fino ad oggi invece le partite ufficiali disputate in cadetteria sono 60, con 8 gol e 7 assist all’attivo ed un minutaggio che sfonda i 3000 minuti. Tanti ed evidenti sono i progressi fatti registrare da Parigini, considerato dagli addetti ai lavori un autentico craque del quale era inevitabile non accorgersi. Il Torino lo sa e si è già cautelato in via preventiva sottoponendo al ragazzo un contratto di lunga durata. Nel frattempo è anche arrivata la convocazione nell’Under 21 italiana con tanto di gol decisivo contro l’Irlanda in un match di qualificazioni all’Europeo 2017 nello scorso mese di ottobre, niente male come biglietto da visita.

CROCI E DELIZIE – Per caratteristiche tecniche Parigini può essere accostato ai vari Berardi, Cerci, El Shaarawy, trattandosi di un esterno dalle caratteristiche spiccatamente offensive che fa della velocità e della rapidità di giocata le sue armi migliori. La tecnica ed anche una certa capacità realizzativa ne arricchiscono ulteriormente l’elenco alla voce pregi, mentre come difetti gli si può imputare una piccola sindrome di discontinuità, cosa comunque curabile nel tempo ed alquanto comune nelle giovani leve calcistiche. Questo aspetto si può curare soltanto partita dopo partita, raggiungendo gradualmente traguardi man mano più importanti che significano al contempo responsabilità maggiori da sostenere. Fisicamente il ragazzo è dotato di una struttura importante per essere una pedina che fa del movimento la propria arma migliore, dall’alto del metro e 80 cm che lo contraddistingue. Un fisico che però ben si presta anche ad adattarlo ad altre circostanze tattiche.

UN PO’ PIPPO, UN PO’ TOTO’ – Parigini interpreta principalmente il ruolo di ala destra, posizione nella quale punta a guadagnare il fondo per scodellare palloni al centro, ma può abilmente destreggiarsi anche a sinistra per cercare la conclusione diretta a rete essendo un destro naturale, non disdegnando di giocare neppure come trequartista o da vero e proprio attaccante. Non a caso Roberto Fogli, suo allenatore nei Giovanissimi Nazionali del Torino, lo ha definito una via di mezzo tra Totò Di Natale e Pippo Inzaghi. La capacità di vedere la porta e fare gol è uno degli aspetti di Parigini su cui maggiormente si può lavorare con risultati proficui. In possesso anche di un buon dribbling, la promessa del Perugia può seguire le orme di due ragazzi che ormai sono dei volti noti della Serie A: Domenico Berardi e Federico Bernardeschi.

TUTTI LO CERCANO – Pur con le dovute differenze dai due elementi di Sassuolo e Fiorentina in ambito tecnico-tattico, Parigini possiede i numeri per poter imporsi nel giro di qualche stagione in una squadra di livello del massimo campionato italiano, e questo lo dicono i fatti inerenti non soltanto il rettangolo di gioco quanto i report degli osservatori di alcuni club di primo piano del nostro Paese e non solo. Detto della corte che la Juventus gli starebbe muovendo più o meno segretamente, oltre al Sassuolo che è sempre molto attento ai ragazzi di casa nostra (vedesi i recenti affari Sensi e Trotta), anche il Manchester City si sta muovendo a fari spenti nel tentativo di non farsi anticipare dal Tottenham per la corsa a Parigini, mentre il Carpi vorrebbe farne qualcosa di molto simile a Giuseppe Rossi ai tempi del Parma, quando Pepito da solo salvò i ducali dalla Serie B alcune stagioni or sono. Nel frattempo il Perugia se lo coccola fino a giugno ed il Torino gongola pensando al valore del suo cartellino che adesso si assesta almeno sui 5 milioni di euro.