Vieri: “Higuain mi assomiglia? Solo perché tende ad ingrassare…”
Christian Vieri, ex bomber di Inter e Lazio e della Nazionale italiano, è tornato a parlare rilasciando una lunga intervista ai microfoni de “Il Corriere della Sera”. Ecco le sue dichiarazioni:
HIGUAIN – “Ma non ci assomigliamo, tranne che per una cosa: tendiamo a ingrassare. A parte le battute, è il più forte del campionato italiano e uno dei primi tre del mondo. Il primo è Lewandowski, poi Higuain e Suarez. Il napoletano è un grande campione affamato di gol: segna in ogni modo possibile e da ogni posizione, attacca la profondità ed è sempre il primo ad aiutare la squadra. Con uno così è facile vincere lo scudetto”
PARAGONE – “E’ difficile perché Dybala non è un centravanti. A me ricorda Sivori: svelto, tecnico, con il fiuto per il gol. La Juve ha fatto una grande scelta e lui altrettanto perché, giovane com’è, è finito nella squadra migliore. A Torino ti danno il tempo di maturare. Dalle altre parti se non ingrani subito rischi di finire in panchina e buttare via il tuo talento. È entrato in fretta nella mentalità bianconera, che conosco bene: vincere e ancora vincere. Un attaccante formidabile”.
MANDZUKIC – “E’ un lottatore, perfetto per il campionato italiano che, al di là di tanti giri di parole, resta il più difensivo e tattico: se non vai in campo per fare la guerra il pallone non lo prendi mai. Lui e Dybala sono una bella coppia”
MORATA – “Ci sta un periodo di appannamento. Deve avere pazienza e lavorare. È capitato a tutti gli attaccanti un periodo in cui non si segna. Bisogna non farsi prendere dall’agitazione e rimanere, alla fine dell’allenamento, a tirare in porta: io facevo così. E spesso risolvevo tutti i problemi. Inoltre, Alvaro ha il vantaggio di allenarsi con i difensori migliori che ci siano: Barzagli, Bonucci e Chiellini sono degli animali…”.
KALINIC – “Nessuno si aspettava che il croato fosse così forte. Bravo lui e bravo Paulo Sousa, che lo ha scelto. Le sue difficoltà adesso sono quelle della squadra. Non si vince da soli. Però Kalinic mi piace perché si muove moltissimo, fa pressing e non dà punti di riferimento”.
DZEKO – “È troppo facile dare la colpa al bosniaco. Come dicevo per Kalinic, si vince e si perde tutti insieme. La verità è che in Inghilterra si gioca all’attacco: ci sono più spazi e più occasioni. E poi, uno con le caratteristiche di Dzeko, va servito con i cross. Spalletti, che è appena arrivato alla Roma, saprà rimettere le cose al loro posto”.
CONFRONTI – “Non è giusto fare paragoni. Ai nostri tempi era meglio, ora è un momento un po’ così e gli attaccanti di qualità latitano. Però Conte è talmente bravo che tirerà fuori il massimo dalla Nazionale: lui e Guardiola sono i migliori del mondo. Non è più l’Italia di un tempo, ma batterla non sarà facile per nessuno. Sono certo che se la giocherà con tutte, anche con Spagna e Germania. Mi aspetto un grande Europeo”.