Mihajlovic e il lungo inverno: coperta in attacco troppo corta

Mihajlovic e il lungo inverno: coperta in attacco troppo corta

milan

L’attesa rivoluzione non c’è stata, e adesso che nulla è cambiato, tanto vale ricominciare da capo. Sinisa Mihajlovic fa la carte all’attacco del suo Milan, oggi più che mai una coperta corta con cui si fa fatica a prendere le misure; dietro la coppia titolare Bacca-Niang, restano Luiz Adriano, rientrato dalla lontana Cina dopo che la sua cessione al Jiangsu Suning sembrava già decisa, Mario Balotelli, ancora lontano dalla forma migliore, e Jeremy Menez, sempre alle prese con i postumi dell’operazione alla schiena subita la scorsa estate.

Alessio Cerci è andato, con buona pace dell’Atletico Madrid e del fondo di investimento co-proprietario di una parte del suo cartellino, anche se l’ex granata non è mai stato utilizzato dal tecnico serbo nel ruolo di attaccante. Dopo Bacca insomma, 10 reti e tante giocate decisive per i compagni, c’è il vuoto, almeno in termini realizzativi, con i rossoneri capaci comunque di segnare due gol in più dell’Inter di Roberto Mancini; un dato interessante, che rivela i problemi nel trovare il partner adatto al colombiano, confermando le potenzialità ancora inespresse del reparto offensivo rossonero. Non è un caso che Mihajlovic stasera abbia deciso di portare in panchina proprio Luiz Adriano, nonostante la situazione vissuta dall’attaccante brasiliano in questi ultimi giorni, trascorsi più in aereo che in campo ad allenarsi. Elogiato in conferenza stampa per la professionalità mostrata (“Si è sempre comportato bene, si è allenato con noi e sta bene. E’ saltato il trasferimento e siamo contenti che sia tornato”), è chiaro come la mossa rappresenti più una necessità, che una vera e propria scelta tecnica; di qui, i dubbi sulle reali condizioni di Balotelli, dato in ripresa ma evidentemente ancora indietro sulla tabella di marcia, convocato sì ma non utilizzabile. “Ha poca autonomia, lui dice di avere 60 minuti nelle gambe per come la vedo io al massimo trenta”, ha tagliato corto Sinisa, non nascondendo un certo imbarazzo sulle attuali condizioni fisiche di SuperMario; fermo all’unica rete segnata con l’Udinese nel settembre scorso, la sua rischia di essere l’ennesima stagione anonima dopo quella con il Liverpool, in un declino che appare inarrestabile.

La speranza resta M’Baye Niang, 2 gol in 9 partite, finalmente maturo e continuo per recitare un ruolo da protagonista anche in un club come il Milan, anche perché del suo connazionale Menez, sembrano essersi perse le tracce. Dopo l’exploit dell’anno scorso, il francese si era visto per 20’ nella sfida di Coppa Italia di agosto con il Perugia, salvo tornare in infermeria per i noti problemi fisici; in una convivenza ancora tutta da verificare con Bacca, è probabile che nei piani di Mihajlovic ci fosse proprio lui nel ruolo di partner di Bacca. Il Milan dunque si scopre “corto”, anche se difficilmente arriveranno rinforzi a meno di dieci giorni dalla chiusura del mercato invernale; una situazione che di certo non farà felici tecnico e tifosi.