Inter, è vera crisi? Mancini vuole una punta ma i numeri…

Inter, è vera crisi? Mancini vuole una punta ma i numeri…

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Un mercato di attesa, quasi esclusivamente in uscita, coinciso guarda caso con il periodo peggiore della stagione. Il 2016 dell’Inter è partito come peggio non poteva e non è detto che le prossime due sfide (Juventus in Coppa Italia e Milan nel derby di domenica sera) bastino a renderlo meno amaro per la Benamata e i suoi tifosi; da Empoli in poi, soltanto delusioni, con la sconfitta di San Siro contro il Sassuolo e i pareggi deludenti di Bergamo e Carpi.

Cercasi vera Inter disperatamente dunque, e forse anche rinforzi in grado di puntellare la rivoluzione estiva operata da Roberto Mancini. Ceduto in prestito Dodò alla Sampdoria, Ausilio è pronto a piazzare altrove Ranocchia (a un passo dai blucerchiati) e Guarin, per il quale sembra fatto l’accordo con i cinesi dello Shanghai; uomini in realtà da tempo fuori dal progetto tecnico, sacrificati per fare cassa e alleggerire una rosa fin troppo numerosa priva degli impegni europei. Abbondanza di scelte e alternative che in qualche modo oggi rappresenta il vero problema di una squadra evidentemente sopravvalutata nel corso di un girone d’andata pressoché perfetto, tornata a fare i conti con vecchi fantasmi e nuovi incubi. Kevin Lasagna è solo l’ultimo di una lunga lista, che va ad aggiungersi ai vari Goitom, Ekdal e Nico Lopez, capaci negli anni di far male ai colori nerazzurri per poi tornare in letargo; ciò che sorprende in negativo dell’Inter rientrata dai carichi di lavoro di Doha è la scarsa tenuta atletica, unita alla perdita di sicurezza e cinismo di alcuni suoi uomini cardine. Mancini ha riunito gli stati generali, invocando un rinforzo in attacco, il reparto messo pubblicamente sotto accusa nel dopo partita della gara con il Carpi; i 26 gol realizzati fanno dell’Inter il decimo attacco della serie A, che ha davanti a se squadre come Sampdoria, Chievo e Torino. Troppo scarso l’apporto delle punte e degli esterni offensivi, figlio della confusione generata dai continui cambi del tecnico marchigiano, che a conti fatti non hanno sortito l’effetto sperato.

Con Eder e Lavezzi in cima alla lista dei desideri, in molti si chiedono se siano davvero questi i giocatori di cui quest’Inter ha bisogno per tornare a far punti e centrare l’obiettivo minimo del terzo posto Champions, l’unico in grado di soddisfare il piano del presidente Thohir. Eppure i limiti più evidenti continuano a manifestarsi in mezzo al campo, dove manca un regista in grado di far girare palla quando serve (tipo gli ultimi minuti della gara di ieri) e ispirare la manovra offensiva che grava eccessivamente sui tre alle spalle di Icardi, inamovibile nonostante le punzecchiature. I numeri e le statistiche iniziano a essere impietosi nei confronti dei nerazzurri: la fase offensiva continua a non convincere e anche quella difensiva, vero e proprio punto di forza fino a qualche giornata fa, comincia a scricchiolare; ma la filosofia del Mancio, e della sua Inter, non cambierà, prediligendo mezzali di corsa e fisico, piuttosto che tecnica e palleggio. In questo l’eventuale arrivo di Roberto Soriano, potrebbe rappresentare un ottimo rinforzo e una bocciatura per l’acquisto più oneroso dell’estate, quel Kondogbia cui si continua a non concedere il necessario minutaggio per permettergli di abituarsi a un nuovo tipo di calcio e migliorare le evidenti carenze nei fondamentali. Ma se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, dalle parti della Pinetina sembrano intenzionati a non volerci fare caso…